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Notizie Radicali - 3 aprile 1968
LA NOTA: Nè liste nè candidati radicali alle prossime elezioni/Secondo convegno nazionale dei quadri radicali

SOMMARIO: L'invito alle federazioni del Pr da parte del convegno nazionale dei quadri del Partito radicale a non presentare liste e candidati alle elezioni del 19 maggio 1968. Il monopolio dei mezzi d'informazioni, pubblici e privati, da parte dei partiti di centro-sinistra rende falsato in partenza il confronto elettorale.

(NOTIZIE RADICALI N. 22, 3 aprile 1968)

Il convegno nazionale dei quadri del Partito Radicale, che si è svolto a Roma sabato e domenica 30 e 31 marzo, ha invitato le federazioni del Partito a non presentare liste e candidati radicali in vista delle prossime elezioni del 19 maggio. La maggior parte delle federazioni e delle organizzazioni del Partito ha accolto l'invito. Salvo eccezioni che non siamo in grado di prevedere e che comunque impegnerebbero soltanto le singole federazioni, il Partito non sarà presente in questa campagna elettorale.

E' una decisione motivata, quella presa dal convegno. Cosa significa infatti presentarsi alle elezioni per una forza minoritaria non rappresentata in Parlamento e, come il Partito Radicale, priva di strutture di potere, priva di appoggi finanziari e di stampa?

Con la grande stampa di informazione tutta impegnata a favore del centro-sinistra, con l'uso della radio-televisione limitato ai partiti rappresentati in Parlamento, queste elezioni sono in partenza elezioni condizionate; il libero gioco della competizione elettorale è in partenza un gioco falsato dai condizionamenti del regime. Le forze del regime, e più in generale le forze dell'establishment parlamentare, di governo e di opposizione, partono favorite. Le altre forze politiche, in particolare quella della nuova sinistra, sanno in partenza di non poter colmare gli ostacoli che questi assurdi regolamenti elettorali frappongono alla comunicazione delle loro idee, dei loro programmi, della loro politica alla opinione pubblica. E senza possibilità di uguale comunicazione con la opinione pubblica non c'è, se non in termini astratti di sola uguaglianza giuridica, stessa possibilità di partecipazione elettorale.

Ancora una volta gravi, su questo, sono state le responsabilità della sinistra tradizionale: quella, per usare una espressione corrente, organizzata nei grandi partiti di massa.

Accettando i regolamenti concordati in sede di commissione di vigilanza parlamentare sulle trasmissioni della RAI-TV, i partiti di sinistra tradizionale si sono certamente cautelati di fronte alla possibilità di una concorrenza da parte delle forze della uova sinistra. Hanno accettato di precludere la strada a qualsiasi possibilità e prospettiva di loro reale partecipazione elettorale.

Ma così facendo essi hanno aperto la strada, anche, alla discriminazione nei loro confronti: basta fare il confronto con ``Tribuna elettorale'' del 1963, quando i partiti disponevano a loro gradimento del tempo che gli veniva assegnato. Questa possibilità oggi non esiste per il PCI, non esiste per il PSIUP, non esiste per il PSU. Non ci sarà nessun Pajetta, questa volta, a afre settimanalmente per un arco di quasi due mesi, una campagna contro la Dc sulla Federconsorzi, che fu nel 1963 il principale strumento della emancipazione politica di larghi strati di elettorato contadino, sfruttato dalla organizzazione clericale di Bonomi. Non avremo una campagna organica sul SIFAR, su Agrigento, su Petrucci, sul divorzio. Avremo dibattiti a quattro voci, su temi prefabbricati o artificiosamente delimitati, che si trasformeranno in risse, che impediranno agli elettori di farsi una idea delle posizioni e dei programmi dei vari partiti. Le stesse conferenze stampa dei leaders nazionali saranno appena un correttivo. Ma m

entre Moro avrà tutta la copertura della stampa benpensante, quella stessa stampa farà blocco contro Longo e Vecchietti.

Chi ne guadagnerà, in ultima analisi, sarà la Democrazia Cristiana, come determinante forza del regime, che già ampiamente utilizza ai propri scopi il resto degli strumenti di informazione radio televisivi.

Le critiche, le denunce dell'``Unità'' e del resto della stampa di sinistra sono quindi tardive: anche qui la sinistra ha mancato ai suoi compiti di opposizione ed ha, ciò facendo, danneggiato soprattutto se stessa.

Il Partito radicale quindi non parteciperà con proprie liste ad un gioco truccato. Continueremo la nostra azione per la costruzione di una nuova sinistra, ma scegliendo le nostre armi e il nostro terreno di lotta e non accettando di combattere con le armi e sul terreno dei nostri avversari. Lo faremo anche in questa campagna elettorale. Sicuri così di contribuire validamente al rinnovamento della sinistra italiana, e rifiutando di condividere complicità e debolezze.

NE' LISTE NE' CANDIDATI RADICALI ALLE PROSSIME ELEZIONI

Nella riunione nazionale dei quadri radicali di domenica 31 marzo è stata approvata all'unanimità meno un voto (assenti i compagni della federazione milanese la seguente mozione:

IL CONVEGNO NAZIONALE DEI QUADRI DEL PARTITO RADICALE

CONSIDERATA la situazione politica del paese alla vigilia della scadenza del termine di presentazione delle liste elettorali;

RILEVATA la concorde volontà dei partiti tradizionali rappresentati in parlamento di schiacciare ogni possibilità di autonoma presenza nel gioco elettorale di altre forze, e in particolare di quelle della nuova sinistra, fino al punto di falsare lo stesso gioco democratico delle elezioni assumendosi un incostituzionale ed esclusivo uso degli strumenti di formazione e informazione dell'opinione pubblica e in primo luogo della RAI-TV;

INVITA le federazioni radicali a non partecipare con proprie liste e propri candidati alle elezioni e a ritardarle ove fossero già presentate.

NUOVO CONVEGNO DI QUADRI RADICALI IL 15 APRILE

Nei prossimi giorni sarà il secondo convegno nazionale dei quadri radicali che si terrà lunedì 15 aprile con inizio dei lavori alle ore 11.

All'ordine del giorno la discussione votazione di un documento politico sulle scelte elettorali del 19 maggio.

 
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