SOMMARIO: La polemica con i "mandarini" del Partito comunista francese a proposito della caratterizzazione "antiautoritaria" dei movimenti studenteschi e radicali che si manifestano nei paesi occidentali. Solo quello che sta dietro a quella parola ci consente di riconoscere in quei fenomeni la possibilità di una alternativa laica e socialista.
(NOTIZIE RADICALI N. 40, 8 agosto 1968)
Uno dei più autorevoli compagni - e mandarini - del P.C.F., François Billoux, se l'è presa ufficialmente e duramente, dalle colonne dell'"Humanité", nei giorni scorsi, contro le affermazioni di "antiautoritarismo" dei movimenti radicali, studenteschi e operai, che si vanno manifestando ed affermando in tutti i paesi occidentali, specie in Francia, in Germania, in Italia ed in U.S.A.
Vecchia solfa, aria fritta. Logora polemica antilibertaria di un socialismo che si pretende "scientifico" e di realpolitikers socialdemocratici e comunisti. Cani da guardia di una organizzazione autoritaria, gerarchica, alienante dello Stato e del Partito, di "giustizie", amministrazioni ed eserciti, del lavoro e del tempo libero, della famiglia e della scuola, dell'"arte" e della "cultura".
Sono ormai minoranza, d'accordo. Ma sbarazziamocene in fretta. Dinanzi a loro, al loro esempio ed al loro potere, la "rivoluzione culturale" (o "deculturale", come preferiremmo) diventa una necessità - ed una incapacità - per ora - ovunque.
Che il problema della costruzione di una società socialista si ponga a partire dalle società e dagli stati oggi esistenti dovrebbe essere lapalissiano. Invece per Françcois Billoux, e non solo per lui, e non solo per dei francofoni, è tutt'altro che lapalissiano e poco meno che fascista.
Al diavolo! Dispiaccia pure a marxisti, marxiani, marxologhi ufficiali (degli altri facciamo parte): per noi è proprio quel che sta dietro a quella piccola aggiunta al loro vocabolario (altrimenti insopportabile: perché catechistico, canonico, liturgico) - che ha mandato in collera il vecchio Billoux - che ci consente di riconoscere anche nei fatti, nei fenomeni, la possibilità di una alternativa radicalmente laica, socialista, libertaria e quindi rivoluzionaria contro questo mondo, contro queste società fondate sullo sfruttamento dell'uomo sull'uomo.