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Notizie Radicali - 26 settembre 1968
OCCUPAZIONE CECOSLOVACCHIA (1) LA NOTA SULLE MANIFESTAZIONI DELLA WRI E DEL PR A MOSCA, VARSAVIA, SOFIA E BUDAPEST

SOMMARIO: Il significato della partecipazione del Pr all'inizitiva a favore della Cecoslovacchia organizzata dalla WRI. La manifestazione a Sofia di Marco Pannella, Marcello Baraghini, Antonio Azzolini e Silvana Leonardi.

(NOTIZIE RADICALI, n.48 del 26 settembre 1968)

Qual'è il significato e il valore politico della iniziativa promossa dalla War Resisters International e delle manifestazioni che, nel quadro di questa iniziativa, sono state effettuate a Mosca e a Varsavia, a Sofia e a Budapest?

Perché come Partito Radicale, affiliato alla WRI, abbiamo ritenuto di dover partecipare alla organizzazione di questa iniziativa in favore della Cecoslovacchia e quattro nostri compagni - Marco Pannella, Marcello Baraghini, Antonio Azzolini e Silvana Leonardi - si sono recati a Sofia effettuando in quella capitale una delle manifestazioni previste dalla iniziativa?

Fra strumentalizzazioni politiche di forze socialdemocratiche che subiscono passivamente la ferrea logica della politica di blocco, quando non ne sono protagoniste e complici, e dichiarazioni di principio dei partiti comunisti che sono pure importante e positive ma non si traducono in iniziativa politica e in lotta democratica, la sinistra europea rischia ancora una volta, di fronte ad avvenimenti drammatici e decisivi, di rimanere inerte e paralizzata dalle proprie divisioni, dalle proprie incertezze e contraddizioni.

Ed ancora una volta spetta alle forze minoritarie, che mantengono intatto il loro legame con i principi del socialismo e della democrazia, di rompere questa inerzia, di promuovere azione politica rivoluzionaria, di tentare di influire sugli avvenimenti senza attendere passivamente gli sviluppi da una posizione di spettatori e di commentatori politici.

E fra le tante Internazionali, che sono ormai assisi diplomatiche di partiti legati solamente ai loro interessi nazionali e incapaci di qualsiasi azione comune, la WRI ha saputo darsi un obiettivo limitato ma preciso, proponendosi di appoggiare in maniera efficace, sia pure nei limiti delle proprie possibilità, la dura prova che i dirigenti cecoslovacchi stanno sostenendo.

Appare sempre più chiaro dopo le rivolte d'Europa dell'inverno e della primavera, dopo lo stesso comportamento della popolazione cecoslovacca durante l'occupazione, che i metodi di azione diretta rappresentano per la sinistra tutta un necessario strumento di azione e di espressione politica, capace di mettere in crisi strutture autoritarie, non solo quelle tradizionali dello stato e della economia, ma anche quelle che si sono formate all'interno stesso della sinistra. Anche nella sinistra è necessario, con azioni esemplari, non meno che con azioni militanti di massa rimettere nella mani dei cittadini e dei lavoratori la possibilità di intervento politico, sottraendolo per quanto possibile alle diplomazie dei gruppi dirigenti.

Non si può infatti più oltre andare avanti nel condannare i fatti di cecoslovacchia senza prendere al riguardo alcuna concreta iniziativa politica. Non si può continuare a deprecare i cosiddetti ritardi del processo di destalinizzazione, asistendo inerti alle continue violazioni della legalità socialista, alle condanne degli intellettuali, alla disinformazione della classe operaia.

Rompere questa inerzia è quanto hanno voluto fare i quattro radicali che si sono recati a Sofia per iniziativa della War Resisters International, del Partito Radicale e delle altre organizzazioni affiliate alla WRI.

 
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