SOMMARIO: La presidenza, la segreteria e il comitato direttivo della LID si sono riuniti per esaminare la situazione relativa alla approvazione della legge Fortuna- Spagnoli-Basso- Basilini. Hanno rivolto un appello ai "fuori-legge del matrimonio", e ai laici autentici perchè prendano contatti con i Parlamentari e con le forze laiche. Hanno inoltre annunciato la realizzazione di una manifestazione nazionale a Roma e in molte città d'Italia.
(IL DIVORZISTA N. 27, 1· settembre 1970)
La Presidenza, la Segreteria, il Comitato Direttivo nazionali della LID si sono riuniti congiuntamente per esaminare, a poco più di un mese dalla sua conclusione annunciata dal Consiglio di Presidenza del Senato per il 9 ottobre, la situazione relativa alla approvazione della legge Fortuna-Spagnoli-Basso-Baslini.
"La LID rivolge innanzitutto" il suo plauso ed il suo commosso ringraziamento, sicura di interpretare l'unanime sentimento del movimento laico italiano e delle centinaia di migliaia di famiglie "fuori-legge del matrimonio" ai militanti che, con l'iniziativa del "digiuno in pubblico", con esemplare testimonianza di civiltà nel loro impegno, hanno assicurato un rilancio assolutamente determinante dell'attenzione del mondo politico e della tensione popolare sui persistenti gravi pericoli che gravano contro l'istituzione del divorzio nel nostro paese. Un vivo ringraziamento va anche ai militanti che hanno con loro collaborato ammirevolmente.
"La LID rende atto" dei motivi e della decisione che hanno protratto al 9 ottobre la data terminale del voto sul progetto Fortuna, augurandosi che il fronte laico costituitosi sul divorzio riesca, come alla Camera, ad agire ora con decisione e con forza fino alla approvazione del divorzio. La LID auspica che, almeno in queste settimane, i partiti laici assicurino - con i loro mezzi infinitamente maggiori di quelli della Lega - una piena mobilitazione democratica nel paese - perché solo così gli estremi, probabili sussulti antidivorzisti del mondo clericale e antidivorzista potranno essere battuti.
"La LID rivolge" un pressante appello ai milioni di "fuori-legge del matrimonio", ai laici autentici, perché si stringano in questa occasione attorno alla LID, perché la aiutino con le attività e anche con il loro essenziale contributo finanziario, perché prendano in ogni modo contatto con i parlamentari e con le forze politiche laiche esortandoli ad un pieno impegno.
"La LID ringrazia" il sen. Ferruccio Parri, i senn. Rino Formica e Enzo Veronesi per l'eccezionale, necessario contributo che hanno accettato di fornire alla battaglia laica e divorzista.
Quanto alla situazione generale, in rapporto agli ultimi avvenimenti ed alle ultime scadenze, la LID rileva che:
1) il PLI, il PSI, il PSU, rispettivamente con comunicazioni del sen. Veronesi, dell'on. Mancini, del sen. Jannelli, hanno comunicato alla LID la loro opposizione al voto di emendamenti alla legge. Meno chiara la posizione del PCI e del PRI che, con articoli o dichiarazioni sui rispettivi organi di stampa, si sono limitati a ribadire l'illegittimità di qualsiasi dubbio o richiesta sul loro comportamento, o hanno genericamente ribadito la loro fedeltà agli impegni già assunti. Nessuna risposta è giunta dal PSIUP. Nessuno fra i partiti interpellati ha invece risposto in merito alla richiesta di conferma della data del 9 ottobre anche in caso di crisi. "La LID" lascia al movimento laico il compito di valutare, nel suo insieme, e nei particolari, questo quadro politico;
2) rovesciando la situazione creatasi in luglio, con la totale congiura del silenzio realizzata dalla stampa e dai partiti sul tema del divorzio, l'opinione pubblica e le masse dei cittadini interessate sono state profondamente ed eccezionalmente informate e responsabilizzate, grazie all'iniziativa del digiuno pubblico. E' questo un risultato di eccezionale importanza, che difficilmente poteva essere previsto o superato;
3) l'avvenuta costituzione del comitato formato dal sen. Parri e dai senn. Rino Formica e Enzo Veronesi, assicurando il coordinamento dell'azione laica nel Senato in collegamento costante con la LID e con il movimento divorzista, da ora e nella delicatissima fase terminale della discussione e del voto al Senato, legittima concrete speranze che l'impegno dei gruppi parlamentari laici non sarà inferiore a quello che ha portato al successo il divorzio alla Camera;
4) l'eccezionale carico di lavoro che il successo di questo mese di lotta, a poche settimane dalla fase conclusiva di cinque anni di battaglia, consente ed affida alla LID, richiede la immediata mobilitazione e applicazione diretta di tutte le energie disponibili.
Pur sussistendo, pertanto, riserva sulla mancata chiarificazione richiesta in ordine alla perentorietà del termine del 9 ottobre e sul grado d'impegno attuale dei partiti laici, gli organi direttivi della LID ritengono prevalenti i risultati positivi conseguiti fino ad ora, grazie alla lotta portata avanti dai suoi militanti più impegnati in queste ultime settimane.
"Di conseguenza invita" quanti sono ancora oggi impegnati nel "digiuno pubblico", a Roma ed a Bari, a considerare raggiunto il fine che li ha sorretti nel loro eccezionale impegno.
"La Presidenza, la Segreteria, il Consiglio Direttivo nazionale della LID indicano inoltre la necessità" di concentrare ogni energia perché nella ricorrenza del XX settembre si dia vita alla contestazione delle mistificatorie celebrazioni ufficiali o ufficiose, quando ancora gli italiani sopportano le catene della soffocante pressione clericale in ogni campo della loro vita sociale e politica, e, in particolare, milioni di donne e di uomini ne sono ridotti alla condizione di "fuori-legge del matrimonio" e della famiglia.
Non dovrà essere fatta una unica manifestazione nazionale. A Roma, a Piazza Navona, alle ore 21, la LID, in collaborazione con il Partito Radicale, terrà certo una riunione particolarmente impegnativa. Ma in ogni città d'Italia dovranno essere realizzate, in pochi o in molti, manifestazioni anticlericali di adeguata "celebrazione" del centenario.
Deve essere una giornata di denuncia e di lotta, dove ovunque siano presenti gli obiettivi del divorzio e dell'abrogazione del Concordato.