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Fortuna Loris - 16 novembre 1971
VOCI DI ACCORDI DC-PCI - DISCORSO DELL'ON. FORTUNA - COMUNICATO LID
di Loris Fortuna

SOMMARIO: Sembra incredibile! Eppure la merce di scambio dell'accordo tra DC e PCI è la laicità dello Stato: in sostanza si vuole barattare una legge sul divorzio massacrata ed inutile per ottenere un Presidente della Repubblica democristiano. Ciò che più sorprende è il silenzio dei partiti laici e del partito socialista. Assistiamo in questo modo alla completa perdita di prestigio del Parlamento che si vede scippato anche della possibilità di discutere della questione. E' consolante pensare che i giochi non sono ancore tutti fatti.

(NOTIZIE RADICALI N. 138, 16 novembre 1971)

(Roma, 13.11.1971 (NR) - L'On. Loris Fortuna, membro della Direzione del PSI e presidente del movimento laico e della Lega Italiana per l'Istituzione del Divorzio, parlando oggi a Milano agli iscritti e simpatizzanti delle leghe laiche ha detto tra l'altro:)

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Sembra incredibile, ma la tendenza dei partiti laici al suicidio politico appare irreversibile. L'accordo tra PCI e DC scavalca tutti e - come ai tempi dell'art. 7 - la vera merce di scambio che i comunisti continuano imperterriti a offrire al Vaticano è la laicità dello stato. Ma il gioco dei comunisti è vecchio e collaudato: ciò che è nuovo è il coro muto e impotente dei partiti laici ed il ruolo di soddisfatta mosca cocchiera assunto da taluni uomini della attuale maggioranza del PSI. In sostanza: si vuole barattare il divorzio (con il correttivo di una nuova legge massacrata ed inutile per la concorrenza dei tribunali ecclesiastici dopo il motu proprio paolino) per ottenere.... un Presidente della Repubblica democristiano.

Un risultato brillante. C'è da chiedersi il perché di tanta follia. L'unica risposta è data dal ruolo egemonico nell'opposizione assunto così dai comunisti, e dal rapporto bipolare DC-PCI che si viene instaurando nelle macerie dell'autonomia dello stato. E per il ringraziamento a taluni prasseneti socialisti si registra il brutale attacco di Berlinguer al sottogoverno e al clientelismo di "alcuni settori del PSI". Assistiamo così con un solo colpo alla perdita di prestigio del Parlamento costretto a rimangiarsi la vittoria divorzista del 1· dicembre 1970, alla confisca con una gherminella del diritto popolare al referendum, al colpo di mano contro gli stessi deputati e senatori dato che per assicurarsi il successo del vergognoso baratto è quasi certo che si vorrà sottrarre all'aula di Montecitorio e di Palazzo Madama la possibilità addirittura di discutere pubblicamente confinando l'opposizione alla proposta di legge scellerata nel chiuso della commissione giustizia in sede legislativa.

E' una vergognosa operazione di sana cucina parlamentare. C'è da dire però che i giochi non sono ancora tutti fatti e lo vedremo nei prossimi giorni.

 
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