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LID - 5 dicembre 1971
IL DOCUMENTO DEL CONGRESSO NAZIONALE DELLA LID

SOMMARIO: Il Congresso ha formulato un documento conclusivo nel quale si riafferma l'intenzione della lega di difendere la legge sul divorzio votata il 1 dicembre 1970; a questo proposito ritiene che si debba considerare iniziata fin da ora la campagna referendaria per il "no" all'abrogazione della legge. Il Congresso incarica la Presidenza di chiedere un immediato incontro con le Direzioni dei partiti che votarono a favore della legge Fortuna- Baslini per chiarire la linea che intendono seguire.

(NOTIZIE RADICALI N. 141, 15 dicembre 1972)

Al termine dei lavori è stato votato il seguente documento:

" Il II· Congresso Nazionale della LID, riunito a Roma il 4-5 dicembre 1971,

"constata" che convergenti iniziative prese e sostenute da - pur in apparenza - opposte forze politiche tendono ad ottenere l'abrogazione della vigente legge sul divorzio, mediante una richiesta di referendum popolare ed una recente proposta di legge presentata al Senato;

"rileva" che l'una e l'altra iniziativa, allo stato dei fatti, costituiscono pericolose armi per le forze clerico-fasciste nel loro attacco contro il divorzio, l'autonomia dello Stato, la laicità e la libertà delle coscienze;

"denuncia" la responsabilità di quanti hanno voluto imporre con il ricatto e cogliendo ogni occasione di aggressione non già un democratico dibattito ma lo snaturamento e la liquidazione di una fondamentale conquista civile.

"Il II· Congresso Nazionale della LID rivolge di conseguenza un appello" ai propi militanti, a tutti i laici, i democratici, i divorzisti perché ad ogni livello, nel Paese, nei luoghi di lavoro, nelle sezioni e in ogni istanza dei partiti democratici, non meno che in Parlamento, vengano difesi ed affermati i seguenti obiettivi:

1) - difendere con la massima energia, nei confronti di qualsiasi aggressione, politica, confessionale, parlamentare, la legge Fortuna-Baslini-Basso-Spagnoli, divenuta legge di Stato il 1· dicembre 1970, contro ogni tentativo di abrogazione con referendum popolare o con iniziative legislative (come quella presentata dalla sen. Carettoni);

2) - considerare come iniziata, da questo momento, la campagna e la battaglia per il "no" nel referendum abrogativo, per sconfiggere le pretese e le forze clericali oltranziste, sullo stesso terreno che hanno ritenuto di dover proporre o di poter imporre nel loro attacco allo Stato, alla libertà religiosa e civile dei cittadini, al divorzio;

3) - con un'immediata campagna di informazione, di pressione sulle forze parlamentari e partitiche democratiche, di illustrazione delle sue caratteristiche attuali, dei pericoli che annuncia e prefigura, dei meccanismi che pone in essere, "ostacolare" in ogni modo, mobilitando l'opinione pubblica, ponendo in essere tutte le risorse dei regolamenti parlamentari e della lotta democratica e sconfiggere il progetto di legge-truffa avanzato nei giorni scorsi in Senato dalla sen. Carettoni;

4) - impegnare ogni energia della LID in ogni occasione, ogni giorno, per sollecitare una sempre più vasta, organica, razionale, efficiente, strutturazione comune di tutte le leghe, i movimenti le forze politiche autenticamente e intransigentemente laiche del paese per il divorzio, per tutti i diritti civili, per una politica di liberazione della donna, per abbattere i Patti Lateranensi onde far crescere e affermare i diritti di libertà di credenti e di non credenti, cioè per ideali obbiettivi laici e libertari rinnovando le strutture democratiche esistenti. La LID deve assicurare fin d'ora la realizzazione di accordi federativi (ed in tal senso impegna presidenza e Segreteria nazionale) con il Partito Radicale, e con ogni altro partito laico che comprendi ed accetti l'importanza di tale metodo e prospettiva.

Il Congresso incarica la Presidenza e la Segreteria Nazionale della LIDF di chiedere immediatamente alle Direzioni dei Partiti che nel dicembre del 1970 votarono il divorzio, un incontro affinché chiariscano fino in fondo la linea che intendono seguire e gli impegni che sono ancora in grado di assumere per difendere, non solo con generiche affermazioni ma con efficaci comportamenti la legge sul divorzio, insidiata e minacciata da tante parti.

Il Congresso infine rivolge un appello al sen. Fanfani affinché non voglia legittimare i sospetti correnti nel Paese di un accordo preventivo per il voto sulla sua persona per la Presidenza della Repubblica, realizzato attraverso il raggiungimento di un compromesso sul divorzio, consentendo che venga impresso all'iter della proposta Carettoni un ritmo frenetico, sospetto peraltro alimentato dall'inconsueta assegnazione della proposta stessa alla Commissione Giustizia prima ancora che fossero maturati i tempi tecnici per la stampa del progetto.

Fa comunque appello alla sua alta autorità perché un avvenimento di così alta importanza, che suscita tanto sdegno nel Paese, non sia passato sotto banco in sede legislativa nel chiuso di una commissione, potendo solo l'aula registrare il necessario, ampio e adeguato dibattito".

La mozione è stata votata all'unanimità.

Il congresso ha infine eletto i nuovi organi direttivi della LID:

PRESIDENZA NAZIONALE

On. Antonio Baslini

Avv. Mario Berutti

On. Ennio Bonea

Avv. Franco De Cataldo

Prof. Bruno de Finetti

On. Loris Fortuna

Avv. Mauro Mellini

On. M. V. Mezza

Dr. Marco Pannella

On. Eugenio Scalfari

Il Congresso ha inoltre deciso di lasciare due seggi del Consiglio di Presidenza a disposizione degli on. Fausto Gullo e sen. Umberto Terracini, che essi potranno occupare quando meglio crederanno opportuno.

SEGRETERIA NAZIONALE

Dr. Gianfranco Spadaccia

Roberto Cicciomessere

Ing. Giuseppe Faranda

Gabriella Parca

Bruno Recusani

Prof. Antonio Totarofila

CONSIGLIO DIRETTIVO

Maria Luisa Andolcetti; avv. Egidio Attina; prof. Angiolo Bandinelli; avv. Alberto Boscolo; Giancarlo Cancellieri; Pina Centamori; Roberto Della Rovere; dr. Luigi del Gatto; dr. Luigi de Marchi; dr. Gianfranco Donadei; Giuglio Ercolessi; prof. Farfara; Settimio Formica; Benito Imbriaco; avv. Ferdinando Landi; Giuseppe Lo Savio; Matilde Maciocia; Magda Maglietta; dr. Fausta Mancini Lapenna; dr. Giuseppe Mazzotti; Mirella Mencacci; Liliana Merlini; Micaela Ruffini; Maria Adele Michelini Crocioni; Prospero Minoli; Giorgio Morone; Riccardo Niri; Marino Pasquettaz; avv. Maria Antonietta Perilli; avv. Alberto Pugliese;

prof. Aloisio Rendi; Ada Rossi; prof. Alma Sabatini; avv. Francesco Saladini; Giorgio Spadaccia; Francesco Tassone; arch. Massimo Teodori.

"Il Congresso ha stabilito che i parlamentari aderenti alla LID (attualmente circa 25) facciano parte di diritto del Consiglio direttivo nazionale".

 
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