SOMMARIO: L'intervento di Giuseppe Saragat costituisce un passo in avanti per giungere ad una candidatura laica; noi radicali riteniamo che ogni candidatura democristiana sia sostanzialmente antidemocratica e anticostituzionale: quindi di fronte alla deprecabile ipotesi dell'elezione di un democristiano alla carica di Presidente della Repubblica noi non potremo che considerarla come l'espressione di una realtà repressiva, violenta, clericale e classista.
Roma, 19 dicembre - Dalla Segreteria Nazionale del P.R.:
"L'intervento di Giuseppe Saragat e le reazioni che ha determinato costituisce, dopo la decisione del PRI, a quanto almeno sul piano ufficiale si sa delle intenzioni del PSI, un passo avanti per giungere ad una candidatura unitaria e laica. Ogni candidatura democristiana, contro quel che invece si viene parallelamente dichiarando, è sostanzialmente antidemocratica e anticostituzionale: la DC è infatti responsabile del ventennale sabotaggio della Costituzione repubblicana, ed è costantemente alla base di ogni tentativo reazionario, clericale, autoritario nel nostro paese, come le vicende Tambroni, quelle del SIFAR, quelle sul divorzio e sul concordato dimostrano. Non un suolo uomo, all'interno della DC, ha in queste occasoni aperatamente rotto la disciplina e la solidarietà di potere clericale. Non solo un uomo della DC, dunque, può essere contrabbandato come candidato repubblicano, progressista, costituzionale, laico.
Il Partito Radicale afferma che davanti alla elezione di un Presidente della Repubblica democristiano, i laici e i democratici non potranno che considerarlo come espressione di una realtà repressiva, violenta, clericale e classista, e impegnarsi per sconfiggere ogni forza politica responsabile di un tale deprecabile evento".