SOMMARIO: Con l'elezione di Giovanni Leone si abbatte in Italia una tempesta clericale, autoritaria e classista che i partiti laici hanno ciecamente favorito e preparato: da una parte, i socialisti hanno gestito la campagna presidenziale solo come premessa per l'appoggio dell'on. Moro; dall'altro, liberali, socialdemocratici e repubblicani si sono troppo tardi opposti alla candidatura. In questo modo la DC ha vinto su tutta la linea soprattutto perché ha portato alla vittoria parlamentare tutto lo schieramento clericale. Noi radicali combatteremo ancora più duramente contro questa classe dirigente e contro questa politica e per far ciò chiediamo un più forte intervento dal basso.
Roma, 24 dicembre - Marco Pannella, della Direzione del PR, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
" Dopo aver seminato per un anno intero il vento neoconcordatario i partiti cosiddetti laici, come dono, raccolgono una prima ventata di tempesta clericale, autoritaria, classista. Tempesta che essi hanno ciecamente favorito e preparato, ignorando sistematicamente il carattere discriminante, nel nostro paese, delle lotte anticlericali e per i diritti civili.
Due strategie, contrapposte ma entrambe perdenti e battute da quella DC, hanno portato a questo risultato: i socialisti sostanzialmente convinti dell'ineluttabilità di una vittoria democristiana, hanno gestito politicamente ogni scontro e candidatura loro (da De Martino a Nenni) solo come premessa per l'appoggio all'on. Moro. Liberali, socialdemocratici e repubblicani, sostanzialmente più favorevoli all'on. Fanfani, non hanno osato unirsi su questo nome all'on. Almirante e al mondo clericale, affrettandosi a farlo non appena la candidatura - certo al di sotto delle parti - di Leone è stata promossa. La DC vince così su tutta la linea. Ha un suo Presidente; ha determinato un ulteriore scardinamento delle istituzioni parlamentari e democratiche; ha mostrato che il potere - e solo questo - è il suo cemento e la sua vocazione; ha portato alla vittoria parlamentare lo schieramento clericale nella sua interezza, da De Mita ad Almirante. Per nostro conto, al di là della squallida farsa parlamentare, abbiamo lavorat
o e lavoriamo - lì dove è possibile e doveroso - nel paese, questa forza politica - organizzando ormai e preparando lo scontro sul e nel referendum antidivorzio.
Mentre Malagodi, La Malfa, Saragat avranno ben meritato - una volta di più e più che mai, più del tollerabile - da questo regime, e dalle forze di classe e autoritarie che esprime e difende.
Dalle mozioni Andreotti Jotti per la conferma dei Patti Lateranensi; alla legge-truffa Bozzi-Di Vagno-Carettoni; al sabotaggio della candidatura Basso alla Corte Costituzionale, alla elezione Leone, una logica ineccepibile attraversa l'anno che si chiude, passando per episodi sintomatici come la mancata opposizione alla campagna di raccolta di firme organizzata dalla chiesa contro una legge di Stato ed una fondamentale conquista civile.
Noi Radicali combatteremo con sempre maggiore durezza questa classe dirigente e questa politica. Ci auguriamo che i militanti democratici, laici, libertari e socialisti - e poi gli elettori - vogliano darci maggior forza, vogliano raggiungere e potenziare le lotte del Partito Radicale, che oggi si rivelano di nuovo necessarie ed essenziali per imporre un'alternativa democratica al putridume del regime della DC, dei suoi complici, dei suoi clienti".