di Roberto Cicciomessere, Angiolo Bandinelli, Massimo Teodori, Mauro Mellini, Marco Pannella, Alma Sabatini, Gianfranco SpadacciaSOMMARIO: Anche in occasione dell'elezione del Presidente della Repubblica la DC continua a boicottare e colpire la Costituzione: l'astensione dal voto da parte della Dc costituisce un vero e proprio impedimento dell'esercizio della libertà di voto segreto dei parlamentari. E' necessario invitare i Presidenti di Camera e Senato ad esigere il rispetto sostanziale dei doveri del Parlamento anche nell'elezione del Presidente della Repubblica. Senza indugi si passi alla designazione di un candidato laico e democratico: da Nenni a Pertini, da La Malfa a Branca non mancano i candidati idonei a ricoprire questa carica.
(NOTIZIE RADICALI N. 142, 1 gennaio 1972)
(Roma, 20 dicembre - Roberto Cicciomessere, Angiolo Bandinelli, Massimo Teodori, Mauro Mellini, Marco Pannella, Alma Sabatini, Gianfranco Spadaccia ed altri esponenti e militanti del PR hanno oggi rilasciato la seguente dichiarazione:)
"La DC è riuscita a fare delle elezioni del Presidente della repubblica un vero e proprio "jeu de massacre" della Costituzione e delle istituzioni. Al di là di ogni formalismo l'astensione dal voto iniziata dalla Dc si risolve nel sequestro da parte del vertice di un partito della libertà e della responsabilità degli eletti che dovrebbero essere e agire quali "rappresentanti del popolo".
Avendo per vent'anni boicottato e colpito la Costituzione la DC continua a sfaldare l'autorità e il significato: il richiamo a realtà e "patti costituzionali" da parte del più pericoloso dei suoi molteplici volti (quello dei pretesi progressisti fanfanian-demitiani), in questo quadro, acquista sempre più chiaramente il carattere di una truffa. Per l'ennesima volta si conta solo sull'illusione e sull'ingordigia di potere: con l'astensione non si vuol altro che impedire l'esercizio - sia pur moralmente discutibile ma costituzionalmente irreprensibile e necessario - della libertà di voto "segreto" dei parlamentari.
Una volta di più solo la sinistra sembra capace di difendere, sul piano del costume e del metodo, un minimo di credibilità e di dignità costituzionale alla lotta politica. Lo ha fatto, finora, rifiutandosi di seguire l'indicazione dell'astensione cui tutti gli altri partiti si sono allineati. Ora questo non basta più: il Partito Radicale invita quindi i parlamentari di sinistra a rifiutarsi di partecipare oltre a votazioni inficiate alla base da un comportamento della maggioranza del Parlamento moralmente scandaloso e anche giuridicamente discutibile. E' necessario, con una denuncia e una protesta intellegibili al paese, solenne, chiara, invitare i Presidenti della Camera e del Senato a esigere il rispetto sostanziale dei doveri del Parlamento anche nell'elezione del Presidente della Repubblica, oggi di fatto anche ufficialmente delegato alle Segreterie dei partiti.
In queste condizioni il PR ribadisce che qualsiasi contributo democratico o laico all'elezione di un qualsiasi candidato del partito di regime sarebbe suicida. Senza indugi si restauri la correttezza costituzionale parlamentare e si passi alla designazione di un candidato laico e democratico: da Nenni a Pertini, da La Malfa a Branca non mancano candidati in grado di rappresentare in modo onorevole e dignitoso la massima magistratura della Repubblica".