SOMMARIO: In presenza di nuovi tentativi eversivi e autoritari in Italia, i partiti laici appaiono concordi soltanto sull'improponibilità di una candidatura laica par la massima carica dello Stato. Nelle prossime settimane il PR mostrerà la vastità della complicità delle forze che intendono restaurare l'autoritarismo nei settori pubblici dell'economia e nei gangli vitali dell'apparato statale. Il PR vuole denunciare il tentativo della DC di far apparire grave e pericolosa l'azione del MSI e di altri gruppi paleofascisti operanti nel Paese soltanto allo scopo di nascondere il suo comportamento autoritario ed eversivo e di sabotaggio della Costituzione.
(NOTIZIE RADICALI N. 142, 1 gennaio 1972)
Roma, 22 dicembre - La Segreteria Nazionale del PR nota che, mentre si profilano nuovi tentati autoritari ed eversivi in Italia, i partiti "laici" sembrano dividersi solo nella scelta di uomini e di correnti della DC come punti obbligati della loro iniziativa, e appaiono concordi nel ritenere improponibile qualsiasi linea politica chiaramente e pubblicamente laica per l'elezione del Presidente della Repubblica.
Il PR dimostrerà nelle prossime settimane e nei prossimi mesi quanto vasta sia la complicità nei settori pubblici dell'economia e negli stessi gangli vitali dell'apparato statale con le forze che vengono indicate oggi come interessate e disponibili a tentativi autoritari, al pari degli ambienti militari e del SIFAR nel 1964.
Il Partito Radicale non può non denunciare in questa funzione l'obiettiva funzione di alibi che assume un certo antifascismo che tende a presentare come pericolo reale e grave l'azione del MSI e degli altri gruppi paleo-fascisti e teppistici operanti nel paese, allo scopo di far dimenticare che da vent'anni il sabotaggio della Costituzione, il discredito del regime democratico, le offensive di classe ed autoritarie, l'attacco ad ogni conquista civile, passano attraverso la DC. Lo stesso comportamento dei gruppi parlamentari della DC, la sistematica astensione dalle votazioni per vanificarne la segretezza, rappresentano un ulteriore esempio di come si creino, con l'attacco e la squalifica delle istituzioni e di ogni corretta prassi, i presupposti per azioni più apertamente e direttamente eversive ed autoritarie.