di Angiolo BandinelliSOMMARIO: L'elezione di G.Leone è una scelta di destra - poiché la DC è l'unica vera grande destra italiana- alla quale si sono prestati repubblicani e socialdemocratici e alla quale ha contribuito l'indecisione con la quale le sinistre hanno condotto la loro campagna presidenziale. Le elezioni hanno confermato le previsioni del PR che in Italia esistono due grandi blocchi contrapposti: la sinistra e ala destra; la prima non potrà riuscire vincente fin quando non scoprirà che le battaglie per i diritti civili sono oggi l'elemento che la contraddistingue.
(NOTIZIE RADICALI N. 142, 1 gennaio 1972)
(Roma, 24 dicembre - Il Segretario Nazionale del PR. Prof. Angiolo Bandinelli, ha rilasciato la seguente dichiarazione:)
"L'elezione dell'on. Giovanni Leone a Presidente della Repubblica è una netta scelta di destra - e non di centro-destra - alla quale si sono prestati repubblicani e socialdemocratici. I La Malfa e i Ferri hanno consentito che un paese maturo e moderno sia rappresentato da un presidente clericale, espressione di tutta la Democrazia Cristiana e di tutte le forze conservatrici. Ma se questo è potuto accadere, è anche per come le sinistre hanno condotto, sopratutto nei mesi precedenti all'elezione, la loro campagna presidenziale, nella quale equivoci, giochi sottobanco, tatticismi e furbizie di ogni genere hanno predominato a scapito della chiarezza e della fiducia nelle grandi masse popolari. Il comportamento unitario, ineccepibile e rigoroso, attorno ai nomi di De Martino e di Nenni, nel corso delle votazioni, del PSI, PCI, PSIUP non può far dimenticare che speranze e calcoli dei vertici di questi partiti erano inizialmente indirizzati in ben altra direzione, nel fare affidamento e credito, in realtà in quelle
sinistre democratiche, morotee e meno, che rappresentano invece, come da anni il PR va indicando e provando, un equivoco e un pericolo, perché anche esse integrate in quel blocco di potere, l'unica vera grande destra italiana, che è la DC, su cui si fonda l'attuale regime.
Le elezioni presidenziali hanno puntualmente confermato l'analisi radicale, mostrando con evidenza che nel paese esistono due grandi blocchi contrapposti, la destra e la sinistra, quest'ultima nei fatti, necessariamente perdente fin quando non scoprirà che le battaglie laiche e per i diritti civili sono oggi discriminanti tra democrazia e forze reazionarie, classiste, clericali. Ed è questa discriminate che chiama la sinistra al suo compito essenziale, che è di battere - subito, a partire dall'occasione del il referendum per il divorzio - lo schieramento di destra, ponendo fiducia nelle grandi masse popolari e nella volontà di crescita del paese ".