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Bandinelli Angiolo - 15 gennaio 1972
LA NOTA/PARTECIPARE ALLE ELEZIONI
di Angiolo Bandinelli

SOMMARIO: Dopo un dibattito di tre giorni, la direzione del partito ha deliberato su proposta di Marco Pannella la partecipazione alle elezioni politiche. "Non è ulteriormente lecito, afferma il documento della direzione, affidare battaglie di alternativa al sistema e al regime alla sola gestione dei vertici burocratici e di apparato dei partiti di sinistra". Il partito radicale assicurerà pertanto "una presenza laica e libertaria e di alternativa di sinistra". Il partito respinge peraltro "l'ipotesi di elezioni anticipate volute dal 'partito della crisi' e da quanti vogliono evitare il confronto "sui grandi problemi ideali che travagliano il paese". Un appello particolare è rivolto agli amici per assicurare al partito un forte "sostegno finanziario".

(NOTIZIE RADICALI n. 143 del 15 gennaio 1972)

Il Partito Radicale si muove, da oggi, nella prospettiva della partecipazione alle prossime elezioni politiche. Ogni militante, ogni sostenitore dovrà sentirsi impegnato, da questo momento, ad assicurare il raggiungimento di questo obiettivo, che la direzione nazionale ha deciso di proporre al partito, dopo una lunga discussione durante tre giorni di intensi lavori.

Perché la direzione ha ritenuto necessario, nonostante le obiettive difficoltà che il partito deve affrontare, di accettare la proposta avanzata da Marco Pannella, di annunciarla pubblicamente, di promuovere, su di essa, la mobilitazione delle forze disponibili?

Il documento della direzione è estremamente chiaro ed esplicito: "Non è ulteriormente lecito e possibile - esso afferma - affidare battaglie di alternativa al sistema e al regime alla sola gestione dei vertici burocratici e di apparato di partiti della sinistra, che vengono così palesemente meno ai loro doveri e ai loro compiti. "Spetta al Partito Radicale assicurare, anche nel momento elettorale, una presenza laica e libertaria e di alternativa di sinistra al regime", attorno alla quale possano raccogliersi quanti ritengano indispensabile ed urgente arrestare il processo di chiusura del regime clericale e di classe e promuovere una inversione di tendenza nello sviluppo della democrazia italiana.

Alla affermazione di principio non potranno però non seguire atti responsabili, compiuti in una quotidiana, rigorosa, tensione collettiva, per evitare che essa venga a trovarsi vanificata nel momento in cui occorrerà invece tradurla in atto. Non dimentichiamo che, se noi respingiamo vigorosamente l'ipotesi delle elezioni anticipate volute dal "partito della crisi" e da quanti attraverso di esso intendono ancora una volta evitare il confronto sui grandi problemi ideali che travagliano il paese, la scadenza elettorale può essere oramai prossima. Una verifica delle possibilità reali dell'indicazione contenuta nella mozione della direzione si avrà dunque nelle prossime settimane e mesi, sulle risposte che raccoglieremo da singoli militanti e dai gruppi già esistenti o che si formeranno in questo frattempo.

Un appello particolare non possiamo intanto non rivolgere innanzitutto ai numerosi amici che, con il loro sostegno finanziario, consentono al Partito Radicale di condurre le sue battaglie. Spetta a loro dare una prima risposta, indicativa ma di eccezionale importanza, trasformando la loro attuale "adesione" in vera e propria iscrizione. Non è, questo, un fatto formale, lo ripetiamo ancora una volta. E', prima ancora che un fatto "politico", un fatto morale, di coscienza civica: al quale non può sottrarsi chi, in definitiva, sostenendolo, chiede al Partito Radicale, ai suoi militanti, di difensore, in difficili battaglie, le sue ragioni civili.

 
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