SOMMARIO: La sentenza emessa ieri dalla II Corte di Assise di Roma nei confronti di M. Baraghini, direttore responsabile di "Controcampo" e di E. Vesce, direttore responsabile di "Potere operaio", costituisce un gravissimo precedente che, qualora dovesse ripetersi, annullerebbe i già ristretti margini della libertà di critica. Anche in altri casi analoghi la giustizia italiana si è comportata in maniera fortemente repressiva, il che deve costituire un monito non solo per noi ma per tutto il mondo democratico.
(NOTIZIE RADICALI N. 149, 15 FEBBRAIO 1972)
(Roma,11 febbraio - La segreteria nazionale del P.R. ha diramato il seguente comunicato:)
"La sentenza emessa ieri, presso la II Corte di Assise di Roma, nei confronti di Marcello Baraghini, direttore responsabile di Controcampo, e di Emilio Vesce direttore responsabile di Potere Operaio è, per la procedura adottata e per la pesante pena irrogata, un gravissimo precedente che, se dovesse ripetersi, annullerebbe i già ristretti margini entro i quali è possibile oggi la libertà di critica.
La gravità della pena è solo seconda a quella inflitta a Tolin, direttore responsabile del Potere Operaio, condanno tre anni fa, per reati di opinione, a quindici mesi di reclusione, in un processo che vide allora mobilitata, con ben diverso rigore e decisione, l'opinione pubblica e i partiti democratici.
La Corte di Assise di Roma, con un comportamento da tribunale speciale fascista, ha respinto eccezioni di incostituzionalità proposte dalla difesa ed analoghe a quelle che non solo la Corte di Assise di Firenze, nel processo a carico di Marco Pannella, aveva pienamente accettato, ma che la Corte di Assise di Ascoli Piceno, dove si trattava di condannare il fucilatore Almirante, aveva addirittura sollevato d'ufficio. Essa ha inoltre mostrato, nei confronti degli avvocati della difesa, un atteggiamento di incivile insofferenza, che ha sfiorato e superato il limite del disprezzo per i diritti degli imputati.
Questi processi, queste condanne, sono ormai un monito per tutto il mondo democratico, per tutta la sinistra. Se questa condanna non verrà rigettata in Appello, sopratutto attraverso una mobilitazione dell'opinione pubblica, toccherà certamente tra poco anche ai giornalisti della stampa di opposizione ufficiale provare il rigore di un regime che inesorabilmente si chiude attorno ad ogni voce anticonformista.
In questa situazione, il Partito Radicale, direttamente coinvolto per questa come per le analoghe vicende giudiziarie che hanno colpito Marco Pannella, direttore responsabile di Lotta Continua, nella lotta per la libertà di espressione, annuncia fin d'ora che promuoverà a livello nazionale, una raccolta di firme di corresponsabilità e autoincriminazione attorno allo stesso testo di manifesto antimilitarista che ha portato alla condanna di Marcello Baraghini".