SOMMARIO: In virtù del carattere di truffa assunto dalle elezioni del 7 maggio ed in seguito al mancato accordo politico e di liste elettorali comuniche si era ventilato di realizzare con i compagni de "Il Manifesto", la Direzione del PR invita tutti gli elettori ad astenersi dal voto, fatti salvi alcuni casi eccezionali, come quello dell'on. Fortuna la cui rielezione è ostacolata dagli apparati del suo partito.
(NOTIZIE RADICALI N. 153, 15 marzo 1972)
Roma, 11 - 12 marzo 1972
Il Partito Radicale rivolgerà un appello agli elettori perché si astengano dalle elezioni del 7 maggio. Questa la decisione emersa dalla riunione della Direzione del PR, svoltasi a Roma l'11 e 12 marzo. La Direzione, che aveva già preso atto nella riunione precedente della proposta di alcuni compagni (Mauro Mellini, Marco Pannella, Franco Sircana, Gianfranco Spadaccia e Massimo Teodori) favorevole in linea di massima ad un accordo con il Manifesto, ed aveva dato mandato al segretario del partito di verificare questa possibilità con una iniziativa pubblica rivolta a questo movimento, ha infatti escluso ogni possibilità di appoggio esterno alle liste del Manifesto. La decisione astensionistica - ha deciso la Direzione - poteva essere superata soltanto nel caso di un esplicito accordo politico e di liste elettorali comuni da realizzarsi sulla base del documento inviato dal Segretario del partito ai compagni del direttivo del Manifesto (il documento viene pubblicato in altra parte del bollettino).
Il Segretario Nazionale e la Giunta esecutiva renderanno noto al più presto il documento del Partito Radicale con cui si motiva la scelta astensionistica. Tali motivazioni si baseranno sulla chiara denuncia del carattere di truffa che queste elezioni politiche anticipate hanno assunto. La scelta astensionistica del partito avrà soltanto alcune limitate eccezioni in quei casi in cui si presenteranno deputati uscenti, come l'on. Fortuna, che hanno chiaramente assunto durante la legislatura posizioni radicali, e la cui rielezione è ostacolata dagli apparati dei loro partiti.