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Azione Nonviolenta - 31 agosto 1972
Il volantino distribuito ai soldati americani

SOMMARIO: Il volantino distribuito dai partecipanti alla VI marcia antimilitarista Trieste-Aviano (26 luglio al 4 agosto 1972) ai soldati americani, in seguito al veto di transitare sotto la base NATO di Aviano, in cui paragonando il militarismo alla droga, si incoraggiano i giovani a dichiararsi obiettori di coscienza. Diversamente dai movimenti pacifisti antiamericani, i marciatori antimilitaristi non si rivolgono ai soldati Usa con il noto slogan "Yankee go home" ma con un invito: "Lascia le armi e rimani con noi da amico"

(AZIONE NONVIOLENTA, luglio/agosto 1972)

Noi marciamo contro il militarismo. Considera la questione in questo modo: il militarismo è come la droga - facile da prendere, dura da cacciar via. Ognuno dice che staremmo immensamente meglio senza di esso - capi di stato, uomini politici, intellettuali. Ognuno dice che potremmo fare miglior uso del denaro che vi sperperiamo: potremmo avere ospedali anziché navi da guerra, nuove case invece che bombe, campi da gioco al posto di cimiteri di guerra. Ciò è vero negli Stati Uniti e in ogni altro paese del mondo.

Ma i governi sono "assuefatti" e non sanno farla finita col vizio. Per questo essi hanno bisogno di un piccolo aiuto dai loro compatrioti.

Noi abbiamo fatto ciò per diversi anni negli Stati Uniti così come i nostri amici vanno facendo in gran parte dei paesi occidentali. Noi speriamo che lo stesso possa accadere in ogni paese che ha quell'"assuefazione" - il che significa quasi tutti i paesi del mondo.

Marciare non è la sola cosa che noi facciamo:

- noi incoraggiamo i giovani a dichiararsi obiettori di coscienza (e lo diveniamo noi stessi);

- aiutiamo coloro che già servono nell'esercito a trovare le vie legali per liberarsene - per coloro i quali ritengono che sia giusto farlo, noi li aiutiamo a disertare (come altri di noi fanno).

Niente di tutto ciò è facile - ma molte migliaia di americani hanno già preso questa via.

Nessuno può andare in prigione al tuo posto, nessuno può andare per te in esilio. Ma se perdi un braccio in Vietnam - in una guerra che ognuno dice essere uno sbaglio e un crimine - sarà il "tuo" braccio. E "tu" potresti essere l'ultimo americano ucciso in quella fabbrica di morte.

Le autorità italiane ci hanno proibito di marciare lungo la strada in cui è situata la tua base. Ciò può dipendere dalle pressioni esercitate dalle autorità americane. Ma qualunque sia la causa, impedire ai cittadini di camminare in una pubblica via soltanto a motivo di ciò che essi dicono, è viltà. La soppressione della libertà di parola e di manifestazione è quanto si fa nelle dittature contro le quali, ci si dice, occorre armarci. Ma se noi facciamo ciò che esse fanno, a che ragione questa grande corsa agli armamenti?

Il movimento pacifista in Italia non dice "Yankee go home" ma "Lascia le armi e rimani con noi da amico".

 
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