Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
ven 22 nov. 2024
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Archivio Partito radicale
Cicciomessere Roberto - 5 ottobre 1972
OBIEZIONE DI COSCIENZA
Progetti di Legge

Grave arretramento dei socialisti

di Roberto Cicciomessere

SOMMARIO: Segnalazione e descrizione dei progetti di legge al giudizio del parlamento. Alla camera sono giacenti tre progetti, quello Fracanzani, quello di M.Eletta Martini e quello di Servadei e Labriola. Al Senato, invece, non è decaduto il testo approvato nella legislatura precedente e frutto di compromesso tra Marcora e Anderlini, contro il quale - in ragione del fatto che esso non riconosce l'obiezione di coscienza, ma piuttosto il "reato di obiezione" - si era coagulata l'opposizione "di base e parlamentare". Segue una analisi dei diversi progetti, dei quali "il migliore" è quello di Fracanzani, in quanto "non opera discriminazioni". Il progetto Martini prevede un periodo di servizio civile doppio di quello militare, mentre "particolarmente arretrato" è quello che porta i nomi di Servadei e Bertoldi, del quale si espongono succintamente le caratteristiche più retrograde ("Perché, on. Servadei, non ha preveduto direttamente l'ergastolo per gli obiettori?"). Si augura infine che non tutti i socialisti si

ano d'accordo con Servadei, Bertoldi, ecc.

(NOTIZIE RADICALI, 5 Ottobre 1972)

Tre progetti di legge per il riconoscimento giuridico dell'obiezione di coscienza sono stati presentati alla Camera in questa legislatura. Il primo è stato depositato il 27 maggio con le firme di Fracanzani, Cabras, Foschi ed altri deputati democristiani, il secondo, il 14 luglio, con le firme di Maria Eletta Martini, Granelli, Bersani ed altri democristiani. Il terzo, del 31 luglio, è sottoscritto da Servadei, Bertoldi, Magnani-Noya, Ballardini, Balzamo ed altri deputati socialisti.

Al Senato, in base al nuovo regolamento parlamentare, non è decaduto il testo che fu approvato nell'estate scorsa e che era il frutto del compromesso raggiunto nella Commissione difesa sulla base dei progetti Marcora e Anderlini. L'opposizione netta a questo progetto, che sanzionava non il riconoscimento ma il reato di obiezione, si realizzò con iniziative di base e parlamentari che portarono all'affossamento della legge. Non ci risulta che altri senatori abbiano preso iniziative legislative.

Il progetto Fracanzani, che è perfettamente simile a quello da lui stesso presentato nella precedente legislatura, può sicuramente essere considerato il migliore, il più corrispondente alle richieste degli obiettori e delle organizzazioni antimilitariste. E' stato concepito del resto sulla base di una bozza di progetto realizzata nella Lega per il riconoscimento della obiezione di coscienza, con il contributo di tutti i gruppi che si muovono in questo settore.

Questo disegno di legge non opera discriminazioni fra motivazioni »religiose, filosofiche, morali e »politiche ; non è punitivo, (prevede un servizio civile di durata pari al servizio militare); non è »inquisitivo (la Commissione deve solo destinare l'obbiettore ad un servizio civile senza entrare nel merito delle motivazioni o accertare la sua »sincerità ); non sottomette l'obiettore alla giurisdizione militare (la competenza del servizio alternativo è assegnata al Ministero del Lavoro), sanziona miti pene per coloro che non volessero compiere il servizio civile sostitutivo (testimoni di Geova, per es.), sancisce l'importantissimo principio per il quale ad ogni obiettore deve corrispondere una proporzionale diminuzione del bilancio della Difesa.

Il progetto che porta come prima firma quella della deputatessa Maria Eletta Martini, pur riconoscendo l'impossibilità dell'accertamento della »sincerità dell'obiettore e della discriminazione e valutazione delle sue motivazioni, prevede come »deterrente un periodo di servizio civile di durata doppia a quello militare; »l'equiparazione degli obiettori agli effetti delle norme penali ai cittadini che prestano servizio militare; solo quattro possibilità di servizio alternativo, peraltro marginali e senza possibilità di elastica evoluzione a seconda delle diverse situazioni che dovessero determinarsi.

Particolarmente arretrato, anche rispetto ai peggiori testi presentati nella precedente legislatura, è il progetto di legge che porta le firme di Servadei, Bertoldi (capogruppo socialista della Camera) e di parlamentari di tutte le correnti del PSI, presentato dagli organi di stampa come »il progetto socialista . Dalla analisi dei 15 articoli sembra che assolutamente inascoltate siano state le critiche che, anche da parte di deputati socialisti, sono state fatte al progetto di legge governativo approvato al Senato. Il testo prevede infatti discriminazione fra motivazioni morali, religiose, filosofiche e quelle politiche che non sono ammesse perché, come scrive Servadei nella presentazione, »non si tratta di rifiuto di principio, ma di parte, per cui un cittadino potrebbe essere obiettore in un certo Stato e non in altro .

Evidentemente il relatore non ha mai letto una sola dichiarazione di obiezione di coscienza »politica . La cosa assume una particolare gravità poiché una commissione composta da un magistrato di corte d'appello, tre professori universitari di psicologia o scienze morali, un ufficiale superiore dovrebbe poi »accertare la sincerità dell'obiezione e quindi valutare i motivi addotti. La possibilità di ricorrere contro una eventuale decisione negativa o di essere assistito da un »esperto (in cosa?) non elimina certo l'assurdità di questa impostazione. Il progetto non specifica in cosa debba consistere il servizio civile che deve essere organizzato dal ministero del Lavoro e naturalmente equipara l'obiettore, agli effetti penali e civili al militare (si potrà andare quindi ancora in carcere militare per disobbedienza o attività sediziosa!).

Ma vediamo alcuni articoli: »Chiunque non è riconosciuto obiettore e persista nel rifiuto dell'obbligo militare (ma se rifiuta è obiettore!) è punito per una sola volta con la reclusione da un anno a tre anni . »Scontata la pena, resta l'obbligo del servizio civile (ma allora, solo dopo aver scontato la pena si è obiettori, con il diritto del servizio alternativo?). Dulcis in fundo: »chiunque, riconosciuto obiettore, rifiuti il servizio civile, è punito per una sola volta con la reclusione da uno a tre anni . Quindi un obiettore »politico (la totalità cioè degli obiettori di coscienza che non siano testimoni di Geova), "che non sarà riconosciuto", dovrà scontare una pena variabile da uno a tre anni (trattandosi di tribunali militari, abbiamo motivo di pensare che la pena sarà sempre la più dura) e quindi, scontata la punizione, sarà promosso obiettore e dovrà fare altri quindici mesi di un non ben precisato servizio civile.

Se riterrà questo trattamento eccessivamente duro e si rifiuterà di avallare un procedimento, così repressivo nonché grottesco e contraddittorio, dovrà scontare altri tre armi di carcere militare.

Perché, on. Servadei, non ha preveduto direttamente l'ergastolo per gli obiettori? Non trova che perfino la »giustizia militare odierna è più tollerante con gli obiettori? Di certo non attendevamo dai socialisti un simile atteggiamento. Vogliamo solo sperare, e alcuni elementi, e prese di posizione ufficiali ce lo confermano, che non tutti i socialisti sono dello stesso parere di Servadei e Bertoldi, Ballardini, Magnani-Noya (ma non è solita difendere in tribunale gli obiettori »politici ?). In ogni caso, c'è ancora modo e tempo per correggere gli sbagli.

 
Argomenti correlati:
progetto di legge
servadei stefano
labriola silvano
stampa questo documento invia questa pagina per mail