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Notizie Radicali - 10 gennaio 1973
Per fondare la Lega degli obiettori
ROMA 21 GENNAIO - SALA BELOCH - (VIA MONTERONE, 4)

SOMMARIO: Successivamente all'approvazione della legge per riconoscimento giuridico dell'obiezione di coscienza, il Partito Radicale promuove la costituzione della Lega Italiana Obiettori di Coscienza (LIOC) o Lega Obiettori di Coscienza (LOC) che si proponga di gestire la nuova situazione in relazione agli effetti della legge approvata.

Tale legge, per quanto si deve considerare un grande successo, appare inadeguata, repressiva e discriminatorie. E' quindi necessaria che la lotta riprenda per la sua modifica.

(NOTIZIE RADICALI N. 175, 10 gennaio 1973)

"Ecco il testo dell'appello per la costituzione della lega":

Cari compagni,

come sapete il 14 dicembre è stata approvata alla Camera la legge per il riconoscimento giuridico dell'obiezione di coscienza.

La legge è certo inadeguata, repressiva, discriminatrice e punitiva. Ma rappresenta anche una seria vittoria per tutti noi. Da oggi la conflittualità, la lotta si svolgeranno su un nuovo terreno, molto più favorevole per noi. Le contraddizioni della legge stessa (che riconosce un principio e un diritto tentando di smentirli e vanificarli nella pratica); i miglioramenti malgrado tutto ottenuti rispetto alla proposta di legge votata nella precedente legislatura; il fatto che nasce da una maggioranza politica risicata e di destra con l'opposizione anche di minoranze della DC e del PLI, oltre che del PRI, PSI, PCI, Sinistra Indipendente; il rinvio ad un regolamento per molti punti essenziali; le critiche generalizzate che siamo riusciti a far raccogliere e penetrare perfino nella stampa borghese, tutto questo va considerato, utilizzato, potenziato perché subito la lotta riprenda più dura, più casta, meno costosa, "eroica", e numericamente marginale di quanto sia stata finora.

Dobbiamo essere quindi in grado di fornire una adeguata risposta politica ed organizzativa subito ai tentativi che già si annunciano di utilizzare la legge in senso limitativo e discriminativo, per farne invece esplodere le contraddizioni e violare i limiti.

Impedire perciò discriminazioni fra obiettori, propagandare la possibilità di sostituire il servizio militare con uno "civile", operare perché il servizio sostitutivo non sia militarizzato e sia invece sostanzialmente gestito dagli obiettori, evidenziare le contraddizioni della legge, prepararne un'altra sostenuta dal più ampio schieramento possibile, dovranno essere alcuni dei nostri compiti per far sì che (come del resto è successo negli altri Paesi europei che hanno avuto legislazioni simili) la legge divenga uno strumento per una nostra crescita qualitativa e quantitativa e non certo quell'occasione per la nostra decapitazione e affossamento politico di cui da più parti si parla. Questi rischi erano stati pienamente calcolati e preveduti quando ci siamo impegnati perché il Parlamento votasse subito, come ha votato, "questa" legge.

Se sapremo affrontare in modo corretto il problema ad ogni livello, anche organizzativo, la lotta antimilitarista crescerà nel Paese come mai nel passato.

I compagni firmatari di questa lettera propongono di organizzare una Lega Italiana Obiettori di Coscienza (LIOC) o Lega Obiettori di Coscienza (LOCI) (o altra sigla) che si proponga di gestire politicamente la nuova situazione in relazione agli effetti della legge approvata.

La Lega dovrà avere caratteristiche precise ed obiettivi ben individuati affinché non vi si riversino problemi, responsabilità, obiettivi, ed eventualmente contrasti di generale pertinenza antimilitarista. Essa infatti non deve e non può risolvere alcuni dei problemi teorici attualmente dibattuti dai gruppi antimilitaristi ed extraparlamentari. Una diversa impostazione renderebbe inoperante la Lega ed impedirebbe in concreto qualsiasi iniziativa per la contestazione della "legge truffa".

La caratterizzazione antimilitarista nonviolenta da una parte e la precisa individuazione degli obiettivi di questa organizzazione dall'altra dovranno quindi essere i dati costitutivi affermati senza equivoci. Questa impostazione non impedirà naturalmente (come del resto accade nei movimenti e gruppi che si caratterizzano in modo nonviolento) ma anzi permetterà e favorirà, poi, la collaborazione con altri gruppi e movimenti che non sono nonviolenti e il sostegno e la difesa degli obiettori che motivino in altra maniera il loro rifiuto. Saremmo infatti i primi a non accettare nessun tipo di discriminazioni politiche.

Come naturale conseguenza politica organizzativa di questa impostazione la Lega proporrà la sua federazione al Movimento Nonviolento per la Pace, al Partito Radicale, alla War Resisters' International, al Servizio Civile Internazionale. I rapporti organici con tali movimenti antimilitaristi internazionali sono infatti essenziali ed urgenti perché la sinora mancata internazionalizzazione della nostra lotta, ed in particolare quella degli obiettori, ha comportato un grande limite teorico e pratico della nostra azione.

La Lega potrebbe avere recapiti di gruppi o singoli nelle maggiori città d'Italia che siano in grado di fornire informazioni a tutti coloro che vorranno fare una scelta in proposito e per condurre la lotta di cui sopra.

Sarebbe utile formare una presidenza con "personalità" qualificate per una copertura "ufficiale" alla Lega e per accentuare la forza di scontro a livello di istituzioni. Pensiamo a persone come Silone, Branca, Dolci, Bettazzi, L'Abate, Basaglia, ecc.

Un comitato promotore formato da tutti coloro che sono d'accordo con questa impostazione gestirà la Lega fino al 21 gennaio quando la assemblea costitutiva degli iscritti sancirà anche formalmente l'impostazione politica generale della Lega, gli obiettivi, la struttura organizzativa definitiva.

Crediamo che la Lega debba essere soprattutto Lega di iscritti, anche per superare i problemi interni che eventualmente alcuni gruppi oggi hanno. La Lega dovrà quindi essere composta da obiettori di coscienza (anche coloro che hanno restituito il congedo), da futuri dichiarati obiettori e da tutti coloro che in modo inequivoco hanno operato e operano per l'affermazione dei contenuti nonviolenti e antimilitaristi dell'obiezione di coscienza. Dovremo comunque prevedere rapporti federativi con gruppi e comitati. Il finanziamento dovrà quindi realizzarsi con le quote d'iscrizione. La quota potrebbe essere di 500 lire al mese per i singoli e proporzionale al numero degli aderenti per i gruppi.

Rivolgiamo quindi un invito a tutti i compagni che sono d'accordo con questa impostazione e con le finalità della lega di inviare urgentemente la loro adesione e almeno la prima quota di L. 500 per le prime spese di gestione e per organizzare l'assemblea costitutiva della lega che si svolgerà a Roma il 21 gennaio nella sala Beloch. In questa sede dovranno essere precisate caratteristiche politiche della lega, la struttura organizzativa e gli obiettivi di lotta.

Preghiamo quindi ogni compagno di rispondere urgentemente (il recapito provvisorio del comitato promotore è quello del Partito Radicale) e di indicare nella risposta il tipo di contributo organizzativo che potrà fornire e il recapito che potrà essere pubblicizzato. Naturalmente è indispensabile la partecipazione alla assemblea costitutiva del 21.

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COMITATO PROMOTORE: Nereo Gardin, Valerio e Umberto Minnella, Piercalro Racca, Beppe Marasso, Guido Cangianiello, Gianni Pecol Cominotto, Claudio Mondin, Toni Antoniazzi, Gianni Schiro, Davide Furlanis, Matteo Soccio, Luigi Radaelli, Luigi Zecca, Carlo Di Cicco, Mauro Nani, Giuseppe Calderisi, Claudio Pozzi, Gualtiero Cuatto, Alberto Betino, Piersanto Roccati, Achille Croce, Piergiovanni Listello, Massimo Maffiodo, Roberto Cicciomessere, Marco Pannella, Pietro Pinna, Renato Fiorelli, Gianni Rosa, Rolando Parachini, Gerardo Capone, Alfredo Mori, Mario Pizzola, Vincenzo Donvito, Aligi Taschera, Lorenbzo Strik Lievers, Giulio Ercolessi, Alerino Peila, Luca Negro, Carlo Filippini, Mario Savelli, Niola Tosi

 
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