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LID - 16 maggio 1974
Cronache del referendum

SOMMARIO: Nella pagina che "IL MONDO" offre settimanalmente alla Lega Italiana per l'Istituzione del Divorzio (LID), la cronaca dei maggiori eventi ed iniziative che hanno caratterizzato la campagna referendaria sul divorzio.

(IL MONDO, 16 maggio 1974)

("Il mondo apre una pagina, durante tutta la campagna del referendum, alla Lega Italiana per il Divorzio, intendendo così evitare per quanto possibile che si impedisca alla LID di continuare la sua battaglia. Siamo lieti di farlo, anche se le opinioni e i giudizi della LID non sempre coincidono con quelli del "Il Mondo".)

Mantova 30 aprile. A Mantova, domenica, un vicequestore e un capitano dei carabinieri hanno diffidato Marco Pannella dall'intervenire, come era stato annunciato, al dibattito del prof. Gabrio Lombardi. Il vicequestore ha dichiarato che, anche se Lombardi avesse concesso la parola a Pannella, egli avrebbe impedito il contraddittorio, "perché vietato da un accordo intervenuto tra i partiti". "Lei cerchi di parlare ed io l'arresto", ha aggiunto il capitano dei carabinieri. Entrambi affermavano che il prof. Lombardi aveva chiesto l'intervento della forza pubblica per impedire il contraddittorio di Pannella. Gli stesi funzionari hanno poi riconosciuto, pubblicamente, che questo era falso: erano stati sollecitati ad intervenire dal rappresentante dell'Unione Monarchica Italiana.

Roma 30 aprile. Oltre cento sono i sacerdoti impiegati pubblicamente in comizi e dibattiti a favore del "no" in Italia. Sarebbero 1.350 invece quelli che avrebbero ufficialmente comunicato ai loro vescovi di essere favorevoli al "no". Sono questi i dati che mons. Benelli, il più acceso sostenitore di Fanfani in Vaticano ha comunicato al Pontefice. Secondo i suoi avversari, all'interno della Segreteria di Stato, i sacerdoti favorevoli al "no" sarebbero invece almeno il 20 per cento dei sacerdoti italiani.

Ferrara 30 aprile. La LID e il Partito Radicale hanno deciso di presentare alla magistratura una denuncia contro l'arcivescovo di Comacchio e Ferrara Mons. Mosconi per aver fatto affiggere all'interno delle chiese della diocesi un manifesto con l'ingiunzione ai fedeli di votare "sì" al referendum. L'esposizione di un manifesto all'interno delle chiese viola l'art. 98 del testo unico delle leggi elettorali (Decreto Presidenziale del 30 marzo 1957 n. 361). Il professor Gabrio Lombardi, a cui Marco Pannella ha pubblicamente mostrato il manifesto, nel corso di un di battito a Mantova, chiedendogli se non gli sembrasse chiaramente illegittimo, ed in aperta violazione delle norme concordatarie e di legge, ha riconosciuto che si è trattato di una iniziativa "quanto meno inopportuna".

Ferrare 30 aprile. Alcuni militanti radicali e i direttori di "Liberazione", Marco Pannella e Vincenzo Zeno, sono stati denunciati per vilipendio della religione e per vilipendio di Capo di Stato estero (Paolo VI) per la diffusione di alcuni manifestini, pubblicati come "supplemento" di "Liberazione", in cui erano riprodotte le vignette di Marina Ventura già in precedenza apparse sul quotidiano radicale e su "Il Mondo". Il vilipendio del Capo di Stato estero è stato individuato in una vignetta che aveva come protagonista un prelato nell'atto di predicare: "In quest'anno di austerity... troppi stenti dovrà subire il popolo di Dio... l'unico calore verrà dalla grazia dell'anno santo ...mi chiamano ``Paolo il caldo''".

Ferrara 30 aprile. Un gruppo di militanti radicali e dalla LID è stato denunciato per colletta pubblica. Dopo aver istituito il finanziamento pubblico a favore della corporazione dei partito rappresentati in Parlamento, il regime intende così impedire e punire l'unica forma pulita di finanziamento di cui dispongano le forze politiche alternative.

Roma 30 aprile. A Roma è stato impedito alla LID di affiggere alcuni striscione favorevoli al "No"; tale diritto spetta soltanto, infatti, al comitato di Gabrio Lombardi e ai partiti.

Pordenone 30 aprile. Per il sindaco di Pordenone - il democristiano Giacomo Ros - il sen. Pella e la Sacra Rota sono "osceni e pornografici". Improvvisatosi commissario di P.S., il sindaco clericale ha ordinato a quattro vigili urbani di sequestrare un cartello esposto dalla locale associazione radicale in cui veniva riportata la deposizione dell'ex Presidente del Consiglio nella causa di annullamento rotale del matrimonio della figlia Vanda. Quel matrimonio fu annullato perché "non consumato" nonostante la signora Vanda fosse madre di una bimbetta. Il manifesto, contenente altri particolari sugli annullamenti rotali cui ricorrono i notabili democristiani e fascisti è - secondo l'avv. Ros - "osceno e pornografico". Immediatamente sostituito, il manifesto, contenente questa volta anche la notizia dell'abusivo sequestro, è stato nuovamente sequestrato dai vigili urbani del democristiano e antidivorzista avv. Ros.

I radicali di Pordenone hanno esposto un terzo cartello ed hanno denunciato il sindaco per furto ed abuso di atti d'ufficio. I consiglieri comunali dei partiti laici hanno presentato interrogazioni.

L'avv. Mellini, che ha redatto la denuncia a carico del sindaco, ha dichiarato che se la denuncia per atti osceni contro i militanti radicali sarà portata avanti all'autorità giudiziaria, chiederà la citazione come testimoni del sen. Pella, di sua figlia Vanda, del Presidente del Tribunale ecclesiastico del vicariato di Roma, mons. Magliocchetti, e dell'estensore della sentenza ritenuta oscena, mons. Severino Alvarez Mendez. intanto la stazione TVbox di Udine, Tele-R, ha registrato una lunga intervista, sulla campagna del referendum e sulla iniziativa degli otto referendum abrogativi, con il prof. Angiolo Bandinelli, del partito radicale. La registrazione verrà proiettata fino al 12 maggio presso numerosi punti di ascolto delle provincie di Udine, Pordenone e Trieste.

Roma 3 maggio. Una lettera della presidenza della LID è stata inviata alle segreterie dei partiti laici e ai direttori di alcuni giornali, in particolare del "Messaggero" e di "Paese Sera", per protestare contro la censura che è stata riservata alle prese di posizioni favorevoli al "No" di don Prunas Tola, collaboratore del cardinale Pellegrino, e di don Marco Bisceglia che ha fornito una dura risposta a nome di una parte del clero meridionale alle imposizioni della CEI. Una uguale censura è stata riservata alla notizia della prima presa di posizione favorevole al "No" venuta da una suora, Marisa Galli, e - ciò che è più grave - alla notizia della sospensione, decretata dal vescovo moniale (preposto ai monaci), dalle sue funzioni di coordinatrice delle religiose degli istituti assistenziali dell'Emilia Romagna.

Tacere queste notizie, ignorarle e censurarle significa soltanto lasciare solo che si trova alle prese con un potere ecclesiastico che vuole abrogare il 12 maggio, insieme con il divorzio, anche ogni forma di cristianesimo critico e rinnovatore, animato da autentico spirito evangelico.

 
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