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CISA - 30 ottobre 1974
C.I.S.A - Centro informazioni sterilizzazione aborto
MILANO - Corso di Porta Vigentina 15/A - Telef. 581203

SOMMARIO: Dépliant (16 pagg., cm.21,30x13) edito dal C.I.S.A. (Centro informazioni sterilizzazione aborto) in uno dei momenti culminanti della battaglia per la legalizzazione dell'aborto. Diviso in paragrafi didatticamente molto precisi, in cui si risponde a varie domande sul tema dell'a., considerato come "vistosa realtà sociale di fronte alla quale recriminazioni moralistiche o giuridiche sono inutili": "Che cosa è il C.I.S.A.?", "Come fa l'aborto il C.I.S.A.?", "Come prepararsi all'aborto", ecc. C'è anche un paragrafo sull'uso degli anticoncezionali e sulla "prevenzione delle nascite da parte maschile". Infine, un elenco dei consultori A.E.D. nelle varie città.

(Dépliant diffuso dal CISA)

L'aborto è una vistosa realtà sociale di fronte alla quale recriminazioni moralistiche o giuridiche sono inutili perché superate dalla concreta attualità dei fatti.

E' in corso in questo momento nel mondo la lotta per la pianificazione delle nascite, che nei paesi anglosassoni viene condotta su tre fronti:

1 - Population planning

2 - Family planning

3 - Individual planning

Noi sosteniamo che l'autonomia e l'"autogestione individuale" sono l'unico spazio per la libertà di scelta della donna. La quale ha, da sola, l'insindacabile diritto e il dovere di chiarire a se stessa se può, vuole, è in grado di avere un figlio, dai punti di vista:

a - sanitario

b - psichico

c - economico

Un figlio è un impegno sul piano fisico della salute della gestante e del nascituro; sul piano psicologico e morale della disponibilità affettiva e culturale durante la gravidanza e per un non breve periodo successivo; sul piano economico poi per una molto più lunga scadenza.

Di fronte ai due o tre milioni di aborti clandestini annui, vissuti nella paura e nell'angoscia, oltreché nel disagio finanziario, e con grave pericolo di morte, la presa di coscienza del femminismo risponde con la costituzione del CISA per affrontare, o per lo meno per impostare una possibile ricerca di soluzione del problema.

Naturalmente c'è tutto un aspetto politico della realtà che impone una richiesta universale e pressante: le femministe vogliono

"L'aborto libero e gratuito e subito"

L'abrogazione delle norme del Codice Rocco sull'aborto e sulla sterilizzazione è impellente, ma per il momento conviene ancora cercare soluzioni immediate e contingenti. A questo scopo è nato il C.I.S.A. Centro Informazioni Sterilizzazione e Aborto.

CHE COSA E' IL C.I.S.A.?

E' il Centro Informazioni Sterilizzazione e Aborto. Ha sede a Milano in Corso di Porta Vigentina 15/A, telefono 58.12.03. Funziona tutti i giovedì dalle 15 alle 18 e dalla 21.30 alle 23.

Imposta e risolve problemi di tutte le donne che non possono, non vogliono e non sono in condizioni di avere figli.

Intendiamoci bene: "Noi facciamo gli aborti perché siamo contro l'aborto". Gli anticoncezionali (pillola, spirale, induzione di mestruazione, diaframma, ecc.) dovrebbero evitare di arrivare all'aborto. Ma finché gli anticoncezionali non saranno debitamente diffusi, o quando per qualche motivo falliscono, ecco che allora interviene l'aborto come estremo rimedio.

E' VERO CHE L'ABORTO E' UNA VIOLENZA CONTRO LA DONNA?

Sì, è vero. Ma è anche vero che certe nascite non sono minore violenza contro i figli che nascerebbero, destinati a malattia, malformazione, disperazione, alienazione, disadattamento, pazzia, o contro la madre stessa che ha il diritto di non sentirsi disponibile per un figlio e il dovere di saperlo e poterlo dichiarare chiaramente.

COME FA L'ABORTO IL C.I.S.A.?

Per mezzo di medici che praticano l'aspirazione con la cannula Karman. Non è un atto chirurgico e non è un intervento operatorio micidiale per l'utero, come il raschiamento. E' un sistema meccanico con cui, per mezzo di una piccola canna e di un pompa aspirante, si aspira in contenuto dell'utero, ancora informe e grumoso, prima del terzo mese, cioè prima che l'ovulo fecondato si agganci alla parete dell'utero e inizi il ciclo morfologico, cioè prenda forma. Fino a quel momento l'ovulo fecondato non è vitale né capace di vita.

QUANTO COSTA L'ABORTO AL C.I.S.A.?

Purtroppo ancora carissimo: 100.000 lire. Prezzo politico che i nostri medici accettano solo da noi. Poi ci sforziamo di intervenire noi ed anche con il loro aiuto riusciamo a farne alcuni gratuiti e parecchi a prezzo minore, ma è una lotta continua.

CHI FINANZIA IL C.I.S.A.?

Le nostre donne che fanno un'offerta libera e volontaria secondo le loro convinzioni e le loro possibilità. In questo senso, anzi, si crea una solidarietà meravigliosa fra le donne che prendono coscienza dell'ampiezza civile del problema e che si appoggiano e aiutano a vicenda e nell'occasione acquistano una dimensione nuova sui rapporti fra le donne, sull'oppressione che le donne vivono nella casa, nel lavoro, nella vita associativa e spesso scoprono la realtà della condizione femminile proprio nel momento della tensione umana e sociale creata dall'aborto. In questo senso il C.I.S.A. svolge anche una profonda azione di presa di coscienza femminile ed è il mezzo col quale si crea una nuova interrelazione fra le donne.

Chi si è servito del C.I.S.A. spesso e volentieri resta nel C.I.S.A., collabora col C.I.S.A. e continua la sua presa di coscienza politica e umana con il C.I.S.A. e con la sua associazione parallela, il C.L.A. (Collettivi per la Libertà d'Aborto).

COME PREPARARSI ALL'ABORTO

E' bene che la donna che dovrà abortire con la aspirazione Karman abbia libero l'ultimo tratto dell'intestino: quindi un clistere mediante una peretta di gomma (un quarto di litro di acqua bollita con un cucchiaio di olio e un poco di sapone neutro) è il mezzo ideale; meglio evitare il lassativo perché può dare origine a contrazioni viscerali che, assommate a quelle uterine, possono aumentare i dolori di pancia.

Se l'intervento viene fatto in anestesia totale è necessario l'assoluto e rigoroso digiuno preventivo di cinque ore perché spesso l'anestesia causa conati di vomito. Se l'intervento viene fatto in anestesia locale basta saltare il pasto immediatamente precedente all'aborto. Se l'intervento è fatto senza nessuna anestesia è molto importante l'impegno psicologico da parte dell'accompagnatore.

Bisogna spiegare bene che l'istintiva paura è naturale e giusta, si tratta di elementare autodifesa. Ma bisogna imparare a rilassarsi soprattutto evitando di essere contratte e irrigidite perché questo blocca anche il collo dell'utero che è l'unico passaggio eventualmente doloroso. La cannula Karman viene immessa nella vagina attraverso lo "speculum" (che è come un apribocca) e di qui attraverso il collo dell'utero nello stesso utero, senza arrivare a toccare la parete. L'"unico punto critico" è appunto quello del passaggio attraverso detto "collo" che, specialmente in chi non ha mai avuto figli, è molto stretto. Spesso, invece, se la gravidanza è prossima ai tre mesi, occorre fare l'aspirazione attraverso una cannula di 14 mm (quasi un centimetro e mezzo) di sezione e quindi si deve procedere a una dilatazione del collo dell'utero che viene eseguita fino alla misura giudicata indispensabile dalla esperienza del medico.

Se la donna è contratta questa dilatazione è dolorosa. Se, nonostante la paura, la donna resta rilassata, non avverte nessun dolore. In genere dopo l'intervento si ha un dolore diffuso del tipo di quello delle mestruazioni, che può durare da qualche minuto a mezz'ora, e una supposta di qualunque antidolorifico (spasmoplus o buscopan) è sufficiente a calmare eventuali spasmi e crampi.

L'ABORTO FATTO CON L'ASPIRAZIONE DURA IN MEDIA TRE MINUTI EFFETTIVI

Se l'anestesia totale è fatta con Epantol dura altrettanto, da tre a cinque minuti, al risveglio può eventualmente, ma non necessariamente, provocare qualche conato di vomito. In genere le donne sane e normali si riprendono in un quarto d'ora e dopo venti minuti urlano dalla fame e vanno di corsa a mangiare (si sconsigliano le bevande calde: te, caffè o brodo, per almeno 24 ore).

Dopo l'intervento si possono mangiare specialmente cibi solidi e non caldi (consigliati il gelato e i succhi di frutta). E' bene tenere l'intestino molto pulito e controllato, sempre per clistere, per evitare le contrazioni viscerali.

E' sconsigliato il bagno per immersione (in vasca, in piscina, mare, lago o fiume) per almeno una settimana, ma si deve fare la doccia, il bidet e anche lavarsi i capelli fin dal secondo giorno.

Per quanto riguarda il rapporto sessuale, non ci sono leggi. Ogni utero ha la sua reazione. La donna che desidera il rapporto è libera di averlo.

Quella che lo rifiuta ha il diritto al rifiuto perché evidentemente non ha ancora l'utero perfettamente rilassato. Solo legge in proposito è la "libera volontà" della donna, anzi del suo apparato sessuale.

Per quanto riguarda le eventuali perdite, si possono avere piccolo perdite lungo tutto il mese, o qualche giorno di perdite abbondanti, o nulla affatto. Ogni utero ha il suo comportamento. Se le perdite raggiungono un livello eccezionale, è bene prendere del Methergyn.

Se la donna ha qualche linea di febbre, un normale e leggero antibiotico come l'Ampicil può aiutarla a ritornare nell'equilibrio normale.

Per circa 10/15 gironi bisogna ricordare che l'equilibrio ormonale resta ancora gravido. Il test di gravidanza rimane ancora positivo perché gli ormoni non sono ancora stati riassorbiti.

La mestruazione regolare riprende dopo 40/50 gironi.

Chi vuole subito iniziare l'uso della pillola anticoncezionale deve cominciare l'uso dopo 5 giorni dall'aborto.

Alle consulenti si raccomanda di spingere l'uso della pillola per evitare ulteriori immediate e facili gravidanze.

PREPARAZIONE PSICOLOGICA

La nostra esperienza di circa 4.000 aborti eseguiti in un anno ci avverte che la sindrome dolorosa è strettamente legata alla psicologia della donna. La donna che è ben decisa a non volere il figlio non soffre per l'aborto, sia che venga fatto per anestesia, che no. La donna che accetta sollecitazioni dall'esterno, ma che nel suo intimo non è convinta, riesce a soffrire sempre, anche con l'anestesia totale.

E' quindi molto importante preparare bene le donne dal punto di vista psicologico.

PERCHE' SI ABORTISCE

1 - Per ragioni sanitarie: malattie della gestante, rosolia, diabete, epatite virale, gravi disturbi cardio-circolatori, esposizioni prolungate a radiazioni, prolassi uterini, uteri con fibromi, un numero eccessivo di figli e di aborti precedenti...

2 - Per ragioni psicologiche: e queste sono di vario tipo. Vanno dai casi limite della donna violentata o messa incinta con inganno o che venga informata troppo tardi di tare ereditarie della famiglia paterna, al rifiuto biologico di un figlio casuale, non voluto, non accettato, perché non era accettato a livello razionale neppure il rapporto sessuale o per la sua casualità o per l'insoddisfazione a livello emotivo e razionale o per l'assurdità di certe circostanze determinanti.

In casi più normali la donna può giustamente non sentirsi disposta alla maternità o per l'età troppo immatura (una madre immatura può generare figli incapaci di maturazione) o, al contrario, per l'età troppo avanzata, o perché la donna ha già troppo figli e non può essere affettivamente e spiritualmente disponibile per altri ancora. In questo caso anche i cattolici rispettano la stanchezza della donna e la fatica della madre e molte associazioni cattoliche sfruttano il C.I.S.A. in questo senso. Oppure anche perché sentono di non volere avere figli dall'uomo con cui hanno avuto un rapporto anche se positivo.

3 - Per ragioni economiche: sono spesso le più dolorose e dure da accettare, ma non per questo sono meno valide. Pochi soldi e molti figli fanno l'infelicità di tutti: padre, madre ed eventuali figli precedenti. La facile immagine dei figli come benedizione si trasforma invece in una maledizione per i figli, che vengono abbandonati a se stessi e non trovano conforto e guida in una madre sfiancata dalle maternità e dalle fatiche fisiche dell'allevamento e in un padre ammazzato dal lavoro e dall'ansia di farcela. La retorica della grande famiglia felice è appunto retorica di classe.

La consulente C.I.S.A. individui con cura le motivazioni che mortificano la candidata all'aborto e vada alla scoperta di quelle che la confortano.

Spesso una donna umiliata dalla propria incapacità affettiva che non riesce ad ammettere si trincera dietro una difficoltà economica che però la mortifica. E' necessario aiutarla ad ammettere di non voler essere una "cattiva madre" e che è meglio essere una "cattiva madre" per un giorno solo e sulla propria pelle, che per tutta la vita e sulla pelle del figlio.

Per le ragazze è spesso traumatico l'aborto a conseguenza dell'abbandono dell'uomo che si rifiuta di farsi carico della situazione. Bisogna far loro capire che un uomo non diventa padre solo per il fatto automatico di aver fecondato l'ovulo di una donna. Un ovulo fecondato non è necessariamente una vita; non lo è per il padre e non lo è nemmeno per la madre.

E' una ipotesi di vita, una possibilità, anche una promessa, ma non un concretezza e non deve diventare una ineluttabile fatalità drammatica. I sentimenti sono fluidi e fluttuanti e non appartengono alla sfera del concreto finché non si siamo ancorati a fatti concreti. Se i fatti non si tramutano in volontà restano casuali e non determinanti, come l'intenzione di fare una cosa non è la realizzazione di detta cosa, qualunque essa sia.

Molto spesso è utile far riflettere la donna sulle possibilità negative per la vita del nascituro se le condizioni obiettive della sua esistenza si dovessero profilare troppo precarie, o anche sulle condizioni dell'intera famiglia preesistente, che spesso ha bisogno di essere difesa e protetta in quanto già reale e concreta. A volte è un atto di debolezza e di egoismo quello che viene considerato l'istinto naturale, e invece una decisione matura e responsabile quella che sceglie il bene in considerazione della realtà obiettiva.

IL TEMPO DELL'INTERVENTO

Bisogna fare attenzione al tempo dell'intervento: il periodo migliore è fra il 1º e il 2º mese di gravidanza; qualche settimana in più non fa danno; però bisogna cercare di non superare assolutamente le 12-14 settimane perché altrimenti le cose di complicano. La dilatazione diventa dolorosa ed è più complessa tutta l'azione di aspirazione del materiale.

Dopo le 14 settimane (calcolate a partire dall'ultima mestruazione vista) è necessario andare in Inghilterra, dove vengono fatte parecchie aspirazioni successive, per cui è necessario il ricovero in clinica per almeno due giorni. E naturalmente crescono di parecchio i costi. Il Cisa dà indirizzi di cliniche inglesi consociate e a prezzi ragionevoli.

GLI ANTICONCEZIONALI

L'uso degli anticoncezionali è l'unico mezzo per la difesa della libera scelta della maternità.

Gli anticoncezionali sono essenzialmente sicuri se vengono usati con discernimento e costanza:

1 - "La pillola" che agisce sulla ovulazione della donna.

2 - "Il diaframma" che apre la bocca dell'utero e impedisce l'ingresso degli spermatozoi nella cavità uterina.

3 - "La spirale" - o mezzo intrauterino - che impedisce all'ovulo fecondato di installarsi nell'utero femminile.

4 - "La sterilizzazione" che chiude le tube impedendo definitivamente il passaggio dell'ovulo fecondato nell'utero.

La "pillola" - o contraccettivo orale (eteroprogestinico) - inibisce l'ovulazione e perciò ogni possibilità di concepimento, agendo contemporaneamente a livello ipofisario (impedendo all'ipofisi di inviare alle ovaie i normali stimoli ovulatori) e a livello ovarico (bloccando la risposta delle ovaie alle stimolazioni dell'ipofisi). La pillola ha anche la funzione di regolarizzare le mestruazioni, per cui, dopo qualche mese, scompaiono tutti i disturbi, le irregolarità e i disordini mestruali. Naturalmente la pillola va prescritta dal ginecologo, secondo il dosaggio ormonico necessario per ciascuna donna. Non è vero che sia dannosa, salvo alcuni casi particolari di disturbi circolatori, epatopatie, stati cancerogeni dell'utero e del seno, ipertensione arteriosa, tutti casi piuttosto rari in donne giovani, e facilmente riconoscibili e diagnosticabili anche a vista dal ginecologo.

"Somministrazione": si prende una compressa la giorno per 21 giorni consecutivi fino a esaurire la prima confezione. Si interrompe il trattamento per sette giorni, durante i quali compare il ciclo mestruale e in cui la donna è assolutamente infeconda. Dopo questo intervallo di sette giorni, indipendemente dalla durata delle mestruazioni, all'ottavo giorno si prende il primo confetto della nuova serie.

L'ora di assunzione della pillola è indifferente. Se si dimentica di prendere una pillola bisogna prenderla subito appena possibile, qualunque ora sia, e poi prendere anche la solita compressa del giorno regolarmente alla solita ora. La pillola è il metodo anticoncezionale più sicuro.

Tutte le chiacchiere che si fanno in senso contrario sono soltanto chiacchiere prive di serietà.

"Il diaframma" è formato da una sottile coppa di gomma circondata da un anello. Le misure del diaframma variano a seconda delle diverse dimensioni della cavità vaginale; l'esatta misura deve essere stabilita da una persona esperta che insegna anche alla donna come applicare e togliere il diaframma.

Prima dell'introduzione è opportuno spalmare all'interno e all'esterno del diaframma un po' di crema spermicida che aumenta la sicurezza del contraccettivo. Il diaframma può essere posto in vagina dalla donna qualche ora (tre o quattro) o pochi minuti prima del rapporto sessuale, ma non deve essere tolto prima che siano trascorse otto ore dall'ultimo contatto.

La presenza del diaframma non viene avvertita durante il rapporto sessuale e non riduce la sensibilità né il piacere sia di lei che di lui.

"La spirale" o mezzo intrauterino è un dispositivo di materiale plastico che viene inserito nella cavità uterina e rende difficile, o addirittura impossibile l'installazione dell'ovulo fecondato nell'utero della donna. Una volta inserita e ben adattata, la spirale resta in permanenza nella cavità uterina finché non si decida di toglierla. Il periodo consigliato è di almeno due anni. La maggior parte delle donne porta la spirale senza incidenti né disturbi. La spirale è formata da un filo di nylon che fuoriesce dalla bocca dell'utero in vagina, per cui ogni donna è in grado di controllare se è a posto anche da sola.

Dopo la pillola la spirale è considerata il metodo anticoncezionale più efficace; non dà nessun fastidio ed è assolutamente impercettibile durante i rapporti sessuali.

La "sterilizzazione femminile" è un'operazione complessa che implica l'incisione della parete addominale, il taglio di un tratto delle tube e la legatura delle estremità recise. Dopo l'operazione l'ovulo non può più arrivare nell'utero perché è stato reciso il canale di passaggio. L'operazione è sicura ed efficace e richiede una settimana di degenza in ospedale.

La sterilizzazione della donna, come quella dell'uomo, non asporta nessuna ghiandola sessuale e quindi non influisce né sul desiderio né sulla funzione sessuale.

LA PREVENZIONE DELLE NASCITE DA PARTE MASCHILE

E' giusto che anche gli uomini collaborino a questa difesa della vita. Non è giusto che soltanto a carico della donna vadano tutti i problemi relativi alla prevenzione. Anzi. L'uomo può sempre ricorrere all'uso del "preservativo", superando la ridicola prevenzione moralistica nei confronti di questo sistema che si solito viene riservato ai rapporti casuali e mercenari, come se non esistessero gli stessi problemi anche nella vita sessuale familiare.

Il preservativo raccoglie il liquido seminale e non lo lascia penetrare nel corpo della donna. Anche le prime gocce sono spesso cariche di spermatozoi, e quindi l'uso del preservativo va fatto razionalmente, senza condizionamenti mentali fasulli imposti da una lunga tradizione di repressione moralistico-cattolica.

Il mezzo più sicuro per la prevenzione delle nascite da parte maschile è comunque la "sterilizzazione maschile" che stacca il condotto che porta gli spermatozoi nello sperma o liquido seminale. In questo modo viene impedito il passaggio degli spermatozoi nello sperma, ma l'eiaculazione rimane invariata. L'intervento dura pochi minuti e viene eseguito in anestesia locale.

La sicurezza assoluta data dalla sterilizzazione maschile si ottiene solo dopo circa due mesi e qualche analisi, perché prima devono esaurirsi gli spermatozoi che erano già scesi nei testicoli prima dell'intervento.

Gli spermatozoi sono microscopici, ma dotati di una vitalità formidabile, per cui è necessario far analizzare il liquido seminale due mesi dopo l'intervento per avere l'assoluta certezza che il passaggio del seme sia completamente esaurito.

Il desiderio erotico e la potenza virile restano assolutamente intatti, anzi, il rapporto sessuale si arricchisce e diventa ancora più intenso perché non turbato dalle preoccupazioni psicologiche che avvelenano l'esistenza di tante coppie.

Questo intervento non è ancora praticato in Italia. Bisogna rivolgersi, telefonando a nome del C.I.S.A. al dottor De Marchi, via Zurigo 27, Lugano, telefono 004191/20332. L'intervento costa sulle 100.000 lire.

E' necessario che tutti imparino a servirsi di questi mezzi di difesa, che hanno lo scopo di agevolare l'indipendenza e la difesa della salute di ogni essere umano.

 
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