Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
ven 03 mag. 2024
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Archivio Partito radicale
Spadaccia Gianfranco - 23 marzo 1975
Se un referendum vi sembra poco
Intervista a Gianfranco Spadaccia

SOMMARIO: Gianfranco Spadaccia, segretario del Pr, spiega perché i radicali hanno deciso di lanciare altri quattro referendum contro norme fasciste e concordatarie. E come sperano di riuscirci

(L'ESPRESSO, 23 marzo 1975)

------

Il partito radicale ha deciso di presentare, oltre al referendum promosso dell'``Espresso'' e dalla Lega 13 Maggio, altre quattro richieste di referendum: sulle norme autoritarie e fasciste del codice Rocco, sui Tribunali militari, sul Codice militare di pace e sul Concordato. L'anno scorso i radicali tentarono già la raccolta delle firme per otto referendum, ma raccolsero soltanto 150 mila firme invece dell'oltre mezzo milione che erano necessarie. Come pensano di raccoglierle quest'anno?

"Rispetto allo scorso anno", risponde il segretario del partito radicale Gianfranco Spadaccia, "c'è stata una crescita organizzativa del nostro partito. Contiamo di partire subito fin dal primo giorno con 60 centri mobili di raccolta, oltre ai centri fissi presso gli uffici giudiziari, presso le segreterie comunali e presso gli studi dei notai. E lavoreremo perché questi centri di raccolta aumentino in tutto il paese durante la campagna. I fatti nuovi sono rappresentati dall'impegno dell'``Espresso'' per il referendum sull'aborto, dell'Uil per l'abrogazione delle norme autoritarie del codice Rocco, e di ``Abc'' per la soppressione dei codici militari".

Questa volta prevedete di riuscire in tutti gli obiettivi?

"Esistono nel paese milioni di persone che sono disponibili per firmare le richieste di referendum. La gente non si pone complessi problemi di equilibrio politico. Sa che i referendum sono giusti e basta. Ma non sa come e dove si possa firmare: non ci si può affidare soltanto alle capacità di autorganizzazione e alla risposta spontanea della gente. Per organizzare questa risposta è necessario che le comunicazioni organizzative essenziali siano trasmesse al maggior numero di persone possibile e che chiunque vuole partecipare alla raccolta sia messo in grado di accedere agli strumenti indispensabili: possa trovare i moduli e sappia quali sono le operazioni che bisogna compiere perché le firme siano raccolte nel maggior numero possibile e siano firme valide".

Qual è questa volta l'atteggiamento dei partiti democratici?

"De Martino deve farci conoscere la risposta del Psi che è in linea di massima orientato ad appoggiare le richieste di referendum sull'aborto e sul codice Rocco. Intanto molte federazioni e sezioni hanno già deciso di partecipare alla raccolta delle firme. I tempi però stringono ed è necessario che una risposta positiva del Psi ci sia data subito. Anche l'atteggiamento del Pci è mutato rispetto allo scorso anno: mi sembra che sia legittimo attendersi da questo partito almeno un atteggiamento di neutralità e di correttezza nei confronti della nostra iniziativa. Insomma non dovrebbe verificarsi ciò che si verificò lo scorso anno, quando i nostri compagni venivano allontanati fisicamente dalle fabbriche dove gli operai volevano firmare e glielo si impediva in questo modo".

Quale contributo pensa che potranno dare i gruppi extraparlamentari?

"Sono in attesa di vedere quale spazio riserveranno sui giornali alla campagna. Questi gruppi hanno l'adesione facile: l'anno scorso si impegnarono tutti e poi ci lasciarono soli. Ora sono tutti coinvolti nella raccolta delle firme per la proposta di legge per lo scioglimento del Msi. Trovo assurdo che si dedichi tanto impegno a combattere il fascismo dei sicari di Almirante e così poco al fascismo istituzionale del codice Rocco, del Concordato e dei codici militari".

A parte i referendum, cosa farà il partito radicale per le elezioni?

Abbiamo ricevuto dal congresso il mandato di preparare le liste per le elezioni politiche. Noi non abbiamo problemi di potere, non ci interessa avere qualche decina di consiglieri regionali o comunali. In queste elezioni amministrative avremo un unico impegno: quello di contribuire a battere la Dc. La campagna per i referendum, la raccolta delle firme in tutto il paese sarà il contributo che offriremo alla sinistra per il conseguimento di questo obiettivo".

 
Argomenti correlati:
l'espresso
tribunale militare
elezioni
stampa questo documento invia questa pagina per mail