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Momento Sera - 5 luglio 1975
LIBERTA' PER PANNELLA
ONDATA DI ADESIONI ALLA NOSTRA INIZIATIVA PER UN ATTO DI GIUSTIZIA

Si è fatto incarcerare tre giorni fa per ``imporre'' una legge giusta che non metta più sullo stesso piano i trafficanti di droga e le loro vittime

SOMMARIO: Su iniziativa del quotidiano "Momento sera, viene diffuso un appello in favore della scarcerazione di Marco Pannella che si era fatto arrestare, fumando uno "spinello nel corso di una conferenza stampa, per sollecitare la modifica dele norme vigenti in materia di droga che pongono sullo stesso piano i consumatori ed i trafficanti.

Il quotidiano pubblica le risposte all'appello di numerosi cittadini e personalità fra cui Silvano Labriola, Salvatore Lauricella, Luciana Castellina, Luigi Granelli, Luigi Marras, Gino Bertoldi.

(MOMENTO SERA, 5-6 luglio 1975)

L'appello di Momento-sera

Marco Pannella, leader radicale, è in carcere per un "gesto di forza" inteso a sollecitare la modifica delle norme vigenti in materia di droga. La legge punisce infatti allo stesso modo sprovveduti consumatori e spacciatori senza scrupoli e Marco Pannella si è fatto arrestare proprio per provocare l'adozione di provvedimenti immediati.

Un giovane muore ogni due giorni per il dilagare di questa malattia sociale che va assumendo le forme di una epidemia. Questi nostri giovani sono le improvvide vittime di un sistema che non gli lascia scampo abbandonandoli al ricatto cinico di chi specula sulla debolezza umana e agisce nelle pieghe di una legge che si preoccupa più di reprimere che di prevenire. Questi nostri giovani aspettano che la sensibilità dimostrata da alcuni si estenda fino a diventare patrimonio comune della società, fino a diventare l'arma civile da puntare contro il mondo criminale dei profittatori. Solo così potranno sfuggire al ricatto della droga. Marco Pannella, con il suo gesto che può disturbare ma ha comunque il tono del "sacrificio", ha dimostrato una inedita sensibilità al problema e per questo lo hanno segregato.

Al di là delle opinioni personali e politiche sui modo per sanare questa piaga sociale, non crede Lei che la nostra comunità debba diventare più civile senza pretendere "sacrifici" come questo e che quindi Pannella debba essere subito scarcerato?

Antonio Organtini

impiegato

"L'azione di Marco Pannella ha raggiunto un suo obiettivo politico. Il problema della droga non era mai stato sensibilizzato a livello di massa, per cui con una simile azione molte persone si porranno finalmente in termini appropriati l'inquietante interrogativo: cosa significa la droga per i giovani e in quale modo la legge punisce consumatori e spacciatori? E' chiaro che le attuali norme sono non solo ingiuste e superate dalle recenti legislazioni approvate nei paesi anglosassoni, allucinanti quando mettono sullo stesso piano il trafficante e il consumatore. Lo spacciatore sfrutta le debolezze e l'impreparazione politica dei giovani, incapaci di ritrovarsi in un sistema economico teso ai miraggi del consumismo e di valori falsi. Pannella ha sollevato un problema gravissimo e non può essere condannato e arrestato solo per la sua coerenza. Chiedo perciò la sua rapida scarcerazione".

Giovanni Graziani

penalista

"La magistratura non può non prendere in considerazione il fine che Marco Pannella si è proposto quando, in pubblico, ha compiuto il gesto che potremmo anche definire ``provocatorio''. Ma Pannella, a mio avviso e secondo le sue stesse dichiarazioni, voleva nel caso in esame solo provocare una legge più giusta di quella che pone spacciatori e consumatori sullo stesso piano. Il che è anche antigiuridico date le loro diverse responsabilità. Libertà per Pannella, dunque, e un invito al Parlamento perché sani questa piaga sociale che va sempre più dilagando nel nostro Paese".

Mario Lepore

civilista

"Il gesto di Marco Pannella è, a mio avviso, giustificato dal fine e, pertanto, le due posizioni, consumatori e spacciatori, vanno nettamente distinte. Ciò non toglie, però, che mentre sono auspicabili leggi più severe contro gli spacciatori, bisogna escludere di giungere ad una depenalizzazione per i consumatori che, anche se vittime forzate dei primi, sono compartecipi nel dilagare del grave fenomeno. Riesaminando il gesto-Pannella, considerato il fine umano e sociale, a parte la sua intolleranza, mi auguro che la Magistratura prenda nella giusta considerazione la responsabilità penale del Pannella in relazione all'episodio di cui è stato protagonista e che è, praticamente, un ``reato di opinione''".

Cristina Fenocchi

impiegata

"Marco Pannella ha scelto un modo plateale per raggiungere i suoi obiettivi ma è stato costretto a farlo da una società amorfa. Non so se abbia raggiunto i suoi scopi, però è indubbio che sia l'unico ad aver insistito con continuità e coerenza. Chiedo perciò la sua immediata scarcerazione, anche perché il suo gesto, essendo dimostrativo, non può essere perseguito penalmente. Quanto alla regolamentazione della droga, sarebbe necessario modificare lo spirito attuale delle norme giuridiche che risalgono addirittura la 1954, epoca dello scandalo Montesi, e rifarsi alle più avanzate legislazioni straniere, con dei supporti di assistenza sanitaria. Lo spirito riformatore deve inoltre distinguere la figura del trafficante, deleteria e criminale, da quella del consumatore, nevrotico e vittima".

Toni Cosenza

musicista

"Considero il gesto di Pannella un atto plateale, ma è pur vero che ha raggiunto il suo effetto nella pubblica opinione, se non altro per aver pubblicizzato il problema della droga in Italia e all'estero. Il discorso, a mio avviso, si pone però in termini diversi. Il problema va affrontato globalmente: quello della droga che è un fenomeno negativo per la società contemporanea e va affrontato insieme ad altri fenomeni, come la delinquenza minorile. E' necessario perciò creare organismi di tutela e di prevenzione, rimuovendo le cause che sono all'origine del fenomeno".

Ernesto Bassignano

cantautore

"Considero il gesto di Marco Pannella un atto politicamente valido come elemento di rottura, in quanto attraverso la sua azione si sono creati dibattiti a vari livelli sul problema della droga. E' però un tentativo plateale. Il problema a mio avviso va affrontato in termini di legge attraverso una azione pressante facendo una analisi scientifica e sociale di ciò che è e rappresenta la droga nel nostro paese. In sostanza la legge nel valutare le singole responsabilità fra trafficanti e consumatori favorisce la figura dello spacciatore, poiché emarginando il consumatore e trattandolo alla stessa maniera, non solo stimola e amplifica il traffico di sostanze stupefacenti, ma mette al riparo il vero responsabile da possibili azioni penali nei suoi confronti. E' una delle più stridenti contraddizioni del sistema capitalistico".

Lilli Pandiani

dottoressa

"Sono perfettamente d'accordo con Marco Pannella: il fatto di mettere nella stessa barca consumatori e spacciatori è una anomalia giudiziaria. L'atto è chiaramente provocatorio ed è teso non solo a sensibilizzare l'opinione pubblica ma anche a stimolare gli organi legislativi per spingerli a modificare lo spirito della legge che punisce in eguale misura trafficanti e consumatori. L'haschish e la marijuana, ormai è accertato scientificamente, sono meno dannosi dell'alcool e della nicotina, poiché non danno assuefazione e dipendenza psichica. La legge perciò è assurda e anacronistica. Il gesto di Pannella non so se porterà a dei risultati concreti, in quanto può essere anche discutibile; da un lato infatti Pannella ha dimostrato di possedere coerenza e coraggio, dall'altro non vorrei che fosse stato mosso da compiacimento e esibizionismo".

Gianni Congiù

impiegato

"Marco Pannella è un uomo che ha coraggio, anche se a volte i toni che usa sono plateali e non sempre produttivi. Tutto sommato però, visto che i processi in generale sono così lenti, una azione di forza di questo genere è l'unico discorso che si può adottare. Sta poi alle forze successive portare avanti il discorso in maniera massiccia. Per quanto riguarda la legge bisognerebbe modificare lo spirito delle norme giuridiche che puniscono in eguale misura spacciatori e consumatori. E' necessario poi distinguere gli effetti delle droghe, che, a seconda della qualità, producono effetti più o meno dannosi. Ci deve essere in proposito una educazione sociale e sanitaria che rinnova le cause che conducono all'ingerimento di tali sostanze. E' perciò opportuno che il legislatore rinnovi le norme che sono alla base della legge attuale".

Cristina Eleni

casalinga

"Vedo nell'azione di Marco Pannella un certo compiacimento ma contemporaneamente debbo riconoscere che ha raggiunto il suo obiettivo principale, quello cioè di sensibilizzare l'opinione pubblica e gli organismi legislativi, ancora indifferenti al problema della droga per una completa e radicale revisione delle norme che disciplinano la complessa materia sull'uso delle sostanze stupefacenti".

Vincenzo Balzamo

deputato socialista

"Ormai è evidente che la legislazione del nostro paese non può restare ferma alla vecchia valutazione del fenomeno della droga. Il problema esiste e la tutela dei giovani non può essere effettuata così come avviene oggi con la sola alternativa delle manette per chi usa la droga. E' ora di affrontare il problema come avviene negli altri paesi europei, dove si sono inasprite le pene per gli spacciatori e si sono approntate adeguate strutture sanitarie per curare i drogati. Resta per l'Italia, anche in questo campo, il solito difetto: ignorare i problemi invece di affrontarli. Così da rendere necessarie, spesso, azioni provocatorie come questa di Marco Pannella per scuotere dal letargo numerosi politici".

Camilla Cederna

giornalista

"Benché alle volte il suo contegno possa apparire sconcertante, Pannella è certo l'uomo che ha più coraggio civile in Italia ed è l'unico che con la sua iniziativa riesca a raggiungere importanti risultati. E' giusto che esca al più presto per continuare le sue battaglie che io condivido ampiamente".

Umberto Eco

docente e scrittore

"La tecnica politica di Marco Pannella è sempre consistita nel mettere le istituzioni in contraddizione con sé stesse. Questa volta la contraddizione è ancora più evidente: la rapidità dell'intervento pubblico di fronte all'irrilevanza del crimine, mentre sullo sfondo prosperano gli spacciatori a piede libero. E adesso?".

Gino Bertoldi

deputato socialista

"La proposta di Marco Pannella è giusta ed efficace. A lui va tutta la mia solidarietà. La legge vigente è assurda oltre che iniqua, perché non si può mettere sullo stesso piano spacciatori e vittime della droga. Questa legge sembra fatta apposta per facilitare la diffusione delle droghe pesanti, come l'eroina, e per impedire che vengano invece colpiti duramente quelli che della droga e dei drogati si servono per la più ignobile speculazione e per il più immondo dei commerci".

Nevol Querci

deputato socialista

"La proposta di Pannella ha sollevato quel velo di falso pudore che copriva una delle maggiori piaghe della società moderna: la droga. Il suo uso viene regolato da una legge del tutto ingiusta, che punisce pesantemente chi ne è vittima. Quasi sempre i veri colpevoli, cioè gli spacciatori e i grossisti, vengono invece protetti da un muro di omertà a tutti i livelli".

Luigi Granelli

deputato democristiano

"La sfida alla legge non può che trovare la sua soluzione nelle procedure che sono previste e tra l'altro collegate ad un'autonomia della Magistratura in questa materia. Ma il richiamo a legiferare con urgenza soprattutto per distinguere il modo di combattere il consumatore di droga e il trafficante deve essere accolto con serietà dalle forze politiche responsabili".

Gianna Piaz

attrice

"Il problema della droga, politico come tutti i problemi sociali, è uno dei tanti e certo fra i più gravi che la società dovrebbe consapevolmente e seriamente affrontare e risolvere, non certo reprimendo ma prevenendo e colpendo il male alle radici, là dove cioè, si annidano i giganteschi interessi economici legati alla questione. Quanto al gesto di Marco Pannella dirò che la situazione di un paese che induce l'individuo al personale sacrificio è molto grave".

Gina Cattaneo

impiegata

"Ho dato la mia adesione anche all'appello per Spadaccia. L'impegno di Momento-sera in quella circostanza fu coronato da successo. Mi auguro che anche questa volta si riesca ad arrivare alla scarcerazione. Pannella non ha colpa. Lui ha dato una prova di carattere, soprattutto. L'ha detto e l'ha fatto. Se la società non va nel verso giusto la colpa è di tutti noi. Insomma: l'azione del leader radicale poteva compierla chiunque. Lui ha avuto coraggio. Noi no. Forse uno di noi non avrebbe avuto tanto risalto ma la sostanza delle cose non ne sarebbe stata intaccata. Se il nostro codice è vecchio e ammuffito va rinnovato spontaneamente, senza stare a passare sulla pelle di nessuno. Non si deve arrivare al sacrificio di Pannella. Dico questo perché sono convinto che andrà a finire bene: Pannella libero e modifiche al codice al più presto".

Patty Pravo

cantante

"Non trovo affatto incivile dover ricorrere a ``sacrifici'' personali per mettere a fuoco problemi sociali e politici. Anzi in Inghilterra la politica si fa proprio così e tutto si può dire meno che gli inglesi siano incivili! Da noi, più semplicemente, non esiste questa tradizione. Naturalmente non sono d'accordo sulla reazione poliziesca provocata dal gesto del leader radicale. Metterlo in carcere vuol dire non aver capito nulla e aggirare un problema che esiste: se Pannella avesse voluto farsi una ``fumatina'' perché gli piaceva se ne sarebbe stato zitto zitto a casa sua e non lo avrebbe fatto in pubblico, a una conferenza stampa! Se lo ha fatto è perché rientrava in un discorso politico e non si può rispondere a un gesto politico applicando un codice che tra l'altro, oramai ne siamo tutti convinti, è retrivo e discriminatorio. Se la droga pesante è arrivata ai giovani è colpa di chi ha lasciato agire in libertà gli spacciatori, mentre è facile mettere in galera un ragazzino. Personalmente dunque sono con

Pannella, per la depenalizzazione dell'uso delle droghe leggere, per la netta distinzione tra spacciatori e consumatori e per la "cura" di questi ultimi. Come personaggio popolare credo sia mio dovere esprimere le mie idee ed espormi personalmente. Per questo sono pronta a firmare appelli, sottoscrivere documenti, scendere in piazza".

Luigi Marras

deputato comunista

"E' il gesto classico di questi movimenti radicali che può avere anche valore di scossa sull'opinione pubblica ed una dimensione più vasta dello stesso ``caso Pannella''. Il consenso al PCI da parte dei giovani ci dice che la gioventù italiana è profondamente sana ed ha indicato, con il recente voto, di volere un paese sano, moralmente impegnato in un'opera di rinnovamento delle strutture economiche e sociali. Ai valori classici della società neocapitalistica dei consumi, ove il problema dell'evasione della realtà, anche attraverso l'uso e il consumo di sostanze stupefacenti, è spesso preoccupante, la gioventù italiana con il suo voto ha contrapposto la visione di reali obiettivi e di nuovi valori fondati sull'impegno civile, sulla solidarietà, sulla pulizia e sull'onestà".

Gabriella Farinon

attrice

"Sì, credo proprio che non si debba dover ricorrere a simili ``sacrifici'' per mettere in evidenza un problema e soprattutto trovo avvilente e triste il fatto che in Italia, per sensibilizzare la gente circa problemi urgenti e seri come questo della droga, si debba agire in maniera provocatoria. Per questo pur non essendo d'accordo sul gesto "esasperato" di Pannella, ne condivido le motivazioni e lo scopo".

Carlo Porcelli

insegnante

"Sono d'accordo con Pannella. Il suo è stato un grosso sacrificio. E non può continuare a stare in carcere un uomo che si è reso protagonista di un'iniziativa simbolica. Ha ragione chi ha detto che simbolico doveva essere anche l'arresto. Invece le manette sono vere, e vere sono anche le sbarre della sua finestra. Invece di accanirsi contro gli spacciatori, veri e propri assassini in molti casi, la legge s'impunta contro chi degli stupefacenti è soltanto una vittima. Ha ragione Pannella: deve esserci una distinzione tra chi ``fuma'' e chi spaccia. Perché il primo è caduto in trappola ma il secondo la trappola l'ha costruita lui: per ingannare gli altri, speculando sulla salute del prossimo".

Dario Di Gravio

civilista

"Mi ritengo un vecchio amico di Pannella fin dall'Università e tutto ciò che lo colpisce nella persona mi rattrista. Ma siccome le sue iniziative sono legate alla divulgazione di tesi in materia di riforme sociali e civili, penso che il considerarlo come un ``violatore'' di norme penali sia eccessivo. Tempo fa il pretore di Milano ha mandato alla Corte Costituzionale la norma che puniva l'esposizione di bandiere straniere considerandola in contrasto con la libertà di manifestazione del pensiero (in quel caso la persona aveva esposto una bandiera cinese). Marco Pannella lo fa spesso in chiave spettacolare, ma non per questo è legittimo far scattare contro di lui le ``trappole'' giudiziarie".

Silvano Labriola

della direzione del PSI

"Pannella ha tutta la mia solidarietà. Mi auguro che finalmente si acquisti coscienza della necessità di una legge seria e onesta su questa questione che colpisca in primo luogo gli ingenti interessi legati alla droga e realizzi una efficace tutela delle vere vittime, soprattutto i giovani, naturalmente senza alcuna tolleranza o incertezza".

Salvatore Lauricella

deputato socialista

"Penso che il valore civile che la prova data da Pannella porta in sé dovrebbe indurre anche la magistratura ad assumere decisioni che escludono l'esistenza di un reato qualsiasi non solo perché manca il dolo specifico ma soprattutto perché la prova di Pannella costituisce esclusivamente un messaggio di sollecitazione civile di dignità morale".

Luciana Castellina

della direzione del PDUP

"Giustamente Marco Pannella, con la sua ``provocazione positiva'' ha voluto sottolineare come la depenalizzazione della droga leggera sia uno degli strumenti di una efficace lotta contro la diffusione della droga pesante, un problema che sta acquistando dimensioni allucinanti. E' necessaria ora una iniziativa di massa (che può trovare nel movimento studentesco come settore organizzato della gioventù un primo agente sociale) per far crescere diffusa consapevolezza sulla natura del problema droga, creare strumenti di autodifesa e di denuncia in grado di spezzare la macchina degli spacciatori e delle connivenze che ci sono con lo stesso apparato statale".

 
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