SOMMARIO: I corsivi pubblicati dal quotidiano del PRI "La voce repubblicana" dal 1972 al 1977 ("il pugno o la rosa", a cura di Valter Vecellio, Bertani editore, 1979)

("La voce repubblicana", 7-3-1976)

Non c'è dubbio che abbiamo appreso con qualche inquietudine dei dispiaceri di Marco Pannella al congresso del Psi. Non più tardi di un paio di mesi fa avevamo salutato come una limpida vittoria dei repubblicani la notizia della sua adesione al partito socialista.

Avevamo mandato in cuor nostro un caldo augurio ai dirigenti di quel partito e un augurio altrettanto sentito al dinamico personaggio, perché nella nuova casa potesse trovarsi a suo agio.

A trasloco appena effettuato, pare che per Pannella siano cominciati gli inconvenienti. In una dichiarazione di ieri sera protesta vivamente perché la presidenza del congresso "rifiuta perfino di dirmi se a accettato il principio ch'io prenda la parola" e teme che alla fine la risposta arriverà, ma in un tono "ipocrita e gesuitico".

Voci non confermate vogliono un Pannella che si aggira nei corridoi del palazzo dei Congressi alla ricerca dell'uditorio perduto gonfio di ira repressa e incerto sul domani.

Comprendiamo gli interessi dei dirigenti socialisti, ma francamente ci auguriamo che si arrivi ad un accomodamento.

Dopo gli avvenimenti di questi giorni la nostra vittoria è un poco sbiadita e non vorremmo, perdurando la tensione tra l'inquieto Pannella e il Psi, che si trasformasse in una rotta imprevista. L'idea di un Pannella che medita un nuovo trasloco perché deluso, e magari cova il progetto di altri abbinamenti clamorosi ci getta - lo confessiamo - nello sgomento.

"Ultim'ora". Adesso siamo più tranquilli. Pannella finalmente ha parlato. Nel suo discorso si è definito "il socialista organizzato".