di Marco PannellaSOMMARIO: [da "N.R.", agenzia quot. ciclostile, n.d.r.]. Anticipa il testo di un articolo che verrà pubblicato da "un quotidiano del nord" il giorno dopo. Pannella annuncia di voler posticipare di alcune ore l'inizio "dell'ultima fase" del suo digiuno "assoluto". La richiesta dei radicali di essere ammessi "lì dove sono stati esclusi illegalmente per vent'anni" costituisce una "via obbligata" non tanto per risarcire i "diritti offesi" dei radicali quanto per imporre al potere "il rispetto della sua stessa legalità". In questo la maggioranza, ma anche l'opposizione, si è rivelata "inadeguata" mentre il comportamento della Commissione Parlamentare di Vigilanza "è stato ed è di criminale irresponsabilità". Ciò che i radicali oggi esigono è l'affermazione pubblica "del principio della riparazione del danno arrecato". Pertanto, Pannella chiede la "fissazione tassativa di un progamma di un'ora e un quarto", a tempi strettissimi. Ringrazia quindi quanti lo hanno sostenuto, e in primo luogo Pietro Nenni e i "compagn
i socialisti".
(NOTIZIE RADICALI N. 109, 25 aprile 1976)
"RINVIO IL DIGIUNO ASSOLUTO ALLE 20 DI STASERA: SPERO DI POTER COSI' ACCETTARE GLI INVITI DI FINOCCHIARO E SEDATI PER MARTEDI' MATTINA. RINGRAZIO PIETRO NENNI E TUTTI I COMPAGNI SOCIALISTI PER LE LORO INIZIATIVE: CONFERMANO ANCORA "QUALIFICANTI" DIVERSITA' UMANE E CIVILI FRA SOCIALISTI E COMUNISTI ITALIANI. UN EMBLEMA DI FASCISMO, PEGGIO DELLA RAI-TV: "IL MESSAGGERO". SE NON FOSSE AFFERMATO PUBBLICAMENTE IL PRINCIPIO DELLA RIPARAZIONE DEL DANNO AL BENE COSTITUZIONALE PORTATO DALLE ISTITUZIONI, QUALSIASI FORZA AUTORITARIA SAREBBE DOMANI LEGITTIMATA NEI SUOI COMPORTAMENTI". PRECISATI GLI OBIETTIVI IN MANCANZA DEI QUALI PROSEGUIRA' AD OLTRANZA IL DIGIUNO.
Roma - 25 Aprile - N.R. - Riportiamo il testo di un articolo di Marco Pannella che sarà pubblicato domani da un quotidiano del nord:
"Per esser certo di poter incontrare martedì mattina sia il Presidente della RAI-TV sia il Presidente della Commissione Parlamentare ho protratto alle 20 di oggi l'inizio dell'ultima fase del mio digiuno assoluto.
Non ho motivo di fiducia particolare per questi incontri: avrò dinanzi i maggiori responsabili di una situazione di violenza che si protrae da anni e che si è accentuata, per quanto riguarda la Commissione, negli inauditi comportamenti antidemocratici e vergognosi degli ultimi mesi, settimane e giorni. Ribadisco a chi non vuole intendere che la richiesta di ammissione dei radicali lì dove sono stati esclusi illegalmente per vent'anni, non costituisce altro che la via obbligata, il mezzo tecnico, per condurre in porto una battaglia per il rispetto della legge e dei diritti dei cittadini necessaria e urgente più di ogni altra.
Se non si fosse trattato che dei nostri-diritti offesi e negati avevamo un altra risposta, politica, da dare senza dover dar corpo a questa ennesima e drammatica forma di lotta nonviolenta: constatare che la Repubblica, irreparabilmente, ci aveva tolto ogni diritto civile e politico, e scioglierci, perché fosse a tutti chiaro di quale democrazia, per i diversi e per le nuove forze emergenti nelle masse dei cittadini, si tratta oggi in Italia. Ma quel che è in causa è l'attuazione e il rispetto della sua stessa legalità da parte del potere, della certezza e dell'uguaglianza del diritto, del diritto-dovere di tutti i cittadini di poter conoscere per giudicare e scegliere secondo democrazia nelle attuali pressoché catastrofiche condizioni in cui il paese è stato fatto precipitare.
Non solamente la maggioranza, infatti, ma anche l'opposizione tradizionale che avrebbe dovuto combatterne gli errori, si è rivelata inadeguata: le strategie e i progetti politici che vengono proposti al paese per uscire dalla crisi sono quanto meno nebulosi, equivoci; necessitano, insomma, del massimo di approfondimento e di possibilità di valutazione da parte dei cittadini, e non solamente nell'occasione elettorale.
Abbiamo affermato nei giorni scorsi che il comportamento della Commissione Parlamentare di Vigilanza è stato ed è di criminale irresponsabilità. Lo confermiamo. Ma al di là dei comportamenti criminosi, per colpa o dolo, vi sono errori suicidi. Facendo letame, come è stato fatto, da parte del racket dei partiti di regime, dei diritti delle minoranze o delle maggioranze nuove che vivono nel paese, si stanno accumulando comportamenti e precedenti tali che qualsiasi forza autoritaria potrebbe domani usarli con quasi piena legittimità.
Se chiediamo, quindi, l'affermazione pubblica, esplicita di un principio, del principio della riparazione del danno arrecato alla legalità ed ai cittadini, della sconfessione della violenza istituzionale, almeno e per ora nel campo dell'informazione pubblica, siamo nel solco delle nostre grandi battaglie per i diritti civili.
Non avevamo altra possibilità di raggiungere questo obiettivo che attraverso le richieste precise, non teoriche (che sarebbero state sicuramente e subito tradite, come è accaduto in passato. anche se ufficialmente accolte) che abbiamo avanzato.
Per questo confermo che non desisterò dall'iniziativa cui sono letteralmente costretto da un ricatto ormai più che ventennale del regime, se non quando avrò ottenuto la fissazione tassativa di un programma di un'ora e un quarto sui canali RAI-TV e nelle ore di massimo ascolto, per l'inizio della prossima settimana, non oltre; e la garanzia piena, esplicita, preventiva che i diritti degli utenti e delle forze politiche non tradizionali saranno immediatamente e senza riserve equiparati a quelle fin qui sequestrate dal racket dei partiti rappresentati nell'infausta commissione parlamentare, con particolare riguardo agli indirizzi generali nei settori dell'informazione, della cultura, oltre che dei dibattiti e delle zone di "accesso", delle quali in realtà sarebbe meglio abolire il concetto.
Devo ringraziare ancora una volta le persone che hanno ritenuto giusto portare il loro avallo ed il loro sostegno alle nostre richieste. In modo particolare a Pietro Nenni, a tutti i miei compagni socialisti, che mostrano così come, dinanzi a principi generali, a ideali irrinunciabili, per i socialisti che siamo qualsiasi calcolo partigiano non può che annullarsi. In fondo è ancora questa la differenza umana e civile dei socialisti italiani rispetto ai compagni comunisti e, con quanti mandano avanti gli ignobili tentativi di usare ed abusare delle etichette democratiche e socialiste per meglio diffondere pratiche e metodi fascisti. Come, meglio di ogni altro, ormai, fa il "Messaggero" di Roma, da quando ha smesso d'esser laico, libertario e socialista perché il padrone l'ordinava".
-----
ACCESSO RAI-TV: IL SEN. BUFALINI COMUNICA CHE IL PCI CHIEDE PER DOMANI UNA RIUNIONE D'URGENZA DELLA COMMISSIONE DI VIGILANZA.
Roma, 25 aprile - NR - Il sen. Paolo Bufalini, della Direzione del PCI, ha comunicato di aver chiesto al vice-presidente della Commissione Parlamentare di Vigilanza, on. Carlo Galluzzi di sollecitare dal presidente Giacomo Sedati la riunione d'urgenza per lunedì, della Commissione di Vigilanza o, perlomeno, del suo ufficio di presidenza.