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Pannella Marco - 7 maggio 1976
Cambiare anche a sinistra
Marco Pannella

SOMMARIO: L'appello di Marco Pannella agli elettori per il voto alla lista del pugno e la rosa del Pr: votare radicale significa non disperdere il voto di sinistra, non votarlo decreterà la sua scomparsa, così come la fine delle battaglie di civiltà di cui è stato promotore.

(Tempo - Maggio 1976 da " Marco Pannella - Scritti e discorsi - 1959-1980", editrice Gammalibri, gennaio 1982)

Per il PCI, per il PSI, per tutti i partiti tradizionali, il 20 giugno sono elezioni come tante altre: possono guadagnare o perdere, un po' di più o un po' di meno. Continueranno a fare quello che hanno sempre fatto, con un po' più di forza, con un po' meno di forza. Come tutti noi nelle nostre vite private, finiranno per fare domani quello che oggi rivendicano d'aver fatto già ieri: un po' meglio, un po' peggio.

Riflettici, ora: cosa hanno fatto, cosa stanno facendo, cosa faranno? L'opposizione parlamentare è stata migliore dei governi espressi dalla maggioranza, in questi trent'anni? Cosa hanno fatto? Prova a dirlo.

Rifletti ancora: nelle dittature la situazione del Paese è la proiezione di quel che i governi fanno, ma nelle democrazie è la risultante di quello che fanno i governi e le opposizioni. La forza legislativa e politica delle opposizioni è quasi pari a quella delle maggioranze; se queste propongono e fanno cose ritenute troppo gravi dalla minoranza, la minoranza può paralizzare, se vuole, il Parlamento. In democrazia, c'è sempre corresponsabilità fra governo e opposizione. E qual è oggi la situazione del Paese? E cosa faremo mai come sinistra tradizionale domani, al governo, se non quello che abbiamo tentato di fare all'opposizione? E che cosa abbiamo allora, con i nostri partiti tradizionali, anche semplicemente, tentato di fare? Pensaci: è urgente cambiare anche a sinistra.

Se il 20 giugno votassimo come il 15 giugno dell'anno scorso, il PCI avrebbe 45 parlamentari in più, il PSI 20 in più. In totale la sinistra aumenterebbe di 65 deputati. Oltre ai 367 che già ha. Ma la spinta a sinistra è aumentata da allora. Ne avrà ancora di più. Ecco cosa rischiano dunque il PCI e il PSI; cosa rischia la sinistra tradizionale: tutt'al più un aumento d'una decina di parlamentari, in più, in meno; per sostenere, più o meno, la stessa linea politica di ieri, di oggi.

Quel che invece i radicali rischiano, e la sinistra, e tu, con loro, è altro. Rischiamo semplicemente di esserci o di scomparire. Per sempre, in un caso o nell'altro. Con dieci deputati, i radicali centuplicheranno la loro forza di sempre, per le loro e tue battaglie di liberazione, per le grandi vittorie di tutta la sinistra, di tutto il Paese. La sinistra parlamentare non sarebbe solamente più grossa (e che importa?, grossa lo è sempre stata). Avremmo, finalmente, una più grande e "diversa" sinistra, unita in battaglie vincenti, anche se ha spesso paura di vincere e spesso paura di battere la DC e i suoi nemici, con i quali preferisce "collaborare", "dialogare", fare "compromessi storici", governi comuni (ora li chiamano "d'emergenza").

Ecco: per i radicali, il 20 giugno sarà semplicemente una questione di vita o di morte politica. E sarai tu a decidere. Tu sei libero: puoi votare come tutti e come sempre: se non voti per noi, tu non cambi voto, voterai come tanti da trent'anni hanno già votato. Tu puoi votare per una sinistra più "grossa", senza porti altri problemi. Come quasi tutti per trent'anni hanno votato, senza tanti problemi, la DC e PCI. Ma devi sapere che se voti senza tanti problemi per il PCI e per il PSI, per dargli qualche deputato in più, oltre alle centinaia che già hanno e agli altri che comunque si aggiungeranno, rischi di far disperdere centinaia e centinaia di migliaia di voti, che comunque ci saranno: i nostri, quelli radicali, dati per una nuova e "grande" sinistra di alternativa e di governo.

Rifletti: ci attaccano tutti, certo. Anche i nostri compagni del PCI, del PSI. Perché? Sulle nostre battaglie sono stati costretti sempre a unirsi, e vincere; su tutte le altre sono sempre stati divisi, per poi perdere insieme.

Rifletti: se non voti radicale, puoi far disperdere forza e voti di sinistra. Se voti radicale, no; non mancherà all'appello finale nemmeno un voto di sinistra, nemmeno un voto pulito e nuovo. Dei quali tanti, ma tanti, arriveranno anche da destra, come per la grande vittoria del 13 maggio 1974 sul divorzio, che tutti dovremmo a milioni di elettori già clerico-fascisti della DC o del MSI.

Dunque, il 20 giugno tu deciderai, che lo voglia o no, innanzitutto se i radicali debbono esserci o scomparire. Perché fuori del Parlamento, ormai, non potremmo far più nulla, nemmeno sopravvivere. Per fare, solamente da fuori, altre battaglie di liberazione civile, non basterebbe ormai nemmeno più bruciarsi come bonzi.

Continua a riflettere. Forse noi non mentiamo. Forse diciamo il vero. Forse siamo diversi, forse abbiamo davvero fiducia nella gente e le diciamo quello che stiamo pensando, davvero, in questi giorni e in queste notti. Forse, anche per difendere le tue idee, anche se sono diverse dalle nostre, ti conviene, per questa volta, per una volta sola, votare radicale. Saremmo tutti più liberi e capaci di essere quello che vogliamo essere o speriamo di divenire.

 
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