Lettera di Marco Pannella ai presidenti dei gruppi parlamentari della Camera e, per conoscenza, al Presidente della Camera sulla dislocazione in aula dei gruppi (14 agosto 1976)PREMESSA: All'inizio della VII legislatura i quattro deputati eletti nelle liste radicali (Emma Bonino, Adele Faccio, Mauro Mellini, Marco Pannella) si scontrano con l'ostinata volontà del gruppo parlamentare comunista e del Presidente della Camera Pietro Ingrao (Pci) d'impedir loro di sedere all'estrema sinistra dell'aula. I deputati radicali avevano infatti preso posto ai margini estremi dell'emiciclo per sottolineare la loro estraneità ed opposizione a quella maggioranza sostanziale che si autodefinisce dell'"Arco costituzionale" - una "ammucchiata", la chiamano i radicali, che spazia dal Pci alla Dc attraverso il Psi, il Psdi, il Pli e il Pri per comprendere più del 90% dei parlamentari - che si consoliderà e formalizzerà nel corso della VII e VIII legislatura. Questa vicenda, di per sé marginale ma che spinge il Presidente Ingrao ad espellere dall'Aula l'intero gruppo radicale, rappresenta la prima manifestazione emblematica di quel clima d'intolleranza nei confronti dell'unica reale opposizione esisten
te in Parlamento che caratterizzerà gli anni del "compromesso storico" e della "Unità nazionale" e che vedrà in particolare i comunisti nel ruolo di puntello autoritario della maggioranza. Particolare violenza viene quindi riservata dal Pci ai radicali che per la prima volta osavano insidiare il trentennale monopolio comunista dell'opposizione di sinistra in Parlamento svelando la natura storicamente compromissoria e sostanzialmente subordinata alla Dc della loro politica. Nella gestione presidenziale della questione degli scranni già si manifestano quelle forzature ed anche quelle vere e proprie violazioni regolamentari che successivamente diverranno prassi costante per tentare di spegnere la voce dell'opposizione radicale.
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SOMMARIO: Nella lettera rivolta ai Presidenti dei gruppi parlamentari della Camera Marco Pannella ribadisce i motivi per i quali i deputati chiedono di sedersi all'estrema sinistra dell'aula ricordando fra l'altro che il Presidente del Consiglio Andreotti ha escluso da qualsiasi consultazione da una parte i gruppi radicali e demoproletario e dall'altro quello missino. Contesta inoltre la pretesa del Pci di essere la sola e vera sinistra parlamentare. Propone infine una nuova ripartizione "orizzontale" anziché "verticale" dell'aula.
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INDICE COMPLETO DEI DOCUMENTI E ARTICOLI SULLA QUESTIONE DELL'ASSEGNAZIONE DEI POSTI IN AULA NELLA VII LEGISLATURA:
- Lettera di Marco Pannella al Presidente della Camera sul problema dell'assegnazione dei posti in aula (31 luglio 1976 - "Questioni regolamentari e costituzionali" a cura del Gruppo Parlamentare Radicale) [testo n. 4660];
- Lettera di Marco Pannella ai presidenti dei gruppi parlamentari della Camera e, per conoscenza, al Presidente della Camera sulla dislocazione in aula dei gruppi (14 agosto 1976 - "Questioni regolamentari e costituzionali" a cura del Gruppo Parlamentare Radicale) [testo n. 4661];
- Il Resto del Carlino (30 agosto 1976);
- Il Tempo (30 agosto 1976);
- La Repubblica (1 ottobre 1976);
- Il Resto del Carlino (2 ottobre 1976);
- Lettera a tutti i deputati con richiesta di solidarietà per il problema degli scranni (6 ottobre 1976 - "Questioni regolamentari e costituzionali" a cura del Gruppo Parlamentare Radicale) [testo n. 4662];
- Espulsione dall'aula dei Deputati Pannella, Mellini, Faccio e Bonino (Camera dei Deputati - Resoconto stenografico della seduta del 7 ottobre 1976);
- Lettere di solidarietà di Raffaele Costa, Mario Segni, Gerardo Bianco, Alessandro Giordano, Sergio Cuminetti, Antonio Brusca (7 ottobre 1976 - "Questioni regolamentari e costituzionali" a cura del Gruppo Parlamentare Radicale);
- Richiesta di dibattito sulla questione degli scranni (Camera dei Deputati - Resoconto stenografico della seduta dell'8 ottobre 1976);
- Il Messaggero (8 ottobre 1976);
- Il Giornale (8 ottobre 1976);
- Corriere della Sera (8 ottobre 1976) [testo n. 4663];
- La Stampa (8 ottobre 1976);
- Paese Sera (8 ottobre 1976);
- Gazzetta del Popolo (8 ottobre 1976);
- L'unità (8 ottobre 1976);
- L'Avvenire (8 ottobre 1976);
- Lettere di Luigi Spaventa e Massimo De Carolis (8 ottobre 1976 - "Questioni regolamentari e costituzionali" a cura del Gruppo Parlamentare Radicale);
- Conferenza stampa del gruppo radicale (9 ottobre 1976) [testo n. 4664]
- Dichiarazione del gruppo radicale sulla lettera di Riccardo Lombardi (9 ottobre 1976) [testo n. 4665]
- Intervento sul processo verbale dei deputati radicali sull'espulsione dall'aula (Camera dei Deputati - Resoconto stenografico della seduta del 12 ottobre 1976);
- Corriere della Sera (13 ottobre 1976);
- La Nazione (13 ottobre 1976);
- Paese Sera (13 ottobre 1976);
- Il Tempo (13 ottobre 1976) [testo n. 4666];
- Il Giorno (13 ottobre 1976);
- Lettera di Antonio Caldoro (15 ottobre 1976 - "Questioni regolamentari e costituzionali" a cura del Gruppo Parlamentare Radicale);
- Tempo (17 ottobre 1976) [testo n. 4667];
- Dichiarazione del gruppo radicale sulla dislocazione dei posti in aula (conferenza capigruppo - 21 ottobre 1976 - "Questioni regolamentari e costituzionali" a cura del Gruppo Parlamentare Radicale) [testo n. 4668];
- Comunicato stampa del Presidente della Camera (21 ottobre 1976 - "Questioni regolamentari e costituzionali" a cura del Gruppo Parlamentare Radicale) [testo n. 4669];
- Pannella sul comunicato del Presidente - Replica di Ingrao (Camera dei Deputati - Resoconto stenografico della seduta del 22 ottobre 1976);
- L'Avvenire (22 ottobre 1976);
- Pannella sul processo verbale sottolinea che le modalità di votazione del 22 ottobre non devono costituire precedente (Camera dei Deputati - Resoconto stenografico della seduta del 28 ottobre 1976);
- I deputati radicali abbandonano l'aula (Camera dei Deputati - Resoconto stenografico della seduta del 28 ottobre 1976);
- Pannella sull'art. 36 del Regolamento (Camera dei Deputati - Resoconto stenografico della seduta del 8 novembre 1976);
- I deputati comunisti impediscono a Pannella di parlare dal suo banco (Camera dei Deputati - Resoconto stenografico della seduta del 4 maggio 1978);
(CAMERA DEI DEPUTATI, Gruppo Parlamentare Radicale, VII legislatura, "QUESTIONI REGOLAMENTARI E COSTITUZIONALI" dal 5 luglio 1976 al 5 maggio 1978)
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Roma, 14 agosto 1976
Ai Signori Presidenti dei
Gruppi Parlamentari della
Camera
e p.c. Al Signor Presidente della
Camera
Ai Signori Questori della
Camera
S E D E
Cari Presidenti,
mi sembra urgente investire politicamente la vostra responsabilità di un problema certamente minore, marginale ma pur consistente ed emblematico che, sospeso sui lavori dell'Assemblea anche se mai ufficialmente evocato, ci ha già portato alla perdita secca di molte ore di attività che avremmo tutti potuto spendere meglio.
Si tratta della dislocazione dei vari gruppi in aula. Com'è noto è per il fatto che questo problema non è stato ancora risolto che siamo stati costretti a rinunciare finora al voto elettronico.
Il Gruppo Radicale (e quello di Democrazia Proletaria; ma non posso né intendo arrogarmi la rappresentanza delle posizioni dei colleghi iscritti a questo gruppo) ha chiesto di occupare i posti nr. 49,50,51,52 o altri di egual "segno". Sono scranni situati come voi sapete alla "Estrema" sinistra; anche se la ridottissima nostra consistenza fa della occupazione di questi posti poco più che un dato emblematico, rappresentativo, sicché l' "Estrema" continua e continuerebbe ad essere occupata nel complesso dai colleghi del PCI, contro questa nostra richiesta il Gruppo Comunista ha opposto una sorta di veto.
A questo punto parrebbe dunque sicuro che, alla ripresa dei lavori in aula, sarebbero assegnati al Gruppo Radicale i posti che vanno dal 241 al 244, situati al Centro dell'Aula. Se così fosse noi non accetteremo questa decisione che giudichiamo arbitraria, ingiusta e - per esser franchi - violenta. Ci comporteremmo di conseguenza, da democratici e da nonviolenti, come in ogni circostanza analoga. Cercheremmo di manifestare la nostra disobbedienza in modo tale da rendere quanto meno giudici dell'accaduto il maggior numero possibile di cittadini, perché conoscano con la maggior esattezza possibile quel che accade.
A rischio di tediarvi vorrei esporvi le considerazioni per le quali insistiamo nella nostra richiesta. Sono le seguenti:
1) Il carattere "estremistico", "irresponsabile", "marginale" del nostro gruppo, e del Partito Radicale nelle cui liste siamo stati eletti, è costantemente affermato dalle vostre parti politiche e dalla stampa. Questa considerazione, a torto o a ragione, è appunto quella che storicamente contraddistinguo chi - nella presenza parlamentare - si situa nella "Estrema".
2) Per questo carattere, com'è noto, siamo stati rigorosamente esclusi perfino da incontri o accordi del cosiddetto "arco costituzionale", dalla formazione di organi costituzionali ed istituzionali della Camera, anche lì dove il nostro regolamento sembrava tassativamente indicare soluzioni diverse. E' evidente che tali fatti non sono unicamente relativi a considerazioni "quantitative": il PLI, ad esempio, si è visto in molti casi riservare un trattamento diverso.
3) Se questo non bastasse c'è il comportamento del Presidente del Consiglio Andreotti che, com'è noto, ha escluso da qualsiasi consultazione o anche da qualsiasi iniziativa di mera informazione da una parte il MSI, e dall'altra il gruppo radicale e quello demoproletario.
4) Infine le votazioni sulla fiducia al Governo hanno in modo clamoroso confermato quanto in realtà non ci sembra possa onestamente essere oggetto di molti dubbi.
Confesso di ignorare le ragioni opposte dal gruppo comunista; forse questi nostri colleghi ritengono che non sia nemmeno necessario, o altrimenti non molto opportuno, trovarne, esibirne. E' evidente che ò' "è sempre stato così", o il "noi e solo noi siamo la vera sinistra parlamentare" non sono sostenibili. Non sono riuscito ad avere altre spiegazioni né dai Questori né dal Presidente Natta che ho interpellato a questo riguardo.
Dalle altre parti abbiamo constatato, finora, un atteggiamento di noncuranza e di estraneità, che non ci sembrano francamente giustificabili. Per quanto marginali e fastidiosi possano essere, infatti, problemi siffatti, se ci sono è inutile negarli, o negarne il carattere politico. E più si tenta di farlo, più di politica si tratta.
Per questo, con questa lettera, intendo innanzitutto rivolgere un ulteriore appello alla ragionevolezza ed alla correttezza del Gruppo Comunista. Ma, ancor più, mi permetto di richiamare l'attenzione degli altri gruppi su questo problema, perché ci sembrerebbe grave e anche un po' doloroso constatare la corriva acquiescenza di troppi di fronte all'eventuale arroganza del potere di qualcuno.
Avevamo proposto una soluzione nuova, non solamente per noi: una dislocazione "orizzontale" anziché quella "verticale" quanto meno per la sinistra, il che ci sembrava più corrispondente, ormai, anche alle posizioni nuove maturate da una parte con la proposta del "compromesso storico" e dall'altra con quella "dell'alternativa socialista", confermate in buona parte sia dal voto sulla fiducia al Governo sia nella spartizione dei posti di responsabilità e direttivi avutisi in questa legislatura. Ma la proposta è parsa evidentemente prematura o bislacca e non è stata nemmeno presa in considerazione. Altro, a questo punto, non potevamo né tentare né fare.
Mi auguro che tempestivamente ciascun gruppo vorrà rispondere a questa lettera, scusandomi se questo aggrava la mole di lavoro e di problemi già sul tappeto.
Vi prego di ricevere i nostri migliori saluti
p. Il Gruppo Radicale
(Marco Pannella)