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Ingrao Pietro - 21 ottobre 1976
(10) L'assegnazione degli scranni nell'aula della Camera
Comunicato stampa dell'addetto stampa del Presidente della Camera (21 ottobre 1976)

PREMESSA: All'inizio della VII legislatura i quattro deputati eletti nelle liste radicali (Emma Bonino, Adele Faccio, Mauro Mellini, Marco Pannella) si scontrano con l'ostinata volontà del gruppo parlamentare comunista e del Presidente della Camera Pietro Ingrao (Pci) d'impedir loro di sedere all'estrema sinistra dell'aula. I deputati radicali avevano infatti preso posto ai margini estremi dell'emiciclo per sottolineare la loro estraneità ed opposizione a quella maggioranza sostanziale che si autodefinisce dell'"Arco costituzionale" - una "ammucchiata", la chiamano i radicali, che spazia dal Pci alla Dc attraverso il Psi, il Psdi, il Pli e il Pri per comprendere più del 90% dei parlamentari - che si consoliderà e formalizzerà nel corso della VII e VIII legislatura. Questa vicenda, di per sé marginale ma che spinge il Presidente Ingrao ad espellere dall'Aula l'intero gruppo radicale, rappresenta la prima manifestazione emblematica di quel clima d'intolleranza nei confronti dell'unica reale opposizione esisten

te in Parlamento che caratterizzerà gli anni del "compromesso storico" e della "Unità nazionale" e che vedrà in particolare i comunisti nel ruolo di puntello autoritario della maggioranza. Particolare violenza viene quindi riservata dal Pci ai radicali che per la prima volta osavano insidiare il trentennale monopolio comunista dell'opposizione di sinistra in Parlamento svelando la natura storicamente compromissoria e sostanzialmente subordinata alla Dc della loro politica. Nella gestione presidenziale della questione degli scranni già si manifestano quelle forzature ed anche quelle vere e proprie violazioni regolamentari che successivamente diverranno prassi costante per tentare di spegnere la voce dell'opposizione radicale.

* * *

SOMMARIO: Il Presidente della Camera Pietro Ingrao afferma che l'assegnazione di un posto nominativo a ciascun deputato è solo una necessità di ordine tecnico legata alla votazione elettronica e pertanto ogni deputato può scegliere come crede il seggio in cui prendere posto o da cui parlare [Questa interpretazione fu successivamente smentita da altre decisioni presidenziali in base alle quali il deputato deve prendere la parola dal suo scranno o, se componente del "comitato dei nove" o del governo, dagli appositi banchi].

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INDICE COMPLETO DEI DOCUMENTI E ARTICOLI SULLA QUESTIONE DELL'ASSEGNAZIONE DEI POSTI IN AULA NELLA VII LEGISLATURA:

- Lettera di Marco Pannella al Presidente della Camera sul problema dell'assegnazione dei posti in aula (31 luglio 1976 - "Questioni regolamentari e costituzionali" a cura del Gruppo Parlamentare Radicale) [testo n. 4660];

- Lettera di Marco Pannella ai presidenti dei gruppi parlamentari della Camera e, per conoscenza, al Presidente della Camera sulla dislocazione in aula dei gruppi (14 agosto 1976 - "Questioni regolamentari e costituzionali" a cura del Gruppo Parlamentare Radicale) [testo n. 4661];

- Il Resto del Carlino (30 agosto 1976);

- Il Tempo (30 agosto 1976);

- La Repubblica (1 ottobre 1976);

- Il Resto del Carlino (2 ottobre 1976);

- Lettera a tutti i deputati con richiesta di solidarietà per il problema degli scranni (6 ottobre 1976 - "Questioni regolamentari e costituzionali" a cura del Gruppo Parlamentare Radicale) [testo n. 4662];

- Espulsione dall'aula dei Deputati Pannella, Mellini, Faccio e Bonino (Camera dei Deputati - Resoconto stenografico della seduta del 7 ottobre 1976);

- Lettere di solidarietà di Raffaele Costa, Mario Segni, Gerardo Bianco, Alessandro Giordano, Sergio Cuminetti, Antonio Brusca (7 ottobre 1976 - "Questioni regolamentari e costituzionali" a cura del Gruppo Parlamentare Radicale);

- Richiesta di dibattito sulla questione degli scranni (Camera dei Deputati - Resoconto stenografico della seduta dell'8 ottobre 1976);

- Il Messaggero (8 ottobre 1976);

- Il Giornale (8 ottobre 1976);

- Corriere della Sera (8 ottobre 1976) [testo n. 4663];

- La Stampa (8 ottobre 1976);

- Paese Sera (8 ottobre 1976);

- Gazzetta del Popolo (8 ottobre 1976);

- L'unità (8 ottobre 1976);

- L'Avvenire (8 ottobre 1976);

- Lettere di Luigi Spaventa e Massimo De Carolis (8 ottobre 1976 - "Questioni regolamentari e costituzionali" a cura del Gruppo Parlamentare Radicale);

- Conferenza stampa del gruppo radicale (9 ottobre 1976) [testo n. 4664]

- Dichiarazione del gruppo radicale sulla lettera di Riccardo Lombardi (9 ottobre 1976) [testo n. 4665]

- Intervento sul processo verbale dei deputati radicali sull'espulsione dall'aula (Camera dei Deputati - Resoconto stenografico della seduta del 12 ottobre 1976);

- Corriere della Sera (13 ottobre 1976);

- La Nazione (13 ottobre 1976);

- Paese Sera (13 ottobre 1976);

- Il Tempo (13 ottobre 1976) [testo n. 4666];

- Il Giorno (13 ottobre 1976);

- Lettera di Antonio Caldoro (15 ottobre 1976 - "Questioni regolamentari e costituzionali" a cura del Gruppo Parlamentare Radicale);

- Tempo (17 ottobre 1976) [testo n. 4667];

- Dichiarazione del gruppo radicale sulla dislocazione dei posti in aula (conferenza capigruppo - 21 ottobre 1976 - "Questioni regolamentari e costituzionali" a cura del Gruppo Parlamentare Radicale) [testo n. 4668];

- Comunicato stampa del Presidente della Camera (21 ottobre 1976 - "Questioni regolamentari e costituzionali" a cura del Gruppo Parlamentare Radicale) [testo n. 4669];

- Pannella sul comunicato del Presidente - Replica di Ingrao (Camera dei Deputati - Resoconto stenografico della seduta del 22 ottobre 1976);

- L'Avvenire (22 ottobre 1976);

- Pannella sul processo verbale sottolinea che le modalità di votazione del 22 ottobre non devono costituire precedente (Camera dei Deputati - Resoconto stenografico della seduta del 28 ottobre 1976);

- I deputati radicali abbandonano l'aula (Camera dei Deputati - Resoconto stenografico della seduta del 28 ottobre 1976);

- Pannella sull'art. 36 del Regolamento (Camera dei Deputati - Resoconto stenografico della seduta del 8 novembre 1976);

- I deputati comunisti impediscono a Pannella di parlare dal suo banco (Camera dei Deputati - Resoconto stenografico della seduta del 4 maggio 1978);

(CAMERA DEI DEPUTATI, Gruppo Parlamentare Radicale, VII legislatura, "QUESTIONI REGOLAMENTARI E COSTITUZIONALI" dal 5 luglio 1976 al 5 maggio 1978)

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Comunicato stampa dell'addetto stampa del Presidente della Camera

(21 ottobre 1976)

La Conferenza dei Capi-gruppo del 20 ottobre ha discusso le linee del programma generale dei lavori della Camera fino al 26 novembre p.v.

Per quanto riguarda l'assegnazione dei posti in aula per i casi di voto elettronico, il Presidente Ingrao ha informato i presidenti dei gruppi di aver avuto due colloqui con l'onorevole Pannella, il quale gli ha anche inviato una lettera con la quale richiede che la decisione presa dal collegio dei questori sia riesaminata "in sede più politica o comunque meno tecnica e amministrativa" e che sia rimessa "alla Assemblea, per consultazione o per decisione, la soluzione del problema o quanto meno la sua discussione".

Il Presidente Ingrao, tenendo conto della richiesta dell'on. Pannella, ha riesposto i termini della questione nella sede politica rappresentata dalla riunione dei capi-gruppo. Egli ha fatto presente che l'assegnazione di un posto nominativo a ciascun deputato in Aula per i voti per cui si ricorre alla votazione elettronica è una necessità di ordine tecnico, alla quale il Collegio dei Questori ha avviato con una decisione di mera opportunità pratica. Il Presidente Ingrao ha sottolineato perciò che tale decisione non serve e non può servire a definire la connotazione politica di singoli deputati e gruppi parlamentari, i quali al di fuori dei limitati momenti connessi al voto elettronico scelgono come credono il seggio in cui prendere posto e da cui parlare e votare durante le sedute.

La Conferenza ha concordato con questa interpretazione del Presidente, ha constatato che - fuori del momento del ricorso al voto elettronico - ciascun deputato sceglie il suo seggio come vuole, ed ha tenuto a sottolineare che l'identità politica di singoli deputati e di gruppi parlamentari risulta oggettivamente dagli orientamenti che essi perseguono e non può essere rimessa ad una valutazione dell'Assemblea. L'on. Bonino, rappresentante del Gruppo Radicale, ha espresso le sue riserve nei riguardi di queste conclusioni, ribadendo le considerazioni svolte nella lettera dell'on. Pannella.

 
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