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Paese Sera - 14 dicembre 1976
PAESE SERA E IL PR (5) - I SINGOLARI METODI DELL'ON. PANNELLA

SOMMARIO: I corsivi pubblicati dal quotidiano "PAESE SERA" dal 1976 al 1978 ("il pugno o la rosa", a cura di Valter Vecellio, Bertani editore, 1979)

("PAESE SERA", 14-12-1976)

Con un lunghissimo articolo pubblicato sul "Corriere della sera", Pannella si difende dall'accusa di essere anticomunista. Lo fa, per la verità, in una maniera singolare, dichiarando che i radicali "sono e vogliono restare compagni" e poi accusando i comunisti di "falsificazioni e menzogne, provocazioni e terrorismo ideologico", o anche di aver "demolito", con il compromesso storico, "le risorse democratiche ed economiche, istituzionali e civili del Paese", oppure di seguire (assieme ad altri reprobi, quali De Martino, La Malfa, Romita, Malagodi, Spinelli e Andreotti) "una politica che è ormai in rovina e che rischia di travolgere nella sua fine l'intero Paese".

L'aggressività del neo-deputato radicali, peraltro non insolita, è esasperata, probabilmente, dalla coscienza di aver compiuto un passo falso, gareggiando con De Carolis a chi si contrappone meglio al compromesso storico e al PCI, nel corso del dibattito svoltosi recentemente a Roma. In un'intervista al settimanale "Tempo", infatti, lo stesso Pannella ammette che "il contraddittorio non è stato pagante in termini di propaganda e di diffusione delle nostre idee".

I comunisti, per parte loro, hanno risposto sull'"Unità" con un corsivo in cui si deplorano "i ricorrenti deliri di grandezza" dell'on. Pannella. Il tema del comportamento dei radicali nell'attuale situazione politica, in particolare alla Camera, è stato affrontato anche dall'on. Natta, nell'ambito di un'intervista dedicata al funzionamento del Parlamento. "Essi - dice il capogruppo comunista - forse perché sono così pochi, esasperano l'aspetto declamatorio, rivendicando una visione ottocentesca che nega il ruolo dei partiti ed esalta quello del singolo deputato, col risultato non già di accentuare la funzione creativa del Parlamento, ma di tendere a paralizzarla o a svilirla a livello della pura agitazione". "Questi fenomeni - aggiunge "l'Unità" - non ci divertono: sono anche essi espressione di quelle tendenze alla disgregazione che sono presenti nella nostra società, tendenze che consideriamo antidemocratiche nella loro reale sostanza, e sulle quali è necessario richiamare l'attenzione delle persone serie

".

 
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