SOMMARIO: I corsivi pubblicati dal quotidiano "PAESE SERA" dal 1976 al 1978 ("il pugno o la rosa", a cura di Valter Vecellio, Bertani editore, 1979)
("PAESE SERA", 25-1-1977)
Possiamo dire soltanto peccato, cioè, peccato che il senatore prof. Plebe non abbia scritto anche la terza lettera, oltre alle due che ha inviate ad Almirante, capo del MSI, ed ai dirigenti della nuova formazione di destra, Democrazia Nazionale, la prima per dare le dimissioni la seconda per spiegare la sua mancata adesione. E la terza? La terza doveva essere per Marco Pannella, per chiedere l'iscrizione al Partito Radicale. Ma questa lettera Armando Plebe non l'ha scritta. Rimane nell'aria, come un figlio non nato, una meditazione senza conclusioni, un ambo che aspetta invano di diventare terno. Peccato, perché la perfezione è ternaria, perché il proverbio vuole che non ci sia due senza tre, perché dopo il Padre ed il Figlio deve arrivare lo Spirito Santo, altrimenti non vale.
Vero è che Pannella nelle vesti dello Spirito Santo è difficile vederlo. Ma se è per questo è difficile anche vedere l'Armando in oggetto nei panni dell'intellettuale coerente. Lo ricordiamo marxista praticante. Lo abbiamo conosciuto alleato del fascismo militante. Ora vuole un partito di destra che sia però anche dichiaratamente antifascista: vuole cioè un cerchio quadrato, un triangolo con quattro angoli, un'insalata di pesce che abbia il sapore del radicchio e della rughetta, una giraffa con la proboscide, un elefante con la gobba del cammello. Eccetera.
Noi non abbiamo preso molto sul serio questo professore quando egli si figurava di essere il profeta e padre spirituale della destra meno alfabetizzata che l'Italia abbia mai conosciuta. Faremo lo stesso ora, di fronte alla sua autocritica tanto radicale (con il permesso di Pannella), dinanzi alla sua seconda "svolta ad U) nel giro di poche lunazioni? Mai non sia. Se la sua crisi ha da essere l'ennesima prova che destra e cultura possono stare insieme solo come cani e gatti, anch'essa può avere un briciolo di significato, buono per i passeri.