SOMMARIO: I corsivi pubblicati dal quotidiano del Partito Comunista Italiano "L'UNITA'" dal 1966 al 1978 ("il pugno o la rosa", a cura di Valter Vecellio, Bertani editore, 1979)
(L'UNITA', 25-1-1977)
Il voto dei quattro deputati radicali contro la legge sull'aborto si iscrive nella storia di questo gruppo come il punto più basso di un itinerario, ormai non breve, di irresponsabilità e di completo squallore politico. Sarebbero ancora generosi e ingenui coloro che in quell'atto vedessero solo un meschino espediente autopubblicitario a buon prezzo; coloro i quali pensassero che Pannella e colleghi si siano atteggiati così ben sapendo che gli interessi delle donne non correvano rischio perché era sicuro il passaggio della legge.
No, i fatti dimostrano che non era affatto questo l'animo dei quattro. La vergogna di votare come i missini e i clericali è ben poca cosa rispetto alla vergogna dell'obbiettivo a cui avevano puntato: quello di "risultare determinanti nella bocciatura della legge". Sapevano bene che in questo modo sarebbe rimasto in vita l'aborto clandestino con tutti i drammi, i traumi, le rabbie conseguenti. Ma non hanno avuto alcun dubbio, forse perché essi si sentono a loro agio solo dove c'è caos e irrazionalità.
Le donne italiane devono sapere che esiste un sedicente partito che è così avventurista da avere bisogno di giuocare le proprie fortune sulla loro pelle.