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Spadaccia Gianfranco - 24 febbraio 1977
Deliranti dichiarazioni
di Gianfranco Spadaccia

SOMMARIO: Mentre si adottano misure eccezionali sull'ordine pubblico, nessuna iniziativa viene presa per la riforma del Corpo degli agenti di custodia e sulle carceri.

(NOTIZIE RADICALI n. 7, 24 febbraio)

"A parte le deliranti dichiarazioni del ministro Cossiga, e il gravissimo rinvio della riforma della polizia, dovuto alle opposizioni interne della DC, i provvedimenti ieri approvati dal Consiglio dei Ministri rispondono alla logica di ricercare misure eccezionali mentre si trascura di rendere operanti gli strumenti normali e indispensabili dell'ordine pubblico. Per quanto riguarda le carceri la situazione è emblematica. Sembra, dico sembra perché dai comunicati ufficiali e dalle informazioni ufficiose non è chiaro, che il ministro Bonifacio abbia affermato che non è necessario provvedere all'aumento dell'organico degli agenti di custodia. Questo è tanto poco vero che lo stesso ministro ha proposto e il governo ha presentato alle Camere un ddl per l'aumento dell'organico del corpo degli agenti di custodia ausiliari, tratti dai servizi di leva. Suppongo quindi che il ministro intenda dire sarebbe sufficiente reintegrare gli organici esistenti e recuperare centinaia e forse migliaia di agenti oggi impegnati in

altri compiti di istituto.

Suppongo anche che a questo siano finalizzati i bandi di concorso per personale amministrativo, decisi ieri dal governo per l'amministrazione della giustizia. Ma sono mie supposizioni, perché bisognerebbe sapere le cifre del personale che il ministro intende per questa strada recuperare e i tempi che saranno necessari. Si procede con i ritmi e i tempi propri della consueta lentezza burocratica assolutamente inadeguati alla gravità della situazione e al livello di insicurezza degli istituti di pena.

Contemporaneamente i provvedimenti normativi (sindacalizzazione e smilitarizzazione) e quelli retributivi sono rinviati insieme a quelli del resto delle forze di PS e assimilate senza rendersi contro minimamente della peculiarità della situazione carceraria.

La pervicacia con la quale ci si ostina a ricorrere al decreto legge per legiferare su questo argomento nel momento stesso in cui si procede con decreto a misure limitative della riforma carceraria e si occupa il Parlamento con una serie di nuovi decreti-legge, sono a questo punto un atto di irresponsabilità e di inerzia che va denunciato. Il regime e il suo governo stanno giocando sulla pelle dei cittadini, degli agenti di custodia e dei detenuti. Anche le misure giuste - quelle sulle armi, accanto a quelle ignominiose e controproducenti sui "covi" che danno al governo uno strumento di eccezionale gravità e sono destinate ad allargare l'area dell'illegalità e della clandestinità - giungono con mesi e anni di ritardo, rispetto al commercio legale e illegale delle armi che il governo e il regime hanno fino ad oggi tollerato e favorito".

 
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