SOMMARIO: [Volantino a stampa, febbraio 1977]. Appello a partecipare alla "Marcia popolare" del 26 febbraio da Piazza di Spagna a Piazza Navona. Nel retro, si ricorda che "da un mese e mezzo deputati radicali stanno digiunando per ottenere dal governo quei primi, minimi provvvedimenti indispensabili per scongiurare l'esplosione delle carceri".
[RECTO]
BASTA CON LA PAURA
per l'ordine e per la pace scegliamo la nonviolenza
SABATO 26 - ORE 16
appuntamento a
PIAZZA DI SPAGNA
per la
MARCIA POPOLARE
che si concluderà a
PIAZZA NAVONA
con una veglia/concerto
ALLE ORE 19 PARLERANNO:
ADELAIDE AGLIETTA
MARCO PANNELLA
[VERSO]
La violenza sta dilagando nel paese. Il governo continua ad incrementarla con provvedimenti fondati sempre di più sulla repressione e sulla paura. La via d'uscita che viene indicata alla gente, si poliziotti come ai piccoli delinquenti, agli agenti di custodia come ai detenuti, è quella del codice Rocco, delle leggi Reale, delle leggi repressive, quella perseguita in trenta anni da questo regime: è una strada che ha portato e sempre più porterà alla criminalizzazione, alla violenza, al disordine, alla paura.
ORA DOBBIAMO DIRE BASTA
Da oltre un mese e mezzo, decine di militanti, dirigenti e (per la prima volta nella storia del Parlamento italiano) deputati radicali, stanno digiunando per ottenere dal governo quei primi, minimi provvedimenti indispensabili per scongiurare l'esplosione delle carceri, che sarà altrimenti inevitabile.
Ma da questo governo, che si è sempre fondato, e sempre più si fonda sulla violenza, non ci possiamo aspettare misure capaci di favorire la pace e l'ordine.
A tutte le persone responsabili che in questo momento hanno paura si presentano due alternative: reagire da nonviolenti come certamente, e spesso inconsapevolmente noi tutti siamo
BASTA CON LA PAURA
Usciamo dalle case, dagli uffici, dalle botteghe, scendiamo di nuovo insieme nelle strade e nelle piazze.
L'alternativa alla violenza dobbiamo essere noi cittadini, lavoratori, studenti, commercianti, ma soprattutto madri, padri, anziani che più di altri siamo stati fino ad oggi inerti spettatori e vittime della violenza e del disordine pubblico di questo regime.
Non lasciare che le nostre iniziative falliscano per mancanza di fondi.
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