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Beria Chiara - 5 aprile 1977
CHI SONO I RADICALI
Appartengano a strati sociali opposti: medioborghese e sottoproletario. L'anticlericalismo è il tema più sentito. La società ideale? Alcuni dicono: Svezia. Altri: non c'è.

di Chiara Beria

SOMMARIO: I risultati dell'indagine su »caratteristiche e atteggiamenti dei simpatizzanti e militanti radicali condotta da Angelo Panebianco e Piero Ignazi.

(PANORAMA, 5 aprile 1977)

Anomali, per temi e metodi di lotta, rispetto agli schemi tradizionali della sinistra italiana ma puntualmente presenti in tutte le battaglie per un'avanzata democratica nel paese, i radicali hanno spesso disorientato politologi, sociologi, avversari politici, giornalisti, divisi tra l'etichettarli con una definizione "storica", come gli eredi del fondatore del partito Ernesto Rossi e cioè come una ristretta cerchia di borghesi di matrice liberale, oppure più sommariamente come "un'armata Brancaleone di anticlericali, omosessuali, femministe e drogati".

Chi sono in realtà, cosa fanno e cosa vogliono i radicali? Sono stati due docenti vicini al Pr, Angelo Panebianco, incaricato di scienza della politica a Bologna, e Piero Ignazi dell'università europea di Firenze, a tentare di dare una risposta basata su modi scientifici varando la prima indagine statistica su "caratteristiche e atteggiamenti dei simpatizzanti e militanti radicali.

Distribuiti mille questionari durante i quattro giorni del congresso del partito a Napoli del novembre '76, eliminati quelli inattendibili ("gli intervenuti al congresso solo per curiosità") sono stati infine scelti 592 questionari di cui 384 compilati da iscritti, 208 da simpatizzanti. "Non abbiamo, poi, operato distinzioni tra gli uni e gli altri Perché in un partito aperto come quello radicale avere o no la tessera in tasca non è indicativo", aggiunge Panebianco. I dati completi compariranno su Argomenti radicali, la nuova rivista "bimestrale per l'alternativa" diretta dal politologo Massimo Teodori. Panorama è in grado di pubblicare i primi risultati dell'indagine.

La parte iniziale del questionario era stata compilata in modo da fornire un quadro completo delle "caratteristiche socio-economiche" degli intervistati. "E l'analisi delle risposte" dicono i ricercatori, "ci ha subito indicato un fenomeno anomalo: la presenza contemporanea e massiccia nel Pr di sue strati sociali opposti, quello medio-alto borghese e quello proletario e sottoproletario". Da un lato molti degli intervistati hanno già in tasca una laurea (27%9 o sono all'università (18%9 o infine sono liceali (18,8%9. Dall'altro una quota consistente del campione (il 14,7%9 non è andato oltre la scuola dell'obbligo. Parecchi, anzi, hanno smesso di studiare dopo le elementari.

Non solo: il 31,1% degli intervistati ha un padre laureato ma il 30,4% è figlio di un analfabeta o di un uomo che ha fatto solo le elementari. Stessa divisione sulla definizione da dare alle condizioni economiche della famiglia: per il 45% sono "agiate o molto agiate" e per il 45,4% "disagiate o molto disagiate".

"Viene smentito clamorosamente il discorso del Pr come partito di piccolo-borghesi. E' semmai composto da una frangia di giovani che attraverso i canali dell'istruzione hanno cercato di salire un gradino della scala sociale e da un'altra frangia che è rimasta ferma sulle posizioni paterne e probabilmente è stata sospinta verso condizioni di maggiore emarginazione". Una conferma: la base operaia è scarsamente rappresentata (1,4%9 ma il 10,4% degli intervistati sono proprio figli di operai.

A grande maggioranza giovani sotto i 30 anni (67% contro, per esempio, il 18,5% del Psi), atei e agnostici (61,3%9 più di un terzo appartenenti anche ai movimenti federati (al primo posto il Cisa e l'Mld, poi quello degli obiettori, terzo il fronte omosessuali) più del 20% degli intervistati ha indicato nell'anticlericalismo, ossia un tema storico del Pr, la battaglia più sentita.

La storia politica personale dei 592 radicali che hanno risposto al questionario è abbastanza sfaccettata. Il Gruppo più consistente proviene dalle file del partito socialista (19,7%9, un altro gruppo è fuoriuscito da diverse formazioni della sinistra extraparlamentare (15,3%9. Di uguale consistenza i reduci da un'esperienza tra i liberali (14,3%) e infine il 17,7% di ex-iscritti al Pci.

"E' la conferma che molta acredine dei comunisti nei confronti del Pr nasconde i risultati di indagini fatte al Pci sulla provenienza di tanti simpatizzanti radicali", sostiene Massimo Teodori. Proprio verso il partito comunista con cui il vertice radicale è da mesi in continuo attributo, la base ha un duplice atteggiamento: lo disapprova per la sua strategia politica (è tra le formazioni di sinistra quello valutato come più lontano dalle tematiche radicali) ma allo stesso tempo lo riconosce come la forza di opposizione più valida, dopo il Pr. Alle due elezioni, quelle politiche del '72 e quelle regionali del '75 nelle quali il Pr non era presente ma, anzi, aveva invitato i suoi simpatizzanti ad astenersi, una percentuale notevole (20,1% nel '72 e 23,3% nel '75) votò Pci.

Contrari in blocco al compromesso storico soprattutto Perché "è impossibile muoversi nella direzione del socialismo insieme alla DC", i 592 intervistati si sono spaccati ancora in due blocchi nell'indicare le ragioni per le quali sono favorevoli alla linea dell'alternativa di sinistra: due anime del partito che i ricercatori hanno definito una "radicaldemocratica", l'altra "rivoluzionaria-socialista". il 43% ha detto di appoggiare l'alternativa per ricalcare il modello delle democrazie di tipo anglosassone dove due grossi schieramenti, uno conservatore l'altro progressista, si alternano al potere, ma il 45,2% ha invece sostenuto che l'alternativa è un passo necessario per la trasformazione in senso definitivamente socialista della società.

Infatti le due anime radicali si sono trovate puntualmente divise nello scegliere anche il modello ideale di società. "E' la Svezia", hanno risposto i "radicaldemocratici". Per gli altri invece "non c'è nessuna società ideale da imitare".

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Precedenti appartenenze prima

della milizia radicale (in %)

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nessuna app.............27,0

PSI.....................19,7

PCI.....................17,7

Sinistra extra pari.....15,3

PLI.....................14,3

Altri....................6,0

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