di Marco PannellaSOMMARIO: Il servizio e il titolo del Corriere della Sera sul congresso straordinario del Partito radicale rovesciano integralmente risultati e significato del Congresso stesso: "Trovato dal Pr il denaro per pagare i debiti - Sarà portata vanti la campagna per i referendum". Avrebbe dovuto essere invece: "Giorni drammatici per i debiti e il finanziamento del Partito radicale - In grave pericolo la campagna per i referendum". Sul divorzio e sull'aborto il compromesso storico ha perso cinque anni di vita, due legislature sono cadute su questi problemi: il Partito radicale solo, vero antagonista del regime.
(CORRIERE DELLA SERA, 30 maggio 1977)
Spero che il collega Silvano Villani e il direttore del »Corriere mi consentano di »esibirmi in una protesta ed in una rettifica, urgente e anche accorata vista la stima che ho sempre avuto di questo collega. Titolo e servizio del »Corriere del 9 maggio, dedicati al congresso del partito radicale, rovesciano letteralmente il messaggio ed il significato che il congresso stesso, con il suo comportamento, con le sue decisioni ed i suoi annunci, ha lanciato e tentato di trasmettere ai cittadini.
»Trovato dal partito radicale il danaro per pagare i debiti , voi annunciate (e non entro nel merito della »scelta del titolo, del suo argomento: sono operazioni lecite). Invece è vero esattamente l'opposto: che entro cinque giorni dobbiamo trovare ora ben 115 milioni, entro il 19 maggio 90 milioni, e via dicendo, fino al 30 giugno.
E' vero, dunque, esattamente l'opposto di quel che con il vostro titolo (che trova nel servizio di Villani comprensibile origine anche se non piena corrispondenza) comunicate. Saremo dei »vittimisti , come molti sostengono: ma nei fatti dobbiamo fare i conti con la censura o con la deformazione (e le più gravi, essenziali).
Già oggi, domani, malgrado le rettifiche che saranno certo meno evidenti del falso messaggio e dell'errata informazione, avremo avuto da voi un danno grave, noi e i vostri lettori. E Villani è stato uno dei colleghi dai quali so di poter escludere ogni ombra di malafede e di consapevole ostilità: gli dobbiamo anni di attenzione rara ed onesta. Che anche lui si sia stancato, e anche la sua diligenza e attenzione vadano appannandosi? Riflessi redazionali s'aggiungono subito, ed il risultato è quello che abbiamo purtroppo sotto gli occhi.
Un dato è esatto: quello per cui è stato necessario uno sforzo che ha portato non pochi di noi a lavorare ininterrottamente per 48 ore, o 38, senza un minuto di sonno, parlando a 88,7 Radio Radicale, ottenendo la mobilitazione notturna di intere famiglie di cittadini, per raggiungere (quasi) il primo obiettivo che avevamo dinanzi: quello dei 45 milioni in 24 ore. Rinunciando ad essere presenti al congresso, per quanto mi riguarda, se non per meno di un'ora della domenica mattina.
Se un titolo era dunque legittimo e doveroso era semmai, dunque, questo: »Giorni drammatici per i debiti ed il finanziamento del partito radicale e un occhiello »In grave pericolo la campagna per i referendum , al posto di »Sarà portata avanti la campagna dei referendum . Ma la verità, una volta di più, sarebbe stata di troppo aiuto ai radicali e non è riuscita a farsi luce...
Mi sia consentita, anche, una ultima osservazione. Sembra che del congresso radicale non fosse riferibile che una certa cronaca abbastanza »apolitica , e questo viene attribuito ad una oggettiva caratteristica del congresso stesso e dei radicali. Sulla situazione politica, sull'ordine pubblico, sugli incontri fra i partiti tradizionali, sulla linea del PCI o del PRI (insomma sui temi che occupano gran parte delle pagine politiche del »Corriere di ogni giorno) non vi sono state, certo, risoluzioni del congresso, ma deputati e dirigenti radicali si sono pronunciati con molta chiarezza, in modo assolutamente diverso da quello di ogni altro partito. Perché, su questo, se non nel servizio di Villani né tanti altri idonei, oggi come sempre, si è totalmente taciuto?
Eppure, se raggiungiamo alla fine di questa settimana gli obiettivi finanziari (quasi irrisori per ogni altra forza politica, e anche per una piccola impresa industriale, ma non a caso letteralmente vitali per il partito dell'autofinanziamento e della povertà) fissati, cioè i 215 milioni, e poi gli altri la settimana successiva, il 30 giugno saranno depositate le firme sufficienti per il progetto degli otto referendum abrogativi di attuazione costituzionale. E da quel momento, i progetti politici ufficiali di tuta la classe dirigente dei Berlinguer e dei Moro, dei Craxi e dei Zanone, si riveleranno come un gigante dai piedi di creta. Si dimentica, mi pare, che è sul divorzio e sull'aborto che »il compromesso storico ha perso almeno cinque anni della sua vita, che due legislature sono cadute su queste due nostre passate iniziative politiche, che il 13 maggio 1974 è cominciata in Italia una nuova fase politica, che, insomma, siamo stati e ancor più siamo, anche nelle istituzioni, i soli, veri, antagonisti del
regime.