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Notizie Radicali - 3 ottobre 1977
In Spagna come in Italia contro la violenza
Vittoria del diritto, della tolleranza dopo dieci giorni di digiuno di Marco Pannella

SOMMARIO: Dopo 17 drammatici giorni di digliuno e di lotta di Pannella e dei gruppi di azione nonviolenta, vengono affermati i diritti degli obiettori spagnoli. Sospesi i processi. Concesse le prime libertà provvisorie. Appello dei leaders socialisti europei.

(NOTIZIE RADICALI n. 219, 3 ottobre 1977)

(Ansa) - Madrid, 2 ott. - Il deputato radicale italiano Marco Pannella ha terminato oggi lo sciopero della fame e della sete iniziato lo scorso 20 settembre a Barcellona per sostenere i diritti civili degli obiettori di coscienza in Spagna.

La conclusione del digiuno di Pannella si è avuta contemporaneamente alla decisione delle autorità militari spagnole di rilasciare in libertà provvisoria un obiettore di coscienza basco detenuto nel carcere di Bilbao. E' la prima volta che ciò avviene in Spagna in seguito ad un'azione di non-violenti.

Con Pannella hanno sospeso il digiuno 17 obiettori di coscienza che avevano aderito all'iniziativa del deputato italiano.)

"Sembrava la "solita follia radicale", la "pannellata". Andare in un paese appena uscito da 40 anni di dittatura militare per reclamare il rispetto dei diritti civili e umani in quelle fortezze dove fino a due anni fa venivano fucilati gli oppositori antifranchisti. Sembrava una "follia" chiedere a un re educato militarmente, ad un governo di centro-destra, a generali usi a comandare con le corti marziali giustizia per gli obiettori "perversi".

Come nel 1972, per gli obiettori italiani e per Valpreda, il fattore determinante, oltre, ovviamente al rigore del digiuno, è stato la solidarietà internazionalista: dalle migliaia di telegrammi giunti dall'Italia, dalla Spagna, dalla Francia, dalla Svezia, dagli Stati uniti, dall'impegno del PSOE a quelli del compagno Loris Fortuna recatosi anche lui a Madrid, dall'appello che i maggiori leaders socialisti europei, Pietro Nenni, Willy Brandt, Olof Palme hanno rivolto al presidente del Consiglio spagnolo, Adolfo Suarez, del messaggio sottoscritto da uomini politici, intellettuali e esponenti cattolici europei viene la conferma che è possibile creare un fronte di pressione politica e morale vincente attorno alla lotta nonviolenta per obiettivi minimi ma chiari e fondamentali per la democrazia e la civiltà.

Ora che questa "follia" ha dimostrato ancora una volta, la sua serietà, la sua ragionevolezza e, assieme, la sua forza, occorre proseguire sulla strada della disobbedienza civile di massa, del rifiuto delle istituzioni totalitarie e totalizzanti, per una alternativa alla società militarizzata. Il convegno del Collettivo degli antimilitaristi nonviolenti che si è svolto questi giorni a Firenze, proprio su questi temi, è un importante passo in questa direzione."

 
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