I radicali scivono, scrivono, scrivonodi Marco Pannella
SOMMARIO: Marco Sindona, figlio del banchiere Michele, è accusato di ottenere dal padre finanziamenti per il Partito radicale; il Partito radicale è accusato sostanzialmente di occultare l'uso del finanziamento pubblico, restituito al Gruppo parlamentare da una delibera congressuale che la "Domenica del Corriere" definisce "un colpo di mano". Nelle lettere di rettifica che seguono, i giudizi politici espressi dagli esponenti radicali vengono tagliati e sostituiti da puntini di sospensione, per non "esporre il giornale a querele per diffamazione o a denunzie per altri reati", come la stessa "Domenica del Corriere" precisa a piè di pagina.
(DOMENICA DEL CORRIERE, 9 marzo 1978)
Con riferimento all'articolo »Con i soldi di papà può salvare Pannella pubblicato sulla Domenica del Corriere datata 19 gennaio 1978, n. 3, pagina 14 e seguenti, in quanto membri del gruppo parlamentare radicale chiediamo la pubblicazione della seguente rettifica ai sensi dell'art. 8 della Legge sulla stampa, sul prossimo numero, nella stessa pagina e con lo stesso rilievo tipografico dell'articolo.
»Nell'articolo ``Con i soldi di papà può salvare Pannella'' pubblicato a firma di Paolo Santoro sul n. 3/78 si afferma, tra l'altro, in un contesto gravemente diffamatorio per tutto il movimento radicale, che grazie a un ``colpo di mano'' del congresso i soldi del finanziamento pubblico sono stati dati al gruppo parlamentare e la loro utilizzazione da parte del gruppo stesso è ``un mistero''. Tralasciando... va precisato che il congresso, in conformità alle delibere dei congressi precedenti, ha deciso di non utilizzare il finanziamento pubblico senza alcun ``colpo di mano'', ma in base a una normale e statutaria delibera: poiché la "non utilizzazione" significa non usarne in alcun modo, i fondi sono tornati da dove provenivano: la legge infatti... destina il finanziamento pubblico ai gruppi parlamentari i quali lo girano ai partiti: il partito dunque, non volendo utilizzarlo, lo rende a chi glielo ha dato. Il gruppo parlamentare peraltro non ha fatto mistero della destinazione dei fondi, che fino a oggi non
sono stati toccati e che, se e quando verranno utilizzati, lo saranno formalmente e pubblicamente...
L'ipotesi di utilizzazione che il gruppo ha pubblicamente formulato, per informazione dei vostri lettori, riguardano iniziative non legate al partito: la l'istituzione di un centro di iniziativa giudiziaria, di una commissione alternativa di vigilanza sulla Rai-TV e di una fondazione per lo studio della conversione delle strutture militari in strutture civili.
Facciamo riserva di sporgere querela per diffamazione.
Il gruppo parlamentare radicale
Marco Pannella
Emma Bonino
Adele Faccio
Mauro Mellini
»Da più di tre anni sono impegnato nel partito Radicale e nelle lotte per i diritti civili... Ho diritto ad altro, alla mia identità, a rispondere dei miei comportamenti e delle mie scelte, delle mie riuscite e dei miei fallimenti...
Sono figlio di Michele Sindona. Amo e rispetto mio padre: non sta a me giudicarlo. Credo in valori diversi dai suoi e dai vostri, e la mia scelta politica militante costituisce un giudizio su quei valori, così come trovo normale che lui e voi giudicate i miei.
Una o due volte l'anno vado a trovarlo, se possibile quando in genere le famiglie, anche la mia, se possono, si ricompongono.
Non mi passa nemmeno per sogno l'idea di chiedergli soldi per la mia attività politica o per il Partito radicale: come non li chiedo ad Angelo Rizzoli, a Giovanni e Mauro Leone, a Guido Carli, tutti liberi, naturalmente, se lo vogliono, di usare il nostro conto corrente postale n. 60980208. Ma non lo usano nemmeno loro, mi pare.
Quanto ai soldi che ci mancano, preferisco mendicarli, con i miei compagni, sui marciapiedi, sui tavoli di raccolta firme, con i cartelli-sandwich appesi al collo...
Per il resto "non" sono tesoriere del C.I.S.A..
Non ho promesso né 52 milioni, né 52 lire a chicchessia.
Spero che la gente, dinanzi ai... comportamenti... possa conoscere e giudicare i nostri: sono sicuro che premierà l'intransigente onestà radicale e dimostrerà che ha più fiducia nei poveri e negli intransigenti che nei ricchi e nei potenti che li opprimono e sfruttano...
Ho chiesto la pubblicazione integrale ai sensi di legge, di questa smentita perché ho innanzitutto "diritto" a reintegrare la mia immagine, la mia rispettabilità, la verità della mia esistenza e dei miei comportamenti...
Marco Sindona
Nell'articolo intitolato »Con i soldi di papà può salvare Pannella , pubblicato sul n. 3 del 1978 sono contenute affermazioni gravi nei confronti della Presidenza dell'ultimo congresso di Bologna. Vi si afferma infatti che il Congresso avrebbe deciso di destinare i fondi del finanziamento pubblico al gruppo parlamentare »con un colpo di mano , sul quale »dovrà pronunciarsi il Parlamento .
La decisione del Congresso di destinare quei fondi al gruppo parlamentare perché li utilizzi non ai fini di partito è il risultato non di un »colpo di mano ma di un regolare delibera congressuale avvenuta dopo circa 10 ore di dibattito e numerose votazioni, sulla base di un ordine dei lavori, proposto dal consiglio federativo con largo anticipo e votato il primo giorno del congresso a grandissima maggioranza.
La delibera è perfettamente coerente con quelle dei congressi precedenti (congresso straordinario di Roma del luglio 1976, congresso ordinario di Napoli del novembre 1976, congresso straordinario di Roma del maggio 1977) nei quali era già stato deciso che non sarebbero stati utilizzati i fondi del finanziamento pubblico ai fini di partito.
La decisione del Partito Radicale è stata presa nella sfera della sua libertà e insindacabile autonomia, per cui nessuna pronuncia del parlamento può essere effettuata in proposito.
p. la Presidenza del
Congresso Radicale
il Presidente di turno
Silvio Pergameno
Nell'articolo intitolato »con i soldi di papà può salvare Pannella pubblicato a firma di Paolo Santoro sul n. 3/78, si fanno affermazioni del tutto false relative al C.I.S.A., Centro Informazione Sterilizzazione e Aborto.
Secondo l'articolo il C.I.S.A. avrebbe finanziato un viaggio di Marco Sindona, tesoriere del C.I.S.A., a New York per cercare dal padre Michele Sindona finanziamenti per il Partito Radicale.
E' bene precisare che Marco Sindona non è mai stato tesoriere del C.I.S.A., che il nostro Centro non ha mai finanziato questo preteso viaggio, che la gestione dei fondi C.I.S.A. non è segreta e che nessuna »violenta critica essa ha suscitato nel corso dell'ultimo Congresso del Partito.
Vanna Perego
Membro del Comitato di
Coordinamento del C.I.S.A.
Nell'articolo intitolato »Con i soldi di papà può salvare Pannella pubblicato sul n. 3 del 1978, oltre alle affermazioni riguardanti il gruppo parlamentare radicale, il CISA, Marco Sindona, il Partito Radicale della Lombardia, la presidenza del Congresso e Marco Pannella, sono riferite circostanze false riguardanri il Partito Radicale.
Marco Sindona non si è mai rivolto al padre per sanare la situazione finanziaria del partito. Nessuno lo ha mai incaricato di farlo. Né si è mai discusso o anche solo accennato a tale possibilità. Sia i bilanci del Partito Radicale sia quelli del Partito Radicali della Lombardia sono pubblici e non consentono operazioni di finanziamento clandestino e surrettizio, lecito o illecito che sia.
Non è stato alcun »colpo di mano al congresso in relazione al finanziamento pubblico. L'ordine del giorno del congresso è stao proposto dal consiglio federativo con due settimane di anticipo e regolarmente votato dal congresso a larga maggioranza il primo giorno dei lavori.
Né io né la segreteria nazionale del partito Adelaide Aglietta siamo deputati. Questa notizia falsa insinua il sospetto che la proposta, approvata a maggioranza dal congresso, di devolvere i fondi del finanziamento pubblico al gruppo parlamentare perché li utilizzi non ai fini di partito, sia stata fatta per ragioni di potere personale o di gruppo.
La sede del Partito Radicale non è chiusa simbolicamente. Il Partito ha addirittura cessato le sue attività nazionali da metà gennaio...
Il debito di 350 milioni che il Partito Radicale ha accumulato durante la campagna dei referendum sarà interamente ripianato dagli iscritti (che si sono tassati con quotte di iscrizione proporzionali al reddito), dai sostenitori e dai simpatizzanti. Esso è già stato ripianato, dal congresso ad oggi, per circa un terzo.
Il Presidente del
Consiglio federativo del P.R.
Gianfranco Spadaccia
L'articolo »Con i soldi di papà può salvare Pannella pubblicato a firma di Paolo Santoro sul n. 3/78 fa riferimento al Tesoriere del Partito Radicale della Lombardia con affermazioni... anche per il Partito Lombardo.
Marco Sindona è tesoriere del Partito Radicale della Lombardia e in tale sua qualità sta operando per ripianare la quota di debito nazionale che spetta alla regione. Ma questo sta facendo non certo perché figlio di Michele Sindona o andando dal padre a chiedere soldi.
Il Partito Radicale Lombardo, come quello nazionale, è rigorosamente autofinanziato da militanti iscritti e simpatizzanti...
Non ricorriamo ad »elargizioni di chicchessia, e tanto meno di un finanziere come Michele Sindona...
Noi ricorriamo alla autotassazione volontaria di chi crede nelle iniziative politiche radicali, e rifiutiamo il finanziamento pubblico perché lo riteniamo contrario all'effettivo svolgersi di una vita politica democratica, in quanto rafforza le burocrazie dei partiti, privilegia i grandi ai danni dei piccoli, emargina i non rappresentati in Parlamento.
Marcello Crivellini
Segretario del PR
della Lombardia
In relazione all'articolo dal titolo »Con i soldi di papà può salvare Pannella , ai sensi della legge sulla stampa, da voi ben conosciuta, diffido il direttore di »La Domenica del Corriere a pubblicare con lo stesso rilievo tipografico e spazio, a pag. 14 (e non fra le lettere al direttore stesso) che il sottoscritto Marco Pannella ritiene particolarmente ... che il giornale ... di un editore ... cerchi per fini fin troppo chiari, di compiere azioni tipiche ... attribuendo ad altri, politicamente e personalmente poveri e integri proprio quei rapporti, metodi e mentalità grazie ai quali...
Marco Pannella
(Secondo costante giurisprudenza il direttore del periodico non ha obbligo di pubblicare le risposte o le rettifiche quando esse contengano frasi offensive per lui o per altri, né egli è tenuto ad eliminare le frasi ingiuriose e pubblicare la risposta o rettifica nelle parti non offensive (Cassazione penale 29-4-1953 in causa Benedetti). Ciò nonostante, pur costretto ad assumersi lo spiacevole compito di »censore , il direttore ha preferito, per far giungere alla pubblica opinione il messaggio radicale, pubblicare tutte le rettifiche pervenutegli (cosa da cui a rigore di legge poteva esimersi); ha dovuto però sostituire con puntini le espressioni di cui non era legittima la pubblicazione e che potevano esporre il giornale a querele per diffamazione o a denunzie per altri reati.)