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mar 23 apr. 2024
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Zeno Vincenzo - 1 maggio 1978
"Caratteri originali della organizzazione e della iniziativa del partito radicale e dei movimenti federati nella lotta politica italiana (1959-1976)"
Tesi di laurea in Storia dei partiti e movimenti politici

di Vincenzo Zeno Zancovich

RELATORE: Prof. Carlo Vallauri

INTRODUZIONE

SOMMARIO: E' l'introduzione alla ricerca, di cui si enunciano oggetto, limiti e metodologia. L'autore "cercherà di indicare i 'caratteri originali della organizzazione e della iniziativa del Partito Radicale' tra il 1959 e il 1976", "analizzando la sua teoria del partito e dell'organizzazione politica, confrontandola con quella degli altri partiti e con le tesi (...) della sociologia e scienza politica". L'autore intende dimostrare l'esistenza di una "prevalente continuità di orientamenti nel partito, dalla sua fondazione ad oggi..."

(UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI ROMA, FACOLTA' DI SCIENZE POLITICHE, tesi di laurea di Vincenzo Zeno Zancovich, RELATORE: Prof. Carlo Vallauri, Anno Accademico 1977-1978)

»Il Partito Radicale - scrive Massimo Teodori - era nato nel dicembre 1955 come scissione delle correnti di sinistra del Partito Liberale. In esso erano confluiti anche elementi provenienti da "Unità Popolare" (che si era formata nel 1953 per combattere contro la legge maggioritaria detta `legge truffa') come Leopoldo Piccardi; ex azionisti che non avevano militato in altri partiti dopo lo scioglimento del Partito d'Azione, come Leo Valiani e Guido Calogero; collaboratori prestigiosi del `Mondo' come Ernesto Rossi; numerosi intellettuali, pubblicisti e giornalisti dell'area laica; e altrettanto numerosi giovani e universitari che avevano fatto o stavano facendo esperienze di milizia politica nell'università attraverso l'Unione goliardica Italiana (UGI) e gli organismi rappresentativi locali e nazionali (UNURI). (1)

Il Partito Radicale affronterà le elezioni politiche del maggio 1958 in liste comuni con il PRI. Nonostante l'apporto di questa nuova forza, le liste repubblicane perdetterro in voti e in percentuale (dall'1.6% all'1.4%) rispetto alla precedente consultazione. Fra i sei eletti alla Camera non vi fu nessuno dei candidati radicali.

Anche come conseguenza di questo insuccesso, il I Congresso nazionale del partito (Roma, marzo 1959) pose le basi per una politica di sostegno alla costituzione di una coalizione governativa di centro-sinistra. Questa linea fu confermata dal II Congresso (Roma, maggio 1961).

Alle elezioni amministrative del novembre 1960 il PR partecipò con un accordo con il PSI. Numerosi suoi candidati entrarono così nei consigli comunali di diverse città, in particolare le più grandi.

Tra la fine del 1961 e l'autunno del 1962 una grave crisi scosse il partito: il contrasto sulla strategia politica fra i due gruppi dirigenti maggioritari che avevano fino ad allora retto assieme il partito (schematicamente, Piccardi da una parte e Pannunzio dall'altra) degenerò in una polemica `ad personam'; la maggior parte degli iscritti, soprattutto quelli più prestigiosi, abbandonarono il partito.

La corrente di sinistra, `Sinistra Radicale', composta a maggioranza da giovani provenienti prevalentemente dalle esperienze negli organismi universitari, che fino ad allora era stata all'opposizione, si trovò sola nel partito e ne decise la prosecuzione. Ne seguì un lungo periodo di `ricostruzione', concretatosi nel Congresso di Bologna del 1967 (il III, seguendo l'antica numerazione) nel corso del quale furono eletti i nuovi organismi dirigenti e approvato il nuovo statuto.

In questo studio non verrà esaminata l'attività del PR in forma cronistorica. Si cercherà, invece, di indicare i "caratteri originali della organizzazione e della iniziativa del Partito Radicale" tra il 1959 e il 1976, in particolar modo analizzando la sua teoria del partito e dell'organizzazione politica, confrontandola con quella degli altri partiti italiani e con le tesi, passate e presenti, della sociologia e scienza politica.

In questo studio si farà spesso uso dei termini `vecchi' radicali - `nuovi' radicali. Si avverte che questa distinzione è esclusivamente una semplificazione espressiva rivolta a identificare senza ripetitive perifrasi i "soggetti" dell'azione politica radicale. E' infatti tesi di questo studio (che si tenterà di dimostrare nelle pagine seguenti) la prevalente continuità di orientamenti nel partito dalla sua fondazione 23 anni fa ad oggi.

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NOTA

(1) M. Teodori - R. Ignazi - A. Panebianco, "I nuovi radicali: chi sono, da dove vengono, dove vanno", Mondadori 1977, pag. 13. [AGORA' TELEMATICA - ARCHIVIO PR - testi n. 1319>1327]

[I riferimenti all'ARCHIVIO PR di AGORA' TELEMATICA sono relativi alla data del 23 febbraio 1992. Altri testi citati nella tesi di laurea potrebbero essere stati inseriti successivamente nell'ARCHIVIO PR]

 
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