La legge 22 maggio 1975, meglio nota come legge reale (dal nome del ministro della giustizia di allora, esponente del P.R.I.), passò con il voto favorevole di tutti i gruppi politici, tranne quello della sinistra indipendente e dei comunisti.
I socialisti tentarono di giustificare il loro voto favorevole come una concessione in cambio del sindacato di polizia (e furono ben ripagati, come si vede); ma a distanza di un anno, mostrandosi rinsaviti per i guasti nel frattempo provocati dalla legge (61 morti tra civili e poliziotti) presentarono un progetto di legge che prevedeva l'abrogazione di una parte degli articoli, soprattutto di quelli che danno licenza di uccidere e prevedono garanzie particolari per le forze dell'ordine. Analogo disegno di legge presentò il PCI ed un terzo progetto venne avanzato dal PDUP; quest'ultimo prevedeva l'abrogazione di tutti gli articoli della legge, tranne quelli del "pacchetto antifascista". Nel 1976, il Partito Radicale si fece promotore di un disegno di legge di iniziativa popolare che prevedeva la cancellazione integrale della legge Reale. L'abrogazione della legge venne riproposta nel 1977 con uno dei referendum abrogativi, per il quale vennero raccolte le 700.000 firme necessarie.
Con l'accordo programmatico di luglio, i sei partiti della "non sfiducia" formularono alcune modifiche da apportare alla legge: modifiche, però, peggiorative che introducevano fermo di polizia, maggiore facilità nelle intercettazioni telefoniche, interrogatorio senza avvocato.
I contenuti dell'accordo di luglio, approfonditi e peggiorati, vennero riversati dai partiti della maggioranza nella bozza sostitutiva della legge Reale, che era destinata a far decadere il referendum abrogativo, e nel decreto antiterrorismo, varato dopo la strage del 16 marzo, e convertito in legge con un voto di fiducia al Governo, per evitare l'ostruzionismo radicale.
Mentre scriviamo, la storia della legge Reale, è a una svolta: una delle norme più liberticide degli ultimi trent'anni potrebbe essere abrogata. Altrimenti, la legge Reale verrà mantenuta o al più sostituita da quella che altro non è che la sua copia peggiorata e aggravata.