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Notizie Radicali - 5 giugno 1978
REFERENDUM LEGGE REALE: LA DENUNCIA CONTRO IL PCI

SOMMARIO: GIANFRANCO SPADACCIA, PRESIDENTE DEL CONSIGLIO FEDERATIVO DEL PARTITO RADICALE, E GIUSEPPE CALDERISI, RESPONSABILE DEL COMITATO PROMOTORE DEL REFERENDUM ABROGATIVO DELLA LEGGE REALE HANNO DENUNCIATO QUESTA MATTINA LUIGI LONGO, PAOLO BUFALINI, UGO SPAGNOLI PER LA PROPAGANDA FALSA E DIFFAMATORIA CONTRO L'ABROGAZIONE DELLA LEGGE REALE - DA QUINDICI GIORNI IL PARTITO COMUNISTA PRESENTA IL PARTITO RADICALE ED IL COMITATO PROMOTORE COME UN'ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE CHE IN REALTA' SI BATTE CONTRO I PRINCIPI COSTITUZIONALI, COMPOSTA DI EVERSORI, TERRORISTI, OBIETTIVAMENTE COMPLICI DI ASSASSINI E AUTORI DI STRAGI DI CUI FAVORIREBBE LA LIBERAZIONE.

(NOTIZIE RADICALI N. 8, 5 giugno 1978)

Questa mattina il Presidente del Consiglio Federativo Gianfranco Spadaccia, il responsabile del comitato promotore del referendum sulla legge Reale, hanno querelato Luigi Longo per l'articolo de L'Unità del 4 giugno 1978 dal titolo "Scelta per la democrazia" nel quale si afferma che i promotori del referendum sulla legge Reale portando avanti "un premeditato attacco alle istituzioni e alla democrazia, per uno scopo che non contraddice gli obiettivi della manovra eversiva da tempo in atto nel nostro Paese", sarebbero cioè obiettivamente complici degli assassini di Aldo Moro; Paolo Bufalini per l'articolo de Il Messaggero del 4 giugno dal titolo "Senza la legge Reale sarebbero in libertà banditi come Concutelli e Vallanzasca" nel quale si afferma, che "se si vota SI' si dà la possibilità (la facoltà) di concedere la libertà provvisoria ai più feroci reazionari e criminali: come per esempio al fascista Concutelli assassino del giudice Occorsio, a Izzo e Ghira biechi torturatori e assassini al Circeo della giova

ne Rosaria Lopez, a feroci brigatisti rossi, al bandito Vallanzasca..."; Ugo Spagnoli per la "tribuna del referendum" del 29 maggio in cui ha affermato che con l'abrogazione della legge Reale potrebbero essere messe in libertà provvisoria persone come Curcio, Concutelli "senza obbligo di cautele per evitare che essi possano così continuare ad agire contro la democrazia e contro la collettività".

Nella stessa denuncia sono stati denunciati i dirigenti comunisti Paoli Ciofi, Fausto Tarsitano, Aldo Tortorella, il responsabile della federazione comunista di Roma per articoli, volantini e manifesti dello stesso tenore.

Nella denuncia presentata al Procuratore della Repubblica di Roma, si afferma, tra l'altro, che "è ancora più pericolosa e inquinante l'opera di mistificazione e di falso posta in essere dagli autori degli articoli e delle pubblicazioni incriminate, per quanto, profittando della situazione, da essi stessi creata con l'ausilio di altri partiti della maggioranza governativa, hanno impedito fino ad oggi, annullando il diritto dei cittadini alla informazione attraverso i normali canali di Stato, la effettiva conoscenza dei problemi dibattuti con la proposta referendaria.

Essi possono così presentare il Partito Radicale ed il comitato promotore dei referendum come una associazione per delinquere, che in realtà si batte contro i principi costituzionali, composta di eversori, terroristi, obiettivamente complici di assassini e autori di stragi di cui favorisce addirittura coscientemente la liberazione con la proposta di abrogazione della legge che li mantiene in galera.

Tale atteggiamento, oltre ad essere, esso sì, sovvertitore, in quanto sostiene, contrariamente al vero, la tesi che la magistratura adopererebbe le leggi in modo difforme dal loro spirito e dalla stessa loro lettera, è vieppiù censurabile sol che si ricordi che gli stessi che oggi non si peritano di diffamare e di truffare la pubblica opinione, sono quelli che non troppo tempo addietro, appena tre anni fa, sostennero la natura "liberticida" della legge Reale, ancora oggi, "promettono" la sua modificazione in senso "democratico".

I presentatori della querela-denuncia hanno concesso la più ampia facoltà di prova ai denunciati.

"La querela-denuncia si riferisce ai reati di diffamazione aggravata, di pubblicazione di notizie false, esagerate, tendenziose atte a turbare l'ordine pubblico e di abuso della credulità popolare".

 
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