SOMMARIO: Degli otto referendum promossi dal Partito radicale, i primi quattro vengono dichiarati inammissibili dalla Corte costituzionale (Concordato, tribunali militari, codice penale militare, reati d'opinione del Codice penale) e quelli sulla legge manicomiale e sull'inquirente non si possono svolgere perchè il Parlamento ha varato nuove leggi sulle due materie che abrogano le precedenti sulle quali era stato posto il quesito referendario. L'11 giugno 1978 si vota quindi solo su due referendum con i seguenti risultati: Referendum sul finanziamento pubblico dei partiti, a favore dell'abrogazione (SI) 13.691.900 (43,6%) - contro (NO) 17.718.478 (56,4%) - Referendum sulla legge "Reale", a favore dell'abrogazione (SI) 7.400.619 (23,5%) - contro (NO) 24.038.806 (76,5%). Commentando questi risultati, Marco Pannella afferma che il positivo risultato ottenuto non può consentire la cessazione delle attività di tutti quei gruppi di cittadini che hanno raccolto le firme necessarie per l'indizione dei referendum e c
he hanno gestito la campagna referendaria.
(NOTIZIE RADICALI N. 15, 13 giugno 1978)
Trieste, 13 giugno (N.R.) - Il deputato radicale Marco Pannella, parlando a Trieste sul risultato delle votazioni sui referendum, ha fra l'altro dichiarato che "il positivo risultato ottenuto dal comitato promotore, più di tredici milioni di suffragi per la proposta di abrogazione della legge per il finanziamento pubblico dei partiti e più di sei milioni di consensi per la proposta di abrogazione della legge Reale, non può consentire la cessazione dell'attività di tutti quei gruppi di cittadini che hanno raccolto le firme necessarie per l'indizione dei referendum, che si sono battuti per la loro difesa, che hanno gestito la campagna referendaria".
"Per queste ragioni - ha proseguito Pannella - ho proposto al comitato nazionale per i referendum di farsi promotore di una grande associazione nazionale per la difesa e l'attuazione della Costituzione e di convocare le assise costituenti entro questa estate".