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Boneschi Luca, De Martini Corrado, Sandroni Ugo - 25 novembre 1978
(1) TUTELA DELL'ONORE E MEZZI DI COMUNICAZIONE DI MASSA
Atti del Convegno giuridico "Informazione Diffamazione Risarcimento" promosso dal Centro di Iniziativa Giuridica Piero Calamandrei (Roma, 24/26 novembre 1978, Hotel Parco dei Principi)

Presentazione

di Luca Boneschi, Corrado De Martini, Ugo Sandroni

SOMMARIO: Gli obiettivi del Convegno: aggiornare il problema della diffamazione in relazione alle condizioni mutate dei mezzi di comunicazione di massa; porre il problema di rimedi efficaci per la sanzione e il risarcimento in presenza di reati contro l'onore; fornire armi giuridiche per la tutela del diritto dei cittadini ad essere informati correttamente.

(TUTELA DELL'ONORE E MEZZI DI COMUNICAZIONE DI MASSA, Giangiacomo Feltrinelli Editore, ottobre 1979)

"I forti possono con sicurezza usare la menzogna, mentre il debole ha un solo esiguo margine di difesa o di illusione di difesa, ed è la verità."

Leonardo Sciascia

L'idea del Convegno giuridico su "Informazione, diffamazione, risarcimento" nasce dalla constatazione dell'enorme potenza che hanno i mezzi di comunicazione di massa, e quindi della necessità che la tutela dell'onore trovi effettiva e concreta realizzazione quando si verifichino casi di diffamazione provocati da quei mezzi: è il problema spinoso del rapporto tra informazione e diffamazione, che diviene poi molto delicato nei riguardi dei modi e criteri con cui la cronaca presenta ciò che un partito politico, un gruppo, un singolo fanno o dicono.

L'introduzione di Franco De Cataldo e la relazione di sintesi di Giorgio Gregori rendono superfluo, qui tentare un riassunto dei problemi trattati nel Convegno. E' per questo che preferiamo, nel presentare gli atti, ricordare le ragioni che ci hanno spinto a chiedere alla "scienza" giuridica di provare a dissodare un terreno che ci pareva secco, non arato da troppo tempo; di cercare un punto di vista diverso per esaminare, guardare, fotografare il problema della diffamazione; di porsi in sostanza, un fine di aggiornamento in relazione alle condizioni mutate, staremmo per dire stravolte, come conseguenza della potenza e dell'uso dei mezzi di comunicazione di massa.

Questi, infatti sono i problemi. Conoscere (non è uno slogan), e conoscere in modo corretto e completo, è essenziale per capire, giudicare, deliberare, scegliere. Essenziale sempre, ma vitale in politica, per un paese democratico.

Se non sappiamo quale sia l'opinione, e il comportamento concreto, di un partito, gruppo o singolo, non possiamo né giudicare né scegliere. Se veniamo informati in modo parziale o scorretto, giudicheremo e sceglieremo male. Se poi veniamo informati in modo sbagliato, tradizionalmente "diffamatorio", giudizio e scelta saranno senz'altro sviati e capovolti. In politica, soprattutto per le minoranze, non si combatte ad armi pari se i mezzi d'informazione riferiscono, su un partito o gruppo o singolo, i fatti in modo parziale, o contrario al vero; o se tacciono del tutto. Massima libertà di critica e anche di satira - dovrebbe essere la regola - purché vi sia massima correttezza e completezza nell'informare sui fatti e sui comportamenti, cioè sulle premesse necessarie e indispensabili al giudizio.

Ecco allora lo sforzo del Convegno: ripensare il rapporto tra informazione e diffamazione, porre il problema dei rimedi - rimedi efficaci e immediati in una situazione dove la querela, anche per i tempi, non può essere considerata tale - e del danno da risarcire secondo criteri che, in sede politica, devono semmai essere più severi rispetto a quelli tradizionali; costruire la possibilità di una tutela effettiva dell'immagine della persona, e anche - specie come tutela dei diritti delle minoranze - del partito e dell'uomo politico.

Ecco allora le tematiche parallele del Convegno, quella penalistica e quella civilistica, che necessariamente si intersecano toccando il tema dei diritti della personalità. Ecco, ancora, la partecipazione di giornalisti ad una tavola rotonda inusuale nei convegni scientifici, e quella - non si offendano scienziati e studiosi del diritto -, che osiamo definire straordinaria anche per il contributo offerto, di Leonardo Sciascia e Marco Pannella. Così come, d'altra parte, e lo diciamo con orgoglio, straordinaria ci pare essere stata la partecipazione, per nome, numero e qualità del contributo, di studiosi italiani e stranieri: questi ultimi avendoci offerto un panorama delle situazioni dei loro paesi di estremo interesse e utilità.

Riportare dunque l'informazione al rispetto della verità dei fatti, e studiare a questo fine rimedi e strumenti. Perché, come conclude Marco Pannella, "la diffamazione è un dato centrale: se riusciremo ad avere processi, ad andare avanti giorno dopo giorno, se il materiale di questo nostro, o vostro, incontro potrà servire a dare armi ai magistrati - i quali vorrebbero, magari ma la dottrina poco gliene dà, la giurisprudenza passata poco gliene dà - io credo che avremo fatto un altro salto, un altro passo avanti nel tentativo di salvare salvandoci".

 
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