ASSENTEISMO E ISTITUZIONIIntervista con Marco Pannella di Vittorio Emiliani
SOMMARIO: Una dura requisitoria contro l'occupazione partitocratica del Parlamento. "E' il luogo di mera registrazione delle volontà politiche esterne, dove si trascrivono ordini presi in extremis dai partiti"."In maggior parte sono deputati-squillo. Nel senso che vengono chiamati per alzare la mano". "Ci sono i parlamentari radicali e gli altri. Non esiste "il parlamentare".
(Il Messaggero, sabato 9 dicembre 1978)
Marco Pannella dopo aver annunciato che, entro gennaio, lascerà Montecitorio. Marco Pannella quasi "ex" (chissà se Ingrao se lo sogna di notte). Marco Pannella che mi rimprovera di non stare politicamente con lui, come vent'anni fa, e però consente: "Sei rimasto salveminiano. Vuoi conoscere". Allora, in perfetto fumo di Londra, gestiva la campagna elettorale radicale per il conte Niccolò Carandini,. Poi è passato al maglione e a battaglie più popolari ("da marciapiede", dice lui). Alla Camera l'hanno rimesso in giacca e cravatta. Che cos'ha provato, vissuto nell'impatto con Montecitorio?
"Impatto? Zero. Nel '65 portavamo certi gruppi di capelloni sotto la Camera, che alzavano cartelli con sopra scritto "Rispettate l'articolo tale". Noi siamo sempre stati partito di governo, di Parlamento. Pensa alle battaglie per il divorzio, per il voto ai diciottenni, contro il codice Rocco. I meccanismi istituzionali ce li avevamo già. Ce li hanno i giovani radicali. Vedrai Cicciomessere qui alla Camera. L'alveo costituzionale della democrazia come rispetto delle regole del gioco l'abbiamo sempre praticato. Venivamo dalla scuola di Ernesto Rossi. La redazione del "Mondo", non a caso stava lì, a pochi passi da Montecitorio....".
IN QUESTI DUE ANNI E MEZZO, LA VOSTRA, LA TUA, E' PARSA QUASI UNA BATTAGLIA COL PRESIDENTE COMUNISTA DELLA CAMERA...
"Vedi quei volumi rossi? Raccolgono gli "incidenti" che abbiamo sollevato. All'83 per cento sono col presidente. Avremo sbagliato all' 1 per cento. Negli altri casi hanno dovuto strappare i loro regolamenti. Ingrao è un uomo molto intelligente. Peccato che nella sua formazione non sia entrato il pensiero liberaldemocratico".
PARLIAMO DEI PARLAMENTARI. COSA CONTANO?
"In maggior parte sono deputati-squillo. Nel senso che vengono chiamati per alzare la mano. Il momento centrale, checchè se ne pensi, è l'aula e lì il gruppone Dc-Psi si gloria di far intervenire una sola persona: il segretario e il capogruppo il quale poi è emanazione del partito. Lo Stato dei partiti, dicono. Ma il diritto primario ce l'ha il cittadino, non il partito. Qui la massa dei deputati ha il solo dovere d'essere muta. Perché? Non si chiama Parlamento?".
UN PO' ANTIQUATO....
"No, antico semmai. La verità è che siamo allo Stato corporativo. Perché il Cnel non esiste? Perché le corporazioni si esprimono qui. E Ingrao, ad alto livello, è un gentiliano puro: tutto, tutto per lui sta dentro lo Stato".
C'E' CHI DICE: MENO MALE CHE L'AULA PARLAMENTARE E' SEMIVUOTA, SI VEDE CHE I PARLAMENTARI LAVORANO DOVE SI DEVE LAVORARE, CIOE' IN COMMISSIONE.
"Questa cialtronata te l'hanno detta i comunisti, Libertini magari. E ti hanno portato ad esempio il Congresso americano: ma in America ci sono mille aule, mille circuiti televisivi, tutto si discute in pubblico, alla Tv. Qui in commissione, non ti ammettono una sola persona estranea. Sai che non ho ancora lo stenogramma di quella commissione Sanità in cui mi hanno fottuto il referendum manicomiale?
PER IL CASO KAPPLER PERO' IL DIBATTITO FU DIFFUSO PER TV...
"Ma anche lì gli stenografici non ci sono ancora. pensa poi alla giunta per il regolamento che non ha verbali. Alle commissioni bicamerali che lavorano quasi in segreto. Da due anni e mezzo chiediamo la raccolta della giurisprudenza, ma dal '72 non la pubblicano più: i parlamentari non sanno nemmeno quali sono i loro diritti".
COME LAVORA, COME PUO' LAVORARE UN PARLAMENTARE?
"Malissimo. Non c'è intanto un recapito telefonico individuale. C'è solo per i gruppi. Adesso si spendono soldi, e molti. Per chi? Per i Gruppi. Ma dove va il povero parlamentare-peone della Dc la sera? Qui è chiuso, dopo le nove non ci si mangia nemmeno, il suo alberghetto non ha certo comfort, una hall dove leggere. Per forza si ficca a vedere dei western. Credi a me, il deputato singolo è considerato un pericolo per la loro concezione dello Stato dei partiti".
RECENTEMENTE, VOI RADICALI AVETE PARLATO DI UN ALTRO PERICOLO: L'UNICAMERALISMO. MA IL BICAMERALISMO, COSI' COM'E', VI STA BENE?
"No. Voglio il Senato eletto in anni diversi con un metodo elettorale diverso. In America, chissà Perché, votano a metà legislatura. La democrazia è voto continuo. La democrazia deve superare i referendum per assuefazione, non Perché non li fa. Il sistema bicamerale, in Italia, è ancora da creare. Non credo all'efficienza giacobina, stalinista, gentiliana, ingraiana. Credo profondamente che il processo formativo delle leggi debba essere lento, difficile, contraddittorio".
COSI' FACENDO, NON ENFATIZZI IL MOMENTO DELL'AULA?
"Io enfatizzo anche le commissioni. Tutti i luoghi dove il dibattito dovrebbe essere pubblico. Ma lì invece non lo è. Ingrao ha tolto ai deputati il diritto di lavorare anche nelle commissioni alle quali non erano stati assegnati. Ha permesso la votazione contemporanea in commissione, con sede legislativa, e in aula. Comunque il nostro ostruzionismo ha vinto in commissione, anzitutto".
MA NON PARLATE TROPPO TUTTI QUANTI?
"Può darsi. parleremmo di meno se loro parlassero di più. Sul Concordato stavano per chiudere in sei ore: è durata sette giorni. Su Osimo non è ancora finita. Per loro si dovrebbe fare tutto in commissione. Poi uno solo parla in aula, sempre lo stesso magari. Sul Parlamento, sulle istituzioni abbiamo fatto un lavoro enorme, di riflessione critica, e la stampa cialtrona niente. Abbiamo fatto fior di convegni, e niente. Prendiamo 22 mila voti in Trentino-Alto Adige e tutti ne parlano. Dove scatta ancora l'autodifesa? Alla Rai-Tv. Ma è un vicolo cieco. Venti deputati radicali, credimi, non li reggerebbero".
COS'E' OGGI IL PARLAMENTO SECONDO TE?
"E' il luogo di mera registrazione delle volontà politiche esterne, dove si trascrivono ordini presi in extremis dai partiti. Da qui leggi fragili, precarie, pessime, impraticabili che poi devono rifare. Guarda l'aborto".
QUALCUNO INSINUA CHE TU RIMPIANGI, IN FONDO, L'AULA IN CUI SI VERIFICAVANO STORICI SCONTRI, GLI SCONTRI DEI TEMPI DI SCELBA.....
"Potrei anche averne nostalgia. Nel senso che oggi, purtroppo, sono i comunisti a volere leggi scelbiane, che è un loro presidente ad affidarle in sede legislativa alle commissioni".
DICONO ANCHE CHE ATTACCHI IL PARLAMENTO PER ATTACCARE IL QUADRO POLITICO
"Non siamo mai stati contro la grossa coalizione. Se però i suoi contenuti sono analoghi al codice Rocco.....".
COS'E' OGGI UN PARLAMENTARE PER MARCO PANNELLA QUASI "EX"?
"Ci sono i parlamentari radicali e gli altri. Non esiste "il parlamentare". Ci sono parlamentari ai quali Dc e Psi possono togliere il diritto di parola. E ci siamo noi. Comunque continuerò a lavorare qui dentro. Cambierò solo la carta intestata.....".