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Pannella Marco, Guce - 26 gennaio 1979
SISTEMA COMUNE DI ESTRADIZIONE

SOMMARIO: il Parlamento Europeo discute una proposta di armonizzazione delle normative nazionali in materia di estradizione che mira a colpire il terrorismo e regolementare il diritto d'asilo politico. Pannella interviene rilevando che esiste anche un terrorismo di Stato, che colpisce le opposizioni e viola il diritto in nome della Ragion di Stato: condizioneprioritaria di una integrazione europea nel campo della giustizia è quindi la tutela dello Stato di diritto (26-01-1979).

Pannella. - Signora Presidente, chi ci ascoltasse con attenzione avrebbe proprio l'impressione che il terrorismo nasca come un fenomeno spontaneo nella nostra storia e che tutti quanti noi qui presenti - quali che siano le forze politiche alle quali apparteniamo - non ne siamo assolutamente coinvolti. Si è detto che si deve rifiutare la violenza come mezzo di lotta politica. Personalmente ne sono convinto. Con il partito radicale noi pratichiamo la non-violenza con rigore e siamo molto spesso degli avanzi di galera, perché siamo andati in galera per resitere alle violenze dello Stato, ma senza mai, a nostra volta, usare violenza.

Io vorrei che chiunque parli qui, da sinistra o da destra, si chiedesse se il metodo della violenza, in qualche caso nella lotta politica, non faccia parte del proprio album di famiglia, magari anche di foto molto recenti del proprio album di famiglia: per l'indipendenza nazionale o per la rivoluzione - quella di destra o la nostra, di sinistra. Voglio anche dire che questo medioevale diritto di asilo si è protratto fino ai nostri giorni. Una delle tecniche degli Stati violenti è di fare di ogni oppositore e di ogni dissenziente o un pazzo o un terrorista. Dobbiamo allora preoccuparci per i meccanismi del diritto dello Stato di diritto. Non dei meccanismi che servono la ragion di Stato. Temo che molti confondano il senso dello Stato con la ragion di Stato, che molti confondano il senno del diritto con il diritto preteso, del potere, di criminalizzare le opposizioni.

lo penso che dobbiamo dire con molta fermezza che la voce terrorismo comprende anche i terrorismi di Stato nei nostri nove paesi. I magistrati italiani hanno scritto in modo chiaro, negli atti di molti processi riguardanti le peggiori stragi di Stato, che i servizi dello Stato hanno coperto e promosso le peggiori stragi verificatesi nel nostro paese. I colleghi italiani sanno - vedi processi di Catanzaro e di Peteano - che in Italia è scritto, negli atti dei nostri processi, che ai massimi livelli dello Stato e ai massimi livelli dei servizi di sicurezza si annidavano i complici e i propugnatori del terrorismo e che si sono fabbricati spesso falsi terroristi per coprire quelli veri.

Possiamo augurarci tutti gli spazi giuridici - municipali, europei, cosmopoliti - tutti quelli che volete; ma alla condizione che all'interno del perimetro di questo spazio vi sia la difesa del diritto, la difesa dell'imputato presunto innocente, la difesa dei diritti dei cittadini nei confronti del potere. Tutto sta a sapere quale spazio vogliamo.

Lady Elles, rispetto moltissimo la sua introduzione, ma c'è un interrogativo concreto: che cosa succederebbe se degli Stati mandassero dei dossier d'estradizione, come lo stato fascista tentava di mandarne in Francia negli anni '30, contro cosiddetti "terroristi" ? Noi sappiamo che quei dossier erano falsi e che a Parigi arrivano dossier falsi anche dai nostri Stati democratici. Io mi auguro quindi che nello spazio europeo, come in quegli spazi nazionali nei quali finora abbiamo, a volte tristemente, a volte più felicemente abitato, si rispettino i diritti di tutti.

158, 18-Dic-96, 00:28, O.Dupuis, I.Forni, *, 45650,

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PE: discorsi di Pannella

 
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