di Eugenio ScalfariSOMMARIO: Il direttore del quotidiano "La Repubblica" commenta favorevolmente la campagna promossa da Marco Pannella »per combattere la fane nel mondo e per devolvere il 2 per cento del reddito nazionale in favore dei bambini minacciati di morte per denutrizione e la marcia organizzata per Pasqua da Porta Pia a S.Pietro. Suggerisce ai promotori dell'iniziativa tre obiettivi »realistici : la richiesta da parte del governo italiano al segretario generale dell'ONU perché tutti i paesi dell'organizzazione siano invitati »perentoriamente ad adempiere i loro obblighi nella lotta contro la mortalità infantile; un intervento di papa Wojtyla »che stimoli i governi e le organizzazioni internazionali a dare seguito alle parole con fatti concreti e adeguati alla dimensione del problema ; la massima informazione da parte dei mezzi pubblici di comunicazione delle iniziative del comitato promotore. Ritiene infine che questi obiettivi potrebbero essere ottenuti in pochi giorni, durante i quali sarebbe »una pressione indeb
ita quella di Pannella di continuare un digiuno che può portare a drammatiche conseguenze personali .
(LA REPUBBLICA, 11 aprile 1979)
La domenica di Pasqua il comitato dei nonviolenti che ha fatto propria l'iniziativa di Marco Pannella per combattere la fane nel mondo e per devolvere il 2 per cento del reddito nazionale in favore dei bambini minacciati di morte per denutrizione, ha organizzato una veglia e una marcia che si concluderà in piazza San Pietro.
Per quanto se ne sa, alla marcia parteciperanno uomini e donne di tutti i partiti laici, dai comunisti ai radicali, dai socialisti ai liberali, oltre a molti cattolici, sacerdoti, cristiani del dissenso.
Ho chiesto a Pannella che cosa si propone: andranno in San Pietro per far cagnara e per disturbare la tradizionale benedizione del papa?
Mi ha risposto che questo è l'ultimo dei loro pensieri. La marcia vera e propria si concluderà prima, e i partecipanti arriveranno sulla piazza alla spicciolata, per »pregare laicamente .
Confesso di non aver capito bene che cosa significhi pregare laicamente, ma credo che l'intera manifestazione abbia come obiettivo quello di ottenere da papa Woitjla un solenne e pubblico intervento affinché i governi di tutto il mondo s'impegnino a fondo nel progetto di difesa della vita dei bambini. Lo farà il papa? Interverrà il nostro presidente della Repubblica, che ha già dimostrato la sua disponibilità? Ci sarà un risultato concreto, una specifica pressione del governo italiano sulla segreteria delle Nazioni Unite?
Finora s'è fatto un gran parlare di questo progetto, di questa gigantesca campagna d'aiuti e di sviluppo su scala mondiale, dell'anno del bambino, della possibilità di utilizzare »in favore della vita una parte delle immense somme che vengono destinate all'industria delle armi e agli eserciti. Risultato concreti: zero. Per scuotere governanti, partiti e pubblica opinione, Pannella ha iniziato il digiuno. Ieri era al suo trentaquattresimo giorno e aveva una faccia da far paura. I medici temono che - se proseguirà - il suo organismo ne sarà vulnerato »irremissibilmente .
Qual è dunque, arrivati a questo punto, lo sbocco di questa lotta contro avversari che non si vedono, perché tutti, a parola, si dichiarano d'accordo, ma nessuno nei fatti, fa qualcosa per provvedere?
Credo che, realisticamente, i promotori dell'iniziativa debbano proporsi:
1. Un'immediata e pressante richiesta da parte del governo italiano al segretario generale dell'ONU affinché inviti perentoriamente tutti i paesi membri dell'organizzazione ad adempiere i loro obblighi nella lotta contro la mortalità infantile. Una richiesta del genere potrebbe essere ovviamente accompagnata dalla dichiarazione che il governo italiano è pronto da parte sua, a far fronte ai suoi impegni. Vogliono o non vogliono il presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri, Forlani, assumersi questa responsabilità? E vuole il capo dello Stato sollecitarli in proposito?
2. Un intervento di papa Wojtyla che stimoli i governi e le organizzazioni internazionali a dare seguito alle parole con fatti concreti e adeguati alla dimensione del problema. Siamo in presenza, forse per la prima volta, di un tema che consente di unificare valori, culture, iniziative dissimili. E chi meglio del capo della Chiesa può assumersi un compito così »ecumenico ?
3. L'intervento dei mezzi pubblici di comunicazione, a cominciare dalla TV, per consentire al comitato promotore di affrontare l'argomento con l'ampiezza che esso merita e richiede.
Se tra gli impegni verbali e la reale volontà di realizzarli non c'è un muro d'ipocrisia, questi tre obiettivi non dovrebbero essere chimerici. Essi possono essere ottenuti in un arco di pochi giorni, durante i quali sarebbe, a mio avviso, una pressione indebita quella di Pannella di continuare un digiuno che può portare a drammatiche conseguenze personali.