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Del Rio Domenico - 15 aprile 1979
I laici oggi a S. Pietro
In marcia per la vita e il disarmo aspettando una parola da papa Wojtyla - La "processione laica" partirà da Porta Pia e attraverserà tutta Roma

di Domenico Del Rio

SOMMARIO: Con un articolo in prima pagina e il titolo d'apertura, oltre al fondo del direttore Eugenio Scalfari [testo n. 5036] e una vignetta di Forattini che mostra Pannella vestito da papa che abbraccia Wojtyla, il quotidiano "La Repubblica" fornisce un'ampia informazione sulla "marcia di pasqua" contro lo sterminio per fame nel mondo che partendo da Porta Pia si concluderà a piazza S.Pietro. Si dà conto delle personalità che vi parteciperanno, degli incontri previsti con Pertini e Andreotti, del percorso, degli slogan e degli striscioni. L'attesa per le parole del papa: »Ne parlerà Wojtyla nel suo discorso? Si rivolgerà ai potenti della terra, ai mercanti d'armi, ai signori della guerra, come gli ha chiesto il leader radicale? .

(LA REPUBBLICA, 15-16 aprile 1979)

ROMA - Fiori e rami d'ulivo. Anche i profeti laici hanno il loro rituale. Fiori e rami d'ulivo in mano a Pannella, Terracini, Bucalossi, Argan, Trombadori, Susanna Agnelli, Emma Bonino, Giorgio Benvenuto, in questa mattinata pasquale per le vie di Roma, da Porta Pia (fantasmi anticlericali del Risorgimento) a Piazza San Pietro.

Il »Comitato per la vita, per la pace, per il disarmo organizza questa mattina la grande »processione laica per la salvezza dei milioni di bambini che muoiono di fame ogni anno nel mondo. Perché la coscienza di tutti si risvegliasse. Pannella ha digiunato più di trenta giorni e ha escogitato questa commistione di sacro e laico, nella domenica di Resurrezione.

A Porta Pia, alle 8, prima della partenza saranno letti i messaggi di Ingrao e Fanfani.

Al Quirinale, Pertini riceverà una delegazione del Comitato e ripeterà il grido del suo discorso presidenziale: »Si svuotino gli arsenali di guerra, sorgente di morte, si colmino i granai, sorgente di vita .

I partecipanti al corteo per la vita saranno ricevuti a Palazzo Chigi dal presidente del Consiglio. Ieri, Andreotti ha già fatto un gesto significativo. Ha approvato la decisione del Cipes (Comitato interministeriale per la politica economica estera) di annullare 20 miliardi di lire di debiti contratti con l'Italia da alcuni paesi più poveri del Terzo mondo.

»Uniti per la vita, uniti per la pace, uniti per il disarmo sarà lo striscione che precederà il corteo. »Salviamoli e salviamoci , »Perché risorga la speranza , saranno gli appelli lanciati.

Alla gente che si affaccerà alle finestre, in questo mattino pasquale, gli itineranti per la vita, con i loro fiori, con i loro rami d'ulivo, con i loro cartelli diranno: »Pensate ai 50 mila bambini che sono morti di fame durante la notte, agli altri che stanno morendo mentre vi svegliate, ai mille miliardi di lire che in quelle stesse ore sono stati spesi in inutili armi mortali. Pensate che possiamo salvarli, che potete salvarli, se ci riuniremo tutti per chiedere: vita, pace, disarmo!

Il corteo passerà davanti al Parlamento e a Palazzo Madama, poi si avvierà verso Ponte Vittorio. Di là dal Tevere, all'inizio di via della Conciliazione, si scioglierà.

Gli uomini politici, i personaggi noti e tutti gli itineranti per la vita andranno a mescolarsi alla folla che riempirà Piazza San Pietro. Andranno ad ascoltare che cosa dirà il papa nella sua omelia.

L'appuntamento è con quell'uomo che, nel giorno della Resurrezione, può parlare »Urbi et orbi , che ha l'autorità morale di rivolgersi ai potenti della terra, ai mercanti di armi, ai signori della guerra.

Non accadrà nulla, forse: sulla piazza, la parola d'ordine è »grande rispetto ; saranno inutili polizia e carabinieri, ma l'attesa sarà grande. Wojtyla e Pannella non si vedranno, non dialogheranno, ma si sentiranno presenti l'uno all'altro.

Da un lato, in fondo alla piazza, l'uomo che si attribuisce il massimo della laicità in Italia. Dall'altro, su sagrato della basilica, il pontefice cattolico, di cui nessuno al mondo è più carico di sacralità. Da un lato, l'esponente di quella »società radicale ritenuta colpevole di sublimare l'individualismo consumistico che ha rischiato, invece, di morire di digiuno per amore di milioni di bambini. Dall'altro, il capo di una Chiesa che ha per supremo comandamento l'amore e che prende il suo nome da Cristo che »ha amato i suoi sino alla fine .

La presenza di Pannella non distrarrà il pontefice nel raccoglimento della sua preghiera liturgica né turberà i solenni canti della Pasqua. Ma il pensiero dei bambini che muoiono di fame entrerà nella mente del papa al momento della messa in cui viene fatto il ricordo di tutti gli uomini che soffrono.

Ne parlerà Wojtyla nel suo discorso? Si rivolgerà ai potenti della terra, ai mercanti d'armi, ai signori della guerra, come gli ha chiesto il leader radicale? Rinnoverà l'appello che Paolo VI aveva lanciato in India e ripetuto all'Onu, di togliere denaro dal bilancio degli armamenti per destinarlo a chi ha fame?

Ne accennerà all'Angelus di mezzogiorno, in quel colloquio domenicale sempre così sentito dalla folla?

Ieri il corsivo in prima pagina dell'"Osservatore Romano", che conteneva una parte quasi di plauso a Pannella, sembrava aver perfino l'aria di un appuntamento. Tutti pensano che il pontefice non deluderà, con il silenzio, l'attesa di migliaia di persone che hanno attraversato la città di Roma con un carico di speranza.

Nella notte, mentre nelle chiese cattoliche si svolgeva la veglia pasquale del sabato santo, in attesa di commemorare la resurrezione di Cristo, anche i radicali hanno dato vita a una loro »veglia a Piazza di Spagna. Canti e interventi a un microfono aperto a tutti, su per la gradinata di Trinità dei Monti, sfolgorante di colori per la mostra delle azalee. Ha parlato Terracini. Giovani e ragazze hanno passato la notte a preparare striscioni e cartelli da portare al mattino a Porta Pia.

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Il percorso del corteo

Il corteo organizzato dal »Comitato per la vita, per la pace e per il disarmo , in questa domenica di Pasqua, a Roma, partirà da Porta Pia e farà la prima tappa al Quirinale, dove una delegazione sarà ricevuta dal presidente della Repubblica. Pertini consegnerà ai delegati del Comitato un messaggio che verrà letto davanti al Quirinale. I partecipanti alla marcia continueranno poi fino a Palazzo Chigi, dove saranno attesi dal presidente del Consiglio Andreotti. Dopo essere passato davanti al Parlamento e al Senato, il corteo imboccherà corso Vittorio Emanuele II, fino al ponte sul Tevere. All'inizio di via della Conciliazione, esso si scioglierà e i partecipanti si recheranno individualmente fino a Piazza San Pietro per ascoltare la parola del papa.

 
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