Leonardo SciasciaSOMMARIO: Nelle discussioni che si sono aperte in merito alla proposta sull'amnistia avanzata da Piperno e Pace, si è dimenticato che i due sono "persone situate in zona e funzione 'ambigua'". Occorre stare attenti che l'azione della polizia tendente a colpire in queste zone ambigue, azione che può anche essere intelligente, non produca più che una vera giustizia un "raccolto rosso", cioè un raccolto indiscriminato di morti...
(LOTTA CONTINUA, 26 giugno 1979)
Di questo non si è saputo tener conto, nelle discussioni che si sono aperte sull'articolo di Franco Piperno e Lanfranco Pace pubblicato da »Lotta Continua del 13 giugno: che la proposta di un'amnistia veniva appunto da Piperno e Pace e non da Curcio. Se ne è discusso, cioè, come se venisse da un brigatista o attendibilmente sedicente o identificato al di là di ogni dubbio o sufficientemente accreditato dall'organizzazione clandestina; mentre effettivamente veniva da persone situate in zona e funzione »ambigua , e in un momento in cui tale »ambiguità comporta, per coloro che l'hanno vissuta e la vivono, dei rischi e dei pericoli che ogni cittadino capace di una certa intelligenza delle cose non può non vedere.
Dico subito e valutando astrattamente i fatti (si badi: astrattamente) che l'azione della magistratura e della polizia nel colpire in questa zona ambigua e nel perseguire elementi che hanno funzione ambigua si può dare anche per intelligente: ma nel senso di quello che Dashiell Hammett chiama »raccolto rosso , cioè un raccolto indeterminato, indefinito e propriamente indiscriminato di morti tra i quali saranno anche quelli »giusti .
In una valutazione meno astratta, siamo alla repugnanza: non vogliamo un certo numero di morti, che si siano o no quelli »giusti , ma un certo numero di arresti e di giudizi che siano sicuramente »giusti . e che godano di tutte le garanzie costituzionali.
C'è un passo dell'articolo di Piperno e Pace che mi ha impressionato moltissimo e che spero moltissimo impressioni ogni italiano rispettoso della legge e contrario ad ogni violenza: »Noi stessi siamo quindi gli ultimi a scommettere sulla nostra riuscita; e perfino, sia detto con rabbia e con paura in questi giorni, sui nostri destini individuali .
Questo è un passo che impone meditazione, preoccupazione e - a chi ne ha il dovere - quelle misure e quei provvedimenti che valgano a scongiurare il »raccolto rosso .
(»Lotta Continua 26 giugno 1979)