SOMMARIO: primo intervento di Marco Pannella al Parlamento Europeo. La Commissione speciale temporanea per la verifica dei poteri ha presentato la sua relazione che comunica l'esclusione di alcuni partiti (tra i quali i Grünen tedeschi di Petra Kelly e Roland Vogt, i Verdi francesi, i liberali inglesi, ed altre formazioni alternative) dall'emiciclo europeo. Emma Bonino e Marco Pannella rilevano l'ampio consenso ottenuto da tali movimenti nonostante i tentativi antidemocratici di boicottaggio condotti tramite i mass-media e le leggi elettorali "ghigliottina". Pannella difende inoltre l'esistenza del Gruppo di Coordinamento tecnico e di Difesa dei deputati Indipendenti, (di cui fanno parte i due eletti radicali, la Volksunie, il Movimento anti-CEE danese ed un indipendente irlandese) dai tentativi di elevare la soglia minima per la costituzione di un gruppo parlamentare.
Presiede la plenaria Luise Weiss, membro decano del PE, che dà la parola a "Madame Pannella" e poi si corregge subito...(17-0779).
Pannella. - Signora Presidente, questo equivoco è particolarmente apprezzato dai deputati radicali italiani che proprio un momento fa, parlando di una lista esclusa - a nostro avviso, con violenza - da questo Parlamento, hanno parlato appunto di una lista femminista. Noi, partito radicale, siamo un partito noto per non ritenere che vi sia nessuna condizione sessuale privilegiata, per cui l'avermi chiamato "Madame Pannella" è qualcosa che posso accogliere in modo sorridente come un lapsus freudiano, magari non voluto dalla nostra Presidente.
Detto questo, signora Presidente, prendo atto che dalla relazione della commissione provvisoria per la verifica dei mandati noi abbiamo conferma che molto spesso esiste nella nostra Europa una legalità formale che non corresponde a nessun criterio di giustizia e che viola la regola del gioco democratico. In particolare, prendo atto che questa commissione provvisoria per la verifica ha indubbiamente constatato che, secondo le leggi britanniche, è giusto che dieci persone, deputate dai cittadini britannici a rappresentarle in questo Parlamento, in base a criteri di legalità formale che non corrispondono alla giustizia e alle regole del gioco democratico, siano ecluse da questo nostro Parlamento e che quindi altri, al loro posto, occupino questi banchi.Allora, se noi vogliamo che questo Parlamento viva in modo diverso da quello in cui altri Parlamenti nazionali, in epoche storiche tristi, hanno vissuto; se non vogliamo che questo Parlamento sia solo il portavoce dei potenti e dei burocrati che ci dominano e dis
truggono la qualità della nostra vita e minacciano di nuovo la pace del nostro tempo; se vogliamo questo, io penso che dovremo tutti raccogliere il suo appelIo, signora Presidente, quando lei ha ricordato ehe il diritto deve essere davvero sovrano e non tollerare eccezioni.
La ringraziamo di questo ammonimento, signora Presidente, e diciamo che siamo consapevoli qui di essere in pochissimi sopravvissuti ad una serie di azioni violente e non democratiche, che hanno portato i cittadini europei in molti paesi, come la Francia, la Germania e l'Inghilterra, a non poter scegliere, a non poter conoscere prima di scegliere. La violenza delle esclusioni dai mass-media dei gruppi nuovi - non minoritari, spesso maggioritari, perché gli antinuclearisti e gli ecologisti, i non violenti, sono spesso maggioritari nelle speranze dei nostri popoli - ha fatto si che siano stati falcidiati. Sono state commesse delle scorrettezze: vi siete attribuiti del denaro che non vi spettava nelle campagne elettorali, contro ogni "esprit de loi"; vi siete impossessati di denaro pubblico per le vostre campagne private di partiti; avete escluso dalle televisioni e dalle radio pubbliche, di monopolio pubblico, il diritto e il dovere di informare i cittadini perché segliessero in coscienza; avete - con sbarramen
ti del 5 o del 6 o del 7 % - impedito che sedessero tra noi persone legittimamente deputate, secondo la legittimità repubblicana, a sedervi, e adesso state tentando, con l'ottusità burocratica che si cerca di imporre a questo Parlamento, di violare il Regolamento nei giorni prossimi, cercando di sciogliere i gruppi già costituiti e, innanzitutto, un gruppo che comprende nel suo interno, sicuramente, i pochi rappresentanti dello strenuo regionalismo federalista, della strenua azione pacifista non-violenta, dell'azione antinucleare. Noi siediamo in questa Aula, signora Presidente, consapevoli che dei momenti di violenza potranno per un momento batterci, ma voi sapete, colleghi eletti come siete stati eletti, che sul nucleare noi rappresentiamo almeno la metà d'Europa, perché, se su questo tema fosse indetto un referendum nei vostri paesi, o cambiereste opinione o altrimenti sareste battuti.
Per questo, signora Presidente, la ringrazio della tolleranza con la quale lei mi ha consentito di parlare con qualche latitudine maggiore di quella che lo stretto richiamo al regolamento - articolo 6, secondo paragrafo - non avrebbe consentito e mi auguro che la sua civiltà e la sua tolleranza siano l'annunzio per questo Parlamento di un cambiamento rispetto ai metodi che pure, dalle conferenze abusive dei capigruppo, ci è sembrato di poter temere per il nostro Parlamento.