SOMMARIO: dei 410 deputati che componevano il Parlamento Europeo nel 1979, solamente una trentina sono presenti nell'emiciclo per ascoltare le dichiarazioni della Commissione e del Consiglio ed il relativo dibattito sulla situazione dei rifugiati indocinesi e sul conflitto in Vietnam. Pannella interviene per invocare un risveglio delle coscienze di coloro che permettono che 400 miliardi di dollari siano spesi all'anno in armi mentre continua l'olocausto dei 50 milioni di morti per fame. Questa è l'onta dell'Europa e delle coscienze di tutti ed ognuno (19-07-79).
Pannella. - Signora Presidente, abbiamo preso atto delle dichiarazioni e delle comunicazioni che ci sono state fatte. Esse sono state fatte, e la maggioranza ha voluto che fossero così fatte, in un'ora nella quale la maggior parte dei parlamentari non ha potuto ascoltare documenti e relazioni sicuramente importanti. La maggioranza dei deputati presenti così ha stabilito e questo vada a suo onore o a suo carico: ciascuno ne sarà testimone. Il fatto è che dalla televisione francese, che è ammessa in quest'Aula, la Francia sa, - non so se era vero Signora Presidente -, che solo trenta deputati, solo trenta parlamentari, stavano discutendo del Vietnam. Questa è la notizia che il popolo francese ha udito. Ringraziamone il presidente di un certo gruppo. Questa è la notizia e questa l'immagine che è stata data del nostro Parlamento. Immagine non falsa, per l'iniziativa votata dai deputati presenti, i quali hanno appunto così stabilito! Comunque, signora Presidente, su un tema così drammatico io non posso che limita
rmi, umilmente, a dire che dinanzi ai gruppi di potere di questo Parlamento e dinanzi all'Europa noi prendiamo atto di tutte le buone frasi, le buone intenzioni e i buoni impegni. Ho udito le frasi così calorose, appassionate del presidente Faure. Ebbene fra qualche mese giudicheremo. Noi ci auguriamo che tutto questo sia vero e che sia vero qualcosa di più, signora Presidente. Noi ci auguriamo, siamo anzi certi, che nessuno voglia speculare per motivi ignobilmente di parte su una grande tragedia. Noi siamo certi che così non è. Ho solo un motivo di perplessità, signora Presidente, da non-violento quale sono, da radicale quale sono, da pacifista quale sono, da democratico di classe quale sono. Quando sento questi interventi così accorati e ascolto queste risate, così distinte, penso, Signora Presidente, che a poche ore di aereo da qui, muoiono altrettanti innocenti - milioni e milioni - di fame e di denutrizione. E sono decine di milioni, ogni anno, di bambini, donne, vecchi e uomini. A poche ore di aereo da
qui, ma non so quanto lontano dalle nostre buone coscienze, a buon mercato, di cristiani, di liberali, di socialisti, magari di non-violenti. Allora io spero, laico non credente, che davvero il miracolo si compia, che coscienze di potenti insensibili all'olocausto immondo dei cinquanta milioni di assassinati per fame, - perchè le vostre forze politiche vogliono che si spendano quattrocento miliardi di dollari all'anno per armamenti e ognuno di questi dollari è un'oncia di pane che viene tolta dalla bocca di quanti sono assassinati -, abbiano dei soprassalti. Prego, da non credente, che sia davvero possibile che le vostre coscienze politiche, che il vostropotere, salvi questi vietnamiti, mentre nulla fate perchè quest'anno, - nell'anno proclamato internazionale del fanciullo -, sia com'è, l'anno internazionale dell'assassinio del fanciullo per motivi di classe, per motivi di insensibilità, per motivi che sono e costituiscono il disonore della nostra Europa, così come delle nostre coscienze.