SOMMARIO: Nell'ambito della campagna per la legalizzazione delle "non-droghe" (derivati della canapa indiana) il segretario del Partito radicale compie un atto di disobbedienza civile fumando, nel corso di una conferenza stampa a cui partecipano anche Rosa Filippini ed Emma Bonino, una sigaretta all'hashish. Viene per questo arrestato. Rosa Filippini denuncia il tentativo di provocazione della Questura di Roma contro una manifestazione per la legalizzazione delle non-droghe indetta dal Partito radicale. La sintesi della conferenza stampa.
(Notizie Radicali del 5 ottobre 1979)
Roma 5 ottobre 1979 - N.R. - Conferenza stampa, alle ore 11,30, presso la sede del Partito radicale
E' intervenuta per prima Rosa Filippini, la segretaria del Partito radicale del Lazio.
Rosa Filippini ha riferito alla stampa e ai presenti (tra cui i commissari di polizia Pompò e Mariani, del primo distretto) che ieri sera, alle 19,30, il commissario del primo distretto Stella, in una dichiarazione verbale aveva riferito che nel corso della manifestazione programmata per domani, non sarebbero state tollerate infrazioni di sorta e che la manifestazione verrà sciolta con la forza se i partecipanti verranno sorpresi mentre "compiono reati". Chiara l'allusione a quanti nel corso della manifestazione avessero confezionato o fumato "spinelli".
Rosa Filippini ha denunciato che questo della questura di Roma è un comportamento provocatorio ormai usuale. La manifestazione era stata convocata ed indetta circa tre settimane fa e notificata alla questura per telegramma. Rosa Filippini in persona successivamente si era recata martedì scorso in questura per farsi vistare l'atto di notifica.
"C'erano quindi tutti i tempi necessari di preavviso", ha detto Rosa Filippini. La questura ha invece fatto riferire solo ieri sera, verbalmente, che la manifestazione può essere repressa con la forza, quando ormai è difficilissimo sconvocarla".
Questo pomeriggio, ha detto Rosa Filippini, con un estremo atto di buona volontà, una delegazione del Partito radicale si recherà in questura e chiederà quali sono le intenzioni delle forze dell'ordine.
Rosa Filippini ha comunque fin da ora rivolto un appello a tutte le forze politiche perché si facciano garanti dello svolgimento della manifestazione che, nella tradizione delle iniziative radicali, sarà rigorosamente pacifica e nonviolenta.
"La polizia e la questura di Roma - ha detto ancora Rosa Filippini - possono con il loro atteggiamento provocare un altro 12 maggio. Respingiamo questa provocazione che non siamo disposti a tollerare.
Rosa Filippini ha quindi annunciato che la manifestazione a Santa Maria in Trastevere e il relativo corteo è stata sconvocata e che l'appuntamento è fissato direttamente a piazza Navona, dove è previsto l'intervento di gruppi musicali e interventi politici.
Successivamente è intervenuto il segretario del Partito radicale Jean Fabre.
Fabre ha acceso simbolicamente una sigaretta con tabacco e ha detto: "questa non è droga". Successivamente ne ha accesa un'altra, contenente marijuana dicendo: "questa è non-droga". Ne ha aspirato alcune boccate e ha passato lo spinello ad Emma Bonino, e inseguito al commissario Pompò.
Questi, dopo aver chiesto se la sigaretta conteneva sostanze stupefacenti, procedeva all'arresto di Fabre. Veniva anche sequestrata la pianta di canapa indiana esposta sul tavolo di presidenza e disposta la perquisizione della sede del Partito radicale, con l'identificazione di una dozzina di persone. La perquisizione ha avuto esito negativo.
Salgono così a due le persone che sono state incarcerate per reati connessi alle non-droghe.
Ieri mattina era stato arrestato, per un analogo gesto di disobbedienza civile, il consigliere comunale radicale Angiolo Bandinelli.