SOMMARIO: di fronte alla drammatica situazione creatasi in Vietnam ed in Cambogia, il Parlamento Europeo si interroga sulle possibili modalità per portare un aiuto alle popolazioni stremate dal conflitto. Ma né destinando tale aiuto ai rifugiati in Tailandia, né affidandolo nelle mani delle forze in guerra si risolveranno i problemi dei popoli cambogiano e vietnamita, intesi come soggetto differente con interessi diversi da quelli dei loro governanti, impegnati nel condurre una guerra sanguinosa. E' inoltre auspicabile un immediato incremento di risorse mobilitate per portare un aiuto umanitario alle popolazioni bisognose, ripristinandolo per il Vietnam ed aumentandolo per la Cambogia (25-10-79).
Pannella. - (F) Signor Presidente, mi si consenta di fare un'ipotesi, purtroppo quanto mai infondata: domani, ripeto domani, il governo vietnamita e quello cambogiano accettano tutte le condizioni che, con o senza motivo, possono essere poste, affinché tali popolazioni beneficino di un aiuto. Quanto denaro l'Europa dedica direttamente a tale aiuto? Ricordo i dati forniti dal Commissario Cheysson, ma ho sentito anche poco fa l'intervento dell'onorevole Agnelli. Nessuno di noi, credo, ha obiezioni da muovere al governo Thailandese nella presente situazione. Apparentemente tutti vorrebbero aiutarlo, e questi orrori, queste persone che muoiono e che continuano a morire, se ho capito bene quanto ha detto l'onorevole Agnelli, sono in Thailandia. Il mondo libero, il mondo Occidentale, che vorrebbe tanto aiutare i cambogiani e i vietnamiti, non può farlo perché i cattivi vietnamiti o i cattivi cambogiani non lo permettono. Perché allora non ci preoccupiamo di salvare coloro che si trovano in Thailandia, di salvare l
a Thailandia stessa che si dibatte in una crisi terribile ?
Questa è dunque la situazione. Io credo che vi siano persone che si mettono a posto la coscienza a buon mercato grazie agli errori che i comunisti continuano a compiere. Perché questa è la verità e questa è la situazione.
La posizione e gli errori dei comunisti servono proprio a coloro che vorrebbero criticare. Qual'è il risultato dell'interrogazione che essi hanno presentato? A mio avviso essi hanno fornito l'occasione di ascoltare la posizione della Commissione, di sentire che talune delle vostre critiche erano arbitrarie o troppo parziali. Voi avete permesso in questo modo di far apparire taluni - e senza che costasse molto - come difensori dell'umanità, se i cattivi vietnamiti o i cattivi cambogiani glielo permettessero. Cio' non è vero, anzi è falso. Essi li lascerebbero morire quasi tutti di fame, se ciò non rispondesse al loro interesse politico.
Io sono d'accordo con voi e lo ribadisco: occorre il ripristino immediato dell'aiuto alimentare al Vietnam e un aumento sensibile di quello destinato alla Cambogia. Ma, col vostro permesso, ai soli vietnamiti e ai soli cambogiani. Questa è la garanzia che noi vogliamo, senza alcuna condizione posta dai liberatori, né da coloro che ritengono che 200 mila persone debbano allontanarsi da là e che altre 200 mila persone debbano recarsi in Cambogia. Non volete forse che l'aiuto ai comunisti, ai contadini, ai socialisti, ai vietnamiti e cambogiani sia immediato? Siete sicuri che esso arriverà a coloro che stanno per morire in Cambogia e a tutti i vietnamiti che hanno bisogno? Non lo credo. Per concludere, dirò che il metodo e le analisi della Commissione mi sembrano giusti. Ritengo che i dati posti a nostra disposizione rispecchino un eccessivo ottimismo. Infine, Signor Presidente, voglio ringraziarla, per come, da buon gallese, ha presieduto stanotte l'Assemblea.