SOMMARIO: Il testo delle mozioni presentate nel gennaio 1980 dai deputati radicali perché il governo italiano rispetti gli impegni asunti in sede ONU per l'aiuto alla sviluppo e preveda stanziamenti straordinari contro lo sterminio per fame.
"La Camera,
considerato:
che all'inizio di quest'anno l'UNICEF ha notificato ai governi e ai popoli dei paesi ricchi che nel corso del 1979, proclamato dall'ONU anni del fanciullo, diciassette milioni di bambini sotto i cinque anni sarebbero morti di fame;
che in pari tempo, attendibili fonti internazionali annunciavano che nello stesso periodo circa 50 milioni di esseri umani sarebbero morti per cause riconducibili direttamente o indirettamente alla malnutrizione;
che per respingere al mittente questo mostruoso messaggio di morte, parlamentari, uomini politici, intellettuali, semplici cittadini, hanno dato vita a numerose iniziative costituendo il Comitato per la vita, la pace e il disarmo, dibattendo in varie sedi il problema, e provocando la convocazione del Parlamento;
che a seguito di tali iniziative il Governo italiano si era dichiarato pronto a modificare in maniera significativa la qualità e la quantità dell'aiuto pubblico allo sviluppo facendo passi avanti in direzione di quell'1 per cento del reddito nazionale lordo che costituisce il traguardo indicato dall'ONU, e sostituendo alla vecchia logica filantropica dell'aiuto, un nuovo concetto di cooperazione allo sviluppo;
che nel contempo il Governo aveva assunto solenne e formale impegno di mettere subito a punto un piano di intervento straordinario per strappare alla morte alcuni esseri umani altrimenti condannati, e realizzare un progetto esemplare capace di rompere la "routine" della morte e di svegliare le coscienze sopite del mondo occidentale attraverso l'indicazione di strade nuove da battere;
che agli impegni e ai propositi dichiarati dal Governo italiano, si sono aggiunti a più riprese interventi di autorevoli personalità a livello interno (il Presidente Pertini) e a livello internazionale (il Pontefice della Chiesa di Roma), che non hanno perso occasione per sottolineare la gravità del problema e la necessità di lottare contro la fame e assicurare lo sviluppo dei paesi poveri come condizione per mantenere nel mondo una pace solida e durevole;
che nonostante tutti questi impegni, dichiarazioni, assicurazioni e manifestazioni di buoni propositi, a tutt'oggi nulla è stato fatto da alcuno perché una sola vita umana sia strappata al tragico destino preventivato;
impegna il Governo
a stanziare il 2 per cento del prodotto nazionale lordo da destinare entro il 31 marzo del 1980, sotto forma di "una tantum", all'aiuto straordinario ai paesi in via di sviluppo con l'ausilio delle organizzazioni internazionali specializzate e in primo luogo della FAO e del Consiglio Mondiale della Alimentazione.
(6-00013) "Pannella".
"La Camera,
constatato che nel 1979 il bilancio consuntivo dei morti sterminati per fame è risultato tragicamente più pesante delle più pessimistiche previsioni, sì da trasformare l'anno del fanciullo nell'anno di Erode; ritenuto che questo terribile olocausto, che i paesi sviluppati avrebbero voluto evitare, vada posto all'attenzione della pubblica opinione con un atto doveroso di pietà; considerato che in assenza di tale atto, per nessuna altra ragione sarebbe civilmente legittimo e moralmente tollerabile abbrunare le bandiere repubblicane, meno che mai per la morte di quei potenti che portano per primi la responsabilità dello sterminio;
impegna il Governo
a proporre per il mese di gennaio del 1980, dieci giorni di lutto nazionale come atto di pietà nei confronti degli almeno diciassette milioni di bambini sterminati nel 1979 solennemente proclamato dall'ONU anno del fanciullo.
(6-00014) "Pinto".
"La Camera,
constatato che nel 1979 il bilancio consuntivo dei morti sterminati per fame è risultato di gran lunga più grave delle più pessimistiche previsioni;
considerato che questo sterminio si è consumato in un anno che ha visto le spese militari aumentare da 450 a 500 miliardi di dollari con un ritmo che, se dovesse continuare, le porterebbe nell'arco dei prossimi tre anni a 750 miliardi di dollari;
visto che nessuno Stato e nessun organismo internazionale sembrano in procinto di mobilitare le proprie risorse politiche, istituzionali, economiche, militari, o anche semplicemente civili e morali per salvare le decine di milioni di esseri umani minacciati di sterminio per fame;
constatato che in passato l'ONU ha ritenuto di effettuare interventi, anche militari, per circoscrivere pericoli connessi a situazioni belliche o potenzialmente belliche, relativi a decine di migliaia di persone, mentre non ha mai previsto analoghi interventi per la lotta contro la fame che spegne ogni anno decine di milioni di vite umane;
impegna il governo
ad investire il Consiglio di Sicurezza dell'ONU della richiesta di interventi straordinari, organici e immediati per garantire la sicurezza alimentare nei luoghi in cui la sua mancanza sta per provocare milioni di sterminati
(6-00015) "Mellini".
"La Camera,
constatato che all'inizio dell'anno 1979 l'UNICEF ha notificato ai Governi e ai popoli dei paesi ricchi che nel corso del 1979, proclamato dall'ONU anno del fanciullo, 17 milioni di bambini sotto i cinque anni sarebbero morti per cause riconducibili direttamente o indirettamente alla fame e alla denutrizione;
constatato che all'inizio del 1980 il dato di previsione dell'UNICEF è stato iscritto, per intero e perfino in misura più pesante del previsto, nel bilancio consuntivo di quello che è stato un tragico anno del fanciullo le cui celebrazioni assumono "a posteriori" tutti i caratteri di un tragico rituale;
considerato che questo terribile olocausto si è consumato senza che l'opinione pubblica fosse informata della reale portata dei problemi ad esso connessi;
ritenuto che la partecipazione ed il sostegno della pubblica opinione italiana e internazionale sono indispensabili per condurre con successo la lotta contro la fame e la malnutrizione e per assicurare al mondo la sicurezza alimentare, quella di cui è più tragicamente carente;
impegna il Governo
ad indire, per l'inizio di febbraio, una settimana di assemblee permanenti in tutte le istituzioni scolastiche di ogni grado, allo scopo di discutere e studiare gli aspetti e i possibili modi di intervento per far fronte ad una tragedia che toglie ogni pretesa di sacralità alla vita di ciascuno e di tutti.
(6-00016) "Tessari Alessandro".
La Camera,
constatato che l'immane sterminio di 17 milioni di bambini preannunciato dall'UNICEF all'inizio del 1979, anno del fanciullo, si è consumato per intero e probabilmente in misura più grave delle previsioni, nel disinteresse e nell'inerzia dei potenti della terra e talvolta con la acquiescenza o addirittura la colpevole complicità dei gruppi dirigenti dei paesi detti eufemisticamente in via di sviluppo;
considerato che i mezzi di comunicazione di massa in tutti i paesi industrializzati, e in particolare in Italia, tengono deliberatamente all'oscuro l'opinione pubblica sulla reale portata e sulle vere cause dello sterminio, nonché sulla concreta possibilità di porvi termine, utilizzando sempre più spesso il tema della fame per fini di speculazione politica e rendendosi in tal modo complici dello sterminio;
impegna il Governo
ad invitare la RAI-TV ad indire per la seconda metà di gennaio una settimana dell'informazione e del dibattito, possibilmente in coincidenza con il lutto nazionale, per indurre almeno una delle principali reti televisive e di quelle radiofoniche a dedicare, nelle ore di maggiore ascolto, una parte dei programmi a dibattiti sulle proposte concrete e sulle soluzioni possibili per salvare il massimo delle vite umane nel 1980.
(6-00017) "Aglietta Maria Adelaide, Crivellini".
"La Camera,
considerato che lo sterminio di decine di milioni di esseri umani ogni anno non potrà essere fermato e la lotta contro la fame, la malnutrizione e lo sfruttamento non potrà essere completamente vinta se non si avvierà concretamente un processo di disarmo e di riconversione delle spese militari per le ragioni della pace e dello sviluppo;
ritenuto che l'uso degli eserciti, disarmati, sotto il controllo e la direzione dell'ONU, o comunque internazionale, rappresenti un primo significativo passo nella direzione di tale riconversione, anche se esso comporta dei pericoli e delle difficoltà di realizzazione;
considerato che solo gli eserciti disarmati e smilitarizzati possono fornire al tempo stesso aiuti alimentari e sanitari, sostenere la effettuazione e realizzare le infrastrutture necessarie ad assicurare la regolare distribuzione, garantendo in tal modo la unificazione dei due tempi a causa dei quali anche il massacro si compie (aiuto ai morenti e aiuto allo sviluppo);
impegna il Governo
a mettere a disposizione l'esercito disarmato e smilitarizzato da impiegare in interventi straordinari sotto il controllo dell'ONU o di altri organismi internazionali, chiedendo nelle opportune sedi che analoga iniziativa venga presa dagli altri paesi industrializzati allo scopo di avviare la riconversione delle spese militari per scopi di pace ed investire le relative risorse sul fronte dove la minaccia e la realtà dei massacri incalzano drammaticamente sterminando intere popolazioni.
(6-00018) "Cicciomessere".
La Camera, constatato che lo sterminio per fame di decine di milioni di esseri umani è il tragico risultato di due decenni di Nazioni Unite per lo sviluppo;
considerato che tali risultati testimoniano del fallimento non di singoli programmi ma di tutta la filosofia degli aiuti ai paesi in via di sviluppo e in particolare della tendenza a sacrificare l'aiuto ai morenti sull'altare degli interventi strutturali;
impegna il Governo
a proclamare il "dovere di ingerenza" dell'ONU dovunque l'arma alimentare venga usata a fini politici e di dominio provocando la morte per fame di inerte popolazioni.
(6-00019) "Faccio Adele, Teodori".
La Camera,
considerato che in questi giorni ha avuto inizio il semestre di Presidenza italiana del Consiglio dei ministri della CEE,
impegna il Governo
a riferire entro 15 giorni alla Camera circa le linee programmatiche della Presidenza italiana in relazione al problema dello sterminio per fame nel mondo.
(6-00020) "Roccella, Teodori".